Marc HIRSCHI. 10 e lode. Ha soli 22 anni, ma in questo Tour sta correndo da navigato combattente. Non ha nulla da perdere e per questo vince, dopo un secondo e un terzo posto ottenuti in queste prime dodici tappe oggi mette tutti nel sacco. Il ragazzo della Sunweb, campione mondiale in linea tra gli under ’23, regala alla sua Svizzera un successo che mancava da otto anni. L’ultimo era arrivato per “mano” del “diretto di Berna”, Fabian Cancellara. Oggi tocca a lui, un altro ragazzo di Berna, che se non è un diretto o un direttissimo, al momento è sicuramente puntualissimo. Arrivando primo, spacca il secondo.
Pierre ROLLAND. 7. Non è più un ragazzino, visto che di anni ne ha 33, ma il francese prova a fermare il ragazzino, e non ci riesce.
Soren Krag ANDERSEN. 7. Festa grande in casa Sunweb: primo e terzo. C’è ben più di un motivo questa sera per brindare.
Maximilian SCHACHMANN. 8. L’avevamo lasciato appiccicato alla portiera di una vettura che gli aveva tagliato la strada in pieno Lombardia. Ora è qui, al Tour, dopo una frattura alla clavicola, che lotta come un gladiatore. Arriva sesto, ma per me è come se avesse vinto.
Peter SAGAN. 7. Ha il dente avvelenato, e non si dà per vinto: quello mai! Ieri declassato e sbattuto in 85° posizione. Oggi là a battagliare tutto il giorno a tutta. Finisce 13°, ma porta a casa punti, anche se Bennett (voto 8) è sempre saldamente al comando: 252 punti per l’irlandese contro 186 dello slovacco. Sfida aperta.
Kasper ASGREEN. 7. Il 25enne danese della Deceuninck Quick Step è chiaramente uno degli uomini più attivi di giornata. Con Imanol Erviti (Movistar Team) vende cara la pelle prima di arrendersi alla rimonta del gruppo. Il danese parte di prima mattina con Luis Leon Sanchez (Astana Pro Team), Nils Politt (Israel Start Up Nation), Matieu Burgaudeau (Team Total Direc Energie), Max Walscheid (NTT Pro Cycling). Per lui solo applausi.
Ilnur ZAKARIN. 17. Il russo della CCC Team si deve arrendere alle botte rimediate in questi dieci giorni. Per lui un Tour di grande sofferenza, oggi la resa, più che comprensibile: con una costola fratturata è difficile fare convalescenza al Tour. A lui diamo il premio “malchance jaune”.
Raymond POULIDOR. 114. Il gruppo rende omaggio ad uno dei corridori più amati di Francia. Al km 114 il Tour attraversa Saint Leonard de Noblat, il paese di Pou-Pou, campione transalpino professionista dal 1960 al 1977, vincitore di sette tappe al Tour che ci ha lasciato il 13 novembre dello scorso anno. Mai una maglia gialla, ma una vita come simbolo della corsa più importante del pianeta.
ITALIANI. 0. È vero, non siamo in tanti e molti sono già tornati a casa con le ossa rotte, mentre quelli che sono restati hanno da fare qualcosa di ben più prezioso per le loro rispettive squadre e i rispettivi capitani, ma siamo in ogni caso a zero: non solo di vittorie, ma anche di uomini in fuga.
Tour de FRANCE. 0. Tamponano, controllano e distanziano, ma arrivano anche ad azzerare. Questo è quanto hanno pensato di fare i grandi capi della struttura Tour. Le quattro squadre che lunedì avevano avuto al proprio interno un caso positivo, non devono più temere: sarà tutto azzerato. Si ricomincia da capo. Per la serie: abbiamo scherzato. Ma c’è poco da ridere.