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La Francescana si è fatta la permanente. Sul buon esempio dell’Eroica, la madre di tutte le pedalate d’epoca, anche La Francescana si è tracciata un percorso da fare non solo nei tre giorni dell’evento o il giorno della biciclettata comunitaria, ma tutti i giorni dell’anno. In senso orario, entrando e uscendo, saltando, scegliendo, dividendo, improvvisando. Un anello di 166 km da interpretare, a forza di pedali, liberamente, tranquillamente, mai competitivamente, in uno, due, tre giorni, in una settimana, volendo anche camminando.
Foligno, in Umbria, è il cuore della Francescana. Qui, innanzitutto, un gruppo di appassionati che hanno ideato, concepito, accompagnato la ciclostorica in una sua identità fatta e consolidata a forza di sorrisi e sguardi, ottimismo e fiducia, bicicli e biciclette, osterie e cantine, serenità se non pace, gratitudine se non amicizia. Qui, intorno, un circuito virtuoso e valoroso tra borghi e castelli, uliveti e vigneti, strade asfaltate e sterrate, saliscendi e lungofiumi, strappi e ciclabili. Dodici i comuni interessati, e da ciascuno si può cominciare e finire: Assisi (il punto più a nord), Bevagna, Campello sul Clitunno, Cannara, Castel Ritaldi, Foligno, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Montefalco, Spello, Spoleto (il punto più a sud) e Trevi. Se si dovesse trovare una chiave, un segreto, una password: bellezza. La stessa degli affreschi di Giotto, applicati alla grammatica del ciclismo, alla punteggiatura dei viottoli, alla qualità dell’aria, alle dimensioni del cielo.
Centosessantasei chilometri. Non sono pochi. Ma ci sono anche le versioni ridotte: Bevagna (35 km), Montefalco (71), Trevi (74), Assisi, Spello e i borghi di pietra rosa (55). Si scarica il percorso in formato gpx per la app dello smartphone o del ciclocomputer dal sito Internet www.lafrancescana.it. E poi si comincia. Pronti, via. Ora et pedala. Punti di ristoro e ospitalità – previsti, indicati, organizzati - si trovano, si scoprono e si esplorano strade facendo. Come la Torre della Botonta, vicino a Campello sul Clitunno: in un castello, mangiare e dormire, riposare e ripartire, da sempre un’attenzione speciale per chi va in bicicletta.
Molto resta da fare, a cominciare dalla segnaletica, perché si sta cercando un accordo tra i 12 comuni per frecciare i percorsi. Ma molto è già stato fatto, a cominciare da un progetto, quello del Parco ciclistico dell’Umbria. Che è infinitamente più di una vacanza cicloturistica: è uno stile di vita, una filosofia del vivere, una fonte sostenibile e rinnovabile di energia umana, patrimoni culturali ed economie territoriali.
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