Il più religioso è l’itinerario 11: il Cammino dei monaci nelle grandi abbazie da Nosedo a Viboldone passando per Chiaravalle. Il più musicale è l’itinerario 29: nella Cremona del liuto e, già che ci siamo, delle sue chiese. Il più artistico è l’itinerario 10: nella Street Art dell’Ortica. Il più onirico è l’itinerario 12: a Metanopoli, dove Enrico Mattei aveva sognato un altro mondo.
Trenta itinerari a piedi o in bici: sono le “Gite fuoriporta nei dintorni di Milano Sud” che Paolo Patanè e Monica Torri hanno scelto e descritto per Ediciclo (200 pagine, 18 euro). Dintorni è termine vago: si va dall’Idroscalo con l’itinerario 13 fino in Piemonte al forte e ai vigneti di Gavi con l’itinerario 4 o fino in Emilia ai borghi fortificati di Castell’Arquato e Vigoleno sulle colline piacentine. E ogni scusa è buona per girovagare nei dintorni di Milano: il sentiero delle libellule di Abbadia Cerreto nell’itinerario 22 o i castelli della bassa cremonese nell’itinerario 26. Se ci può essere un filo conduttore, allora è fatto di acqua: tra i Navigli (con l’itinerario 6 nel Parco Agricolo Sud Milano e con l’itinerario 7 da Abbiategrasso fino al ponte di barche sul Ticino a Bereguardo), tra i fiumi (con l’itinerario 8, alla confluenza tra Ticino e Po), tra i canali (con l’itinerario 21 lungo il Vacchelli dall’Adda a Crema).
Si tratta di escursioni di mezza o una giornata, adatte a tutti, con qualche doverosa avvertenza, con qualche prezioso consiglio, con qualche speciale raccomandazione. Ma tutto a portata di gambe e occhi: poco da pedalare e molto da guardare, da scoprire, da esplorare, da ammirare. E le note di Patanè e Torri (autori del già pubblicato “Gite fuoriporta nei dintorni di Milano Nord”, sempre per Ediciclo) aiutano a capire quanto Milano, in un giorno di vacanza o di licenza o di sciopero o di fuga, possa offrire e regalare. Modestamente, se gli itinerari 5, 6, 7 e 8 potrei percorrerli a memoria, mi dedicherei agli itinerari 18 (i monti Pietra Corva e Pan Perduto, da fare camminando) e 19 (la Val Trebbia, da fare pedalando), certo di evitare assembramenti e mantenere distanziamenti. Naturalmente.
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