Il tecnico della nazionale belga Rik Verbrugghe è sicuro e non vuole che i suoi ragazzi finiscano come la Jumbo-Visma al Tour de France. Non vuole che vengano vanificati gli sforzi di un’intera corsa, a beneficio di altri e per questo ha in mente una strategia a suo avviso efficace.
Il Belgio e Wout van Aert sono pronti e oggi vogliono conquistare la maglia iridata. Van Aert viene da un ottimo Tour de France, ha vinto in agosto Strade Bianche e Milano-Sanremo e in questo Mondiale ha conquistato il secondo posto nella cronometro, alle spalle di uno straordinario Filippo Ganna. Il tecnico Rik Verbrugghe è cautamente positivo, ma non vuole ripetere gli errori della Jumbo-Visma di Van Aert alla corsa gialla. Il team è andato a fare la ricognizione del percorso e anche se duro, lo hanno trovano tatticamente interessante e non si sentono sotto pressione.
"Non voglio vedere i miei ragazzi prendere in mano la corsa tutto il giorno, controllarla e poi vedere alla fine che Alaphilippe, Hirschi o uno spagnolo, per esempio, raccolgono i frutti e vincono – ha spiegato Verbrugghe – Sarebbe finire come la Jumbo-Visma al Tour".
Esistono tattiche, strategie e idee in una corsa di ciclismo e non tutte si possono adattare alla stessa gara e squadra.
"Nel ciclismo moderno vediamo sempre di più che le squadre che partono da favorite in una gara non sempre tornano a casa con la vittoria. Lo abbiamo visto anche recentemente questo e, a farne le spese sono sempre i corridori".
Non è facile gestire una corsa, perchè bisogna tenere in considerazione molti fattori. Oggi a Imola il meteo giocherà le sue carte e la corsa potrebbe cambiare improvvisamente.
"Non correremo stando in difesa. Queste non sono strade che si affrontano così. In ogni caso dovremo stare davanti ed essere attenti e pronti a qualunque mutamento. Il mio lavoro è soprattutto questo, perché un Mondiale si corre senza orecchie, ma vedendo e sentendo in un altro modo".
Se di tecniche e strategie si vuole parlare, Rik Verbrugghe è pronto a dire la sua."Tutto deve essere chiaro in anticipo e bisogna saper dividere i ruoli, all’interno della squadra. Se un corridore si ritira per una caduta o un problema meccanico, tutti devono sapere immediatamente quale sarà il proprio compito. Nella gara stessa, sono Greg Van Avermaet e Wout Van Aert a prendere le decisioni".
Tutte le squadre hanno fatto delle ricognizioni sul percorso, Van Aert lo ha trovato piacevolmente interessante, anche se duro e lo ritiene adatto alle sue caratteristiche. Verbrugghe ammette che il capitano sarà Van Aert e che tutta la squadra lavorerà per lui.
"Il nostro leader sarà Wout van Aert e tutti saranno al suo servizio. Ma dovremo giocare le nostre carte al momento giusto. Il percorso è ovviamente difficile, perché si dovranno digerire 5.000 metri di dislivello. A Wout, il tracciato è piaciuto anche se dovrà lavorare molto. Appena finita la ricognizione, Wout era piacevolmente sorpreso e questo è un buon segnale."
I belgi sanno di non correre da soli e che sono molte le nazionali, che su un percorso come questo possono far bene. "La Spagna ha una squadra molto forte e anche l'Italia. La Francia ha Alaphilippe e poi ci sono tanti corridori come Woods, Lutsjenko e Matthew. Non potremo seguirli tutti, quindi saremo costretti a fare delle scelte".
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