Lo avevamo anticipato giusto una settimana fa - CLICCA QUI - e la lunga storia tra Chris Froome e il Team Ineos sembra sempre più vicina alla conclusione. L'offerta della Israel Start-up Nation è concreta e molto interessante ma la vicenda, come scrive questa mattina Ciro Scognamiglio su La Gazzetta dello Sport, è decisamente intricata.
I rapporti tra Froome e Dave Brailsford non sono più buoni come in passato, la fuga di notizie su un possibile addio anticipato non è stata gradita ai vertici del team che, fra l'altro, sono in rapporti non idilliaci nemeno con Michelle Cound, moglie ma in questo caso soprattutto manager di Chris. Ci sono poi altri segnali, emersi in varie interviste e circostanze, che danno il senso dei rapporti incrinati tra Froome e Brailsford.
Se la partenza di Froome già ad agosto non sembra in queste ore l'ipotesi più accreditata, non bisogna dimenticare il fatto che Froome non è ancora sicuro di un posto nel team per il Tour. Il britannico si sta allenando a Isola 2000 con Van Baarle, Kwiatkowski, Thomas, Sivakov ma deve dimostrare di essere competitivo sin dalle prime corse di stagione (che non saranno molte, visto che il Tour scatta il 29 agosto) e non avrà comunque garanzie sul ruolo in una squadra nella quale figureranno Bernal e Thomas, vincitori delle ultime due edizioni della Grande Boucle.
L'addio di Froome alla Ineos sembra solo questione di tempo. Potrebbe essere fra un mese o fra cinque e le variabili che possono far pendere l'ago della bilancia da una parte o dall'altra sono ancora molte. E come in ogni giallo che si rispetti, al momento la soluzione è ancora avvolta nel mistero.
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