“Il Paradiso della brugola” (copyright Riccardo Magrini) ha visto nuovamente l’inferno. Domenico Pozzovivo sta correndo l’ennesima corsa con la consueta determinazione e senza conoscere soste o pause. Pozzovivo ha superato ieri mattina l’ennesimo Mortirolo, dopo aver scalato solo una settimana fa in condizioni non propriamente ideali lo Stelvio. Ieri, in una clinica di Lugano, il piccolo-grande corridore lucano è finito sotto i ferri a causa di una infezione al gomito sinistro che ha rischiato di finire in cancrena. Un problema che in pratica si era portato dietro stoicamente per gran parte della “corsa rosa” e che ne ha chiaramente condizionato il rendimento, nonostante a Milano abbia chiuso la sua Grande Fatica con l’11° posto in classifica generale.
L’esperto corridore della NTT, formazione sudafricana che in tutti i modi il team manager sta cercando di salvare (Douglas Ryder sembra avere ancora qualche buona carta da giocarsi) era caduto al Tour, riaprendo di fatto una ferita al gomito sinistro diretta conseguenza dello spaventoso incidente in Calabria nell’agosto del 2019 mentre stava sostenendo una seduta di allenamento. Durante il Giro nuove complicazioni, con il dolore che si era fatto sempre più insistente. In Francia era caduto subito a Nizza. Poi dopo i Pirenei lo staff medico del team aveva convinto il corridore lucano a tornare a casa per curarsi in vista proprio del Giro.
Ma proprio sulle strade della nostra corsa Domenico ha dovuto affrontare un nuovo calvario. Infezione, dolori e medicamenti, bende e proprio per le abbondanti fasciature Domenico non ha potuto nemmeno affrontare la discesa dello Stelvio con le mantelline per via della mancata mobilità del braccio.
L’intervento era stato programmato per la metà di novembre, ma la visita di controllo ha impresso un’accelerazione. A Francesco Ceniti della Gazzetta dello Sport Valentina, la moglie, spiega: «Non si poteva aspettare. Hanno fatto una biopsia per capire quale batterio ha provocato l’infezione, era a rischio cancrena. Domenico non si era abbattuto. Anzi, era andato da Vincenzo Nibali: ha voluto fosse il primo a sapere dell’operazione. Sono amici, escono insieme qui in Svizzera per allenarsi... È rimasto 3 ore sotto i ferri, dovrebbe essere andato tutto bene. Domani (oggi, ndr) ne sapremo di più. So già cosa chiederà ai dottori: “Quando posso tornare in sella?”. Vuole farsi trovare pronto, con la chiusura della NTT deve trovare una nuova squadra... E dopo il Giro che ha fatto, credo si meriti proprio un altro contratto». Altroché.