Tadej POGACAR. 10 e lode. Fa un capolavoro, dopo averne fatti altri in queste tre settimane. Sfrontato, capace e talentuoso come pochi, tantissimi al posto suo si sarebbero accontentati, lui no. Lui poco prima del via va a salutare il connazionale Roglic che ha il volto cupo, quasi preccupato. Lui sorridente e leggero sprigiona gioia e potenza da ogni poro. Lui prova a dare il massimo per far saltare il banco: lui salta su, Primoz scende giù.
Tom DUMOULIN. 8. Tra quelli di classifica, non cambia la bicicletta prima della salita. Cambierebbe volentieri aria. In casa Jumbo Visma questa sera non si festeggerà niente.
Richie PORTE. 9. Fa una crono pazzesca, e un Tour finalmente di grande valore tecnico. Dopo tanta sfortuna, si prende quello che si merita. Per una volta Paperino va a Disneyland.
Wout VAN AERT. 6,5. Alla fine il suo quarto posto di giornata sembra poca cosa, lui che in questo Tour ha fatto tante cose e tutte belle e utili.
Primoz ROGLIC. 8. Cosa gli vuoi dare: quattro? Due? Fa un Grandissimo Tour, però una volta di più per vincere oltre a gambe forti, una squadra fortissima e una buonissima organizzazione, occorre avere anche tanta testa. Temo che Primoz soffra la pressione. Temo che una buona centralina conti quanto, se non di più, di buone gambe: vale anche per lui. Soprattutto per lui.
Damiano CARUSO. 10. Fa una crono da applausi, degna di un Tour da applausi. Qui lo dico: se le crono sono prove della verità, questa crono ci dice che Damiano sta benone. Quindi, domenica al Mondiale di Imola, lui dovrà avere un ruolo tutto particolare.
Miguel Angel LOPEZ. 4. In salita va anche bene, ma non si può andare così piano in una crono che decide il Tour. Senza parole.
Remi CAVAGNA. 7. Fa una crono super e resta sulla “sedia che scotta” per quasi tutto il giorno. Poi gli si gela il sangue.
Alejandro VALVERDE. 5. Sa che contro Caruso c’è ben poco da fare, difatti va a passeggio.
Tony MARTIN. 8. È stato un prodigio del cronometro, uno dei passisti e cronoman più apprezzati degli ultimi anni, anche se oggi ha fatto una crono lenta, al risparmio, dopo aver tirato a più non posso per tre settimane per inseguire il sogno giallo dell’uomo in giallo. Sempre puntuale.
Guy NIV. 7. È il primo israeliano a prendere parte ad un Tour de France, ma anche per lui vale il motto riveduto e corretto da me medesimo: l’importante non è vincere e nemmeno partecipare, ma portare a termine una corsa difficile come questa. Missione compiuta!