Caleb EWAN. 10. Già è piccolo, in più lui riesce anche a nascondersi: lo vedi solo sul più bello, che è bello solo per lui, perché i suoi avversari farebbero a meno di vederselo tra i pedali proprio quando sono lì ad un passo dal successo. Ed è successo anche oggi: lui lesto e veloce come pochi, si insinua, saltella e sguscia via come un furetto a festeggiare la quinta vittoria di tappa al Tour, la sesta stagionale. Colpo d’occhio, colpo di reni: boom!
Sam BENNETT. 8. Gli manca Morkov, che si sbatte anche per portare via punti sui traguardi volanti (2° alle sue spalle), e l’assenza si vede. Anche se Sam è pronto a riprovarci e ci arriva vicinissimo. Ci resta con un palmo di naso per un palmo.
Wout VAN AERT. 6. Parte troppo lungo, avrebbe anche davanti al proprio naso un’autostrada, ma oggi la gamba non è chiaramente super, oggi la bicicletta pesa anche a questo fenomenale corridore. Poi si becca una sportellata da Sagan, ma è chiaramente più lento.
Peter SAGAN. 5. Fa almeno tre volate, tutte intense e prepotenti, per quanto mi riguarda oggi è lui il più veloce, il più reattivo ed esplosivo. Solo che quando trova un varco alla sua destra e ha Van Aert alla sua sinistra, per non rischiare di andare a finire su un cartellone pubblicitario lo slovacco alla buona (con la spalla) sposta il belga. Meno buona è la giuria, che lo declassa all’85° posto. Manovra assassina? Certo che no, però un tantinello plateale, questo sì.
Brian COQUARD. 6,5. Il velocista della B&B non dorme, e si butta nella mischia con foga e volontà, ma non è sufficiente per braccare quei tre là davanti.
Clément VENTURINI. 6,5. Il 26enne della Ag2r fa quello che può in mezzo a questi giganti e non ne esce da nano.
Mads PEDERSEN. 6. Il campione del mondo si dà un gran daffare e prova a fare qualcosa di buono. Fa qualcosina.
Ryan GIBBONS. 5,5. Boasson-Hagen gli spiana la strada, il 26enne sudafricano fa quel che può.
Luka MEZGEC. 5,5. Si barcamena cercando di non prenderle, ma non riesce nemmeno a darle.
Nicolò BONIFAZIO. 5,5. È messo benissimo, poi come in un gioco di carte, sparisce.
Elia VIVIANI. 5,5. Prende le ruote giuste, poi finisce in un vortice maligno che lo porta lontano dalla gloria, da un traguardo che si allontana ancora una volta.
Matthieu LADAGNOUS. 7. Il transalpino della Groupama FDJ si sciroppa da solo una parte della tappa e prova così a fare il colpaccio, ma per poco non prende un colpo di sole.
Tim DECLERQ. 8. Tira, tira per tutto il giorno. Come al solito tira come un musso il belga della Deceuninck Quick Step). Thomas De Gendt (Lotto Soudal) non è da meno: anzi. Per quello che può valere, bravi!
Steven KRUIJSWIJK. 7. L’olandesino è uno che parla senza problema alcuno, diciamo che non usa il “politicamente corretto”, semplicemente dice quello che pensa, anche se non è in scadenza di contratto (fino a tutto il 2021 è legato alla Jumbo Visma). Per lui è un peccato che Dumoulin si sia dovuto sacrificare alla causa. Che Tom non possa fare classifica. È un bene che lo dica, perché è un argomento su cui discutere, anche se penso che Tom si stia sacrificando perché non può fare altrimenti. Quello è e quello fa.
Lionel MESSI. 2. In questi giorni si parla tanto del caso Conca, del talento lombardo della Biesse-Arvedi che avrebbe firmato due contratti: con l’Androni e con la Lotto Soudal. E in questi casi, neanche a dirlo, uno degli sport preferiti è screditarsi. Non tanto Gianni Savio team manager dell’Androni Giocattoli che dice di avere regolare contratto firmato o Manuel Quinziato, il procuratore del ragazzo che dice cosa diversa, ma è il nostro ambiente, la “grande famiglia” del ciclismo che non si risparmia a ridicolizzare il nostro modo di lavorare. Per la serie: cose che succedono solo nel ciclismo… Siamo sempre i soliti… Ci facciamo sempre riconoscere. La verità la sapremo tra un po’ quando un giudice ci darà la soluzione al caso, ma vorrei solo farvi riflettere su una cosa. Avete seguito la questione Messi, pronto a liberarsi per un codicillo che dice/pensava potesse esserci sul suo contratto? Avete visto come è finita? Sapete quale sia il giro di affari di Messi? Da solo vale quanto qualche squadra World Tour ed è probabile che si avvalga anche di alcuni studi legali di fama mondiale. Insomma, se Messi è il suo entourage riescono a fare certe figure su scala mondiale, credete davvero che sia un caso quello di Conca? Stiamo sereni, please.