Arnaud DEMARE. 10 e lode. Vince per distacco, con una gamba sola. Nella città dei Sassi, lui poggia la sua pietra miliare. Non c’è partita, per nessuno. Dopo la vittoria a Villafranca Tirrena al fotofinish, oggi lo fa per distacco. C’è tanta luce tra lui e gli altri, che restano al buio.
Michael MATTHEWS. 5,5. È il suo traguardo, sembra disegnato per lui, ma l’australiano della Sunweb, in una città d’arte dove la bellezza regna sovrana, tira fuori uno scarabocchio. Facciamo finta di niente.
Fabio FELLINE. 7. Fa quello che può e non è poco, così come non fa poco il suo capitano Jakob Fuglsang (7) che gli tira una volatona degna del miglior Morkov. Però sulla sua strada c’è un TGV francese, che non fa fermate neanche davanti a cotanta bellezza.
Juan Sebastian MOLANO. 6,5. Prova a fare la sua volata, e non è nemmeno male l’altro colombiano della UAE Emirates: più scalatore, ma meno veloce di Gaviria.
Davide CIMOLAI. 6. Traguardo insidioso, tutt’altro che semplice, ma l’uomo veloce della Israel si districa bene.
Andrea VENDRAME. 6. Non è un fulmine di guerra, ma non è nemmeno una lumaca. Il velocista della Ag2r fa di necessità virtù e fin qui fa incetta di piazzamenti più che onorevoli.
Mikkel Frolich HONORÈ. 6. Il 23enne danese della Deceunick saltella di qua e di là nella volata finale, in attesa di mettersi domani al servizio di Alvaro José Hodeg.
Vincenzo NIBALI. 6.5. Lui ci prova, perché gli artisti fanno così: si lasciano guidare dall'istinto. Lui ci prova e si testa, perché cerca risposte, cerca conferme, in vista di Roccaraso.
Peter SAGAN. 5. È chiaro che questo era uno di quei traguardi che sembrano cosa sua. È chiaro che ce lo aspettiamo tutti, ma lui forse si fa trarre in inganno da Nibali (come del resto Matthews), e poi paga lo sforzo. Vincenzo ripreso ci resta di sale, lui a Matera di sasso.
Filippo GANNA. 8. Nel finale prova a preparare il terreno a Ben Swift, ma il 32enne britannico forse si distrae per il paesaggio.
Matteo FABBRO. 8. Si fa un mazzo tanto per la causa di Peter Sagan. Poi, però, resta con le carte in mano.
Joao ALMEIDA. 7. Si ferma sul lato di destra per sistemare la radiolina nella maglietta e viene involontariamente tamponato da McNulty. Il portoghese in rosa assorbe il colpo con tranquillità olimpica: anche in questi frangenti si vede il campione.
Mattia BAIS. 7. Il 23enne ragazzo trentino dell’Androni Giocattoli Sidermec scalpita, come del resto tutta la sua squadra, e per questo va via a tutta, per tutto il giorno.
Filippo ZANA. 7. Ha solo 21anni anche questo vicentino della Bardiani CSF Faizanè, che ha più di un motivo per farsi vedere e osare. Se non lo fai a 21 anni, quando lo fai?
James WHELAN. 7. È un paperino della EF Pro Cycling, un australiano 24enne di Melbourne che occupa la 135° posizione in classifica ad un ora esatta dalla maglia rosa. Oggi prova a portarsi avanti: Paperino va in Giro con Qui, Quo e Qua.
Marco FRAPPORTI. 7. Non è più un ragazzino, difatti il bresciano da quest’anno in maglia Vini Zabù Brado KTM, se ne va in gita per tutto il giorno con Mattia Bais, Filippo Zana e James Whelan. Tre ragazzini che lo chiamano “zio”. Poi tenta, invano, da solo: ciao “zio”.
Rudy BARBIER. 100. A cento chilometri dal traguardo il 27enne transalpino comincia a fare “stretching” in favore di telecamere. Tira su il piede sinistro e lo porta dietro la schiena poggiandolo sul sellino, stessa cosa con quello di destra. E poi ancora quello sinistro e poi quello destro. Esercizi di stiramento muscolare per una inquadratura particolare. Vini Fantini, ringrazia.