Il suo eroe è papà Ettore, che l'ha messo in bici ancora piccino. Alex Bono inizia le sue avventura a 6 anni, nella squadra che oggi è presieduta dall'ex professionista Fabrizio Bontempi, il Progetto Ciclismo Rodengo Saiano. Dieci anni dopo, il giovane bresciano non fa altro che correre e vincere. L'anno scorso, nell'ultima apparizione tra gli allievi, Bono ha conquistato i traguardi di Lodetto di Rovato e la terza tappa del Giro della Provincia di Como a Vertemate. Va molto bene al campionato lombardo, dove sfiora il podio arrivando in quarta posizione, e anche al tricolore di Chianciano si difende alla grande portando a casa un settimo posto di tutto rispetto. C'è spazio per altri piazzamenti di lusso: secondo a Bussolengo, quinto nella Travagliato-Madonna della Stella, settimo a Fomarco, undicesimo alla Coppa Dino Diddi.
«E' stata una buona stagione, ma con alcune lacune. Avrei potuto vincere molto di più, come al solito sono stato troppo attendista e così ho pagato dazio. Nel finale di stagione non arrivavo con i primi, ma subito alle spalle. Il quarto posto a Concesio l'ultimo mio piazzamento».
Bresciano di Rodengo Saiano, classe 2003, velocista e scalatore, alto 183 centimetri per 65 di peso, Bono vive con il padre Ettore, ex corridore fino alla categoria degli juniores, elettricista per una ditta di Brescia, la madre Adriana, casalinga, e la sorella maggiore Andrea, laurenda in Alimentazione e Nutrizione. Alex frequenta i corsi di elettricista presso la scuola professionale CFP di Ome, e quest'anno debutta fra gli juniores per conto del Team Lvf di Patrizio Lussana, sotto la direzione tecnica degli ex professionista Paolo Valoti e Marco Della Vedova.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«E' messo bene, con tanti giovani che stanno crescendo».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 6 anni per il Progetto Rodengo Saiano, con una bici della società blu e grigia».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Eddy Merckx per i suoi successi in tutto il mondo».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il rubgy perchè ritengo sia tra gli sport più puliti».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono testardo e perdo spesso il controllo».
Il tuo modello di corridore?
«Julian Alaphilippe».
Cosa leggi preferibilmente?
«Giornali sportivi».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il carattere forte».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Darei più spazio al ciclismo femminile».
Piatto preferito?
«Pasta alla carbonara».
Film che ti ha emozionato?
«Never back down, mai arrendersi».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Sono in sintonia con Nicolas Borsarini».
Il bello del ciclismo?
«Fa vivere grandi emozioni e scoprire bellissimi paesaggi».
Paese preferito?
«Il Belgio per la sua storia ciclistica».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che dedico tanta dedizione a quello che faccio e sono un bravo ragazzo».
Hobby?
«Il cinema».
La gara che vorresti vincere?
«Giro di Lombardia».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«No».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Spero di farmi vedere, vincere e dimostrare quanto valgo».
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