Lennard KAMNA. 10. Prima gioia per la Bora Hansgrohe, grazie a questo bravissimo ragazzo di 24 anni, che tutto solo, dopo una tappa corsa a quasi 39 di media, centra finalmente il bersaglio pieno. Mai vittoria più bella e meritata, perché arrivata dopo una serie di tappe pazzesche corse tutte all’attacco. Dopo una serie di pacche sulla spalla e qualche bravò, ora l’applauso più bello. A scena aperta.
Richard CARAPAZ. 8. Per gli organizzatori è il più combattivo e tenace: quindi, numero rosso. Peccato solo che trovi sulla propria strada un Kamna superlativo, che gli sbarra la strada, gli tarpa le ali proprio sul più bello: trova il rosso.
Sébastien REICHENBACH. 7. Buonissima la prova del campione di Svizzera, che entra nella fuga di prima mattina e là davanti resta fino alla fine.
Pavel SIVAKOV. 8. Ha fatto convalescenza correndo il Tour. Con tutte le botte rimediate non so come possa questo fantastico ragazzino di 23 anni essere ancora qui. Non solo corre e lotta, arriva pure: quarto. Resiliente.
Nicolas ROCHE. 8. Il 36enne corridore irlandese della Sunweb è uno degli atleti più costanti, continui e generosi, poi è anche educato gentile e disponibile. Come corridore ha una più che onorevole carriera alle spalle, davanti a sè ha un futuro da persona perbene che fa le cose bene.
Alberto BETTIOL. 6,5. Chiude la sua giornata di fatica in undicesima posizione, primo degli italiani. Tanto lavoro oscuro in questo Tour, oggi una giornata di libera uscita per non perdere l’abitudine con la fatica.
David DE LA CRUZ. 7. È in crescita evidente. Resta fino in fondo con il bimbo sloveno, per preparargli la sparata finale. Va bene per questo finale di Tour.
Damiano CARUSO. 6,5. Perde 7”, ma guadagna una posizione in classifica generale (13° a 9’09”). W Caruso e l’Italia che resiste!
Miguel Angel LOPEZ. 7. C’è e oggi si fa vedere. Uno scatto nel finale per provare la gamba e la febbre ai suoi diretti avversari. Domani c’è la tappa delle alte vette, dove avrebbero dovuto osare le aquile e i colombiani: Michele Angelo oserà.
Pierre ROLLAND. 6,5. Per il 36enne della B&B Vital Concept giornata di raccolta. Nella classifica della maglia a pois adesso è primo a pari merito con il connazionale Benoit Cosnefroy: 36 punti a testa. Ma occhio a Pogacar, che è lì a due punti. Ma se è per questo, c’è anche Roglic a tre.
Quentin PACHER. 6. Il 28enne corridore della B&B Hotels - Vital Concept nel finale ci prova, con una apprezzabile azione, ma non sufficiente per fare la differenza e tutto finisce nell’indifferenza.
Guillaume MARTIN. 6. Si muove, con uno scattino che fa solletico e non fa neppure ridere.
Julian ALAPHILIPPE. 5. Ha testa, nel senso che nella testa ha bene in mente cosa si deve fare e come farlo, poi però deve fare i conti con le gambe, che non sono quelle di un anno fa, e la testa non gli invia segnali. Parte Carapaz e lui risponde. Ha un solo colpo in canna, ma pensa di avere un mitra e fa la figura del… pistola.
Matteo TRENTIN. 57. Fa la formichina, pian piano va in avanscoperta e racimola punti per l’omonima classifica. A Saint-Joseph-de-Rivière al Km 44,5, il trentino precede nell’ordine Daniel Oss, Julian Alaphilippe, Alberto Bettiol e Sébastien Reichenbach. Ora il trentino è 3° nella generale ed a 57 punti da Sam Bennett che guida la classifica. Formichina contro cicala, attenti però a Sagan, la cavalletta.
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