Conclusasi l'epopea pionieristica del Diavolo Rosso, che con le sue imprese a volte rocambolesche aveva dominato la scena ciclistica nel primo decennio del XX secolo, negli anni Venti salirono alla ribalta i fratelli Battista (nella foto) e Marco Giuntelli, i quali, pur dovendo competere con assi del calibro di Binda, Girardengo, Brunero e Belloni, seppero farsi onore in più di un'occasione, cogliendo risultati apprezzabili. Battista, nato a Calliano il 26 maggio 1900, anche se aveva 15 anni di meno di Gerbi divenne suo cognato sposando Candida, che era la sorella minore di Pinota, la moglie del Diavolo Rosso. Marco nacque invece a Tonco il 16 marzo 1905 e dei due fratelli fu senza dubbio il più dotato tecnicamente. Entrambi passarono tra i professionisti nel 1925, dopo numerosi successi ottenuti tra i dilettanti.
Il Giuntelli-day
Disputavano quasi sempre le stesse gare e in un'occasione, il Giro del Piemonte del 1928, dopo aver dominato la corsa giunsero insieme sotto lo striscione d'arrivo, dove Marco ebbe la meglio nei confronti di Battista. Quella gara, svoltasi il 6 maggio sul percorso Torino-Ivrea-Biella-Vercelli-Moncalvo-Chieri-Torino, si decise sulla salita di Moriondo, subito dopo Castelnuovo Don Bosco. All'attacco di Marco Giuntelli, che in precedenza aveva già allungato il gruppo salendo verso Cocconato, seppero rispondere solo il fratello Battista e l'altro astigiano Amulio Viarengo, che Marco regolò poi nettamente in volata, dopo 255 chilometri percorsi in 10 ore e 23 minuti, alla media di km 24,557. Tre astigiani, dunque, ai primi tre posti in una classica nazionale: una giornata davvero memorabile per il ciclismo della provincia.
Gli altri successi
Tra le altre vittorie di Marco spiccano la Torino-Sestri Ponente del 1926, la Coppa Valmaira del '28 e la Coppa Bernocchi del '32. Partecipò a sette edizioni del Giro d'Italia tra il 1927 e il 1934 (fu 16° in classifica nel '33), al Tour de France del 1930 con la maglia della nazionale e al Giro di Germania del '31. Da segnalare anche i secondi posti nel Giro di Toscana del 1925, nel campionato italiano professionisti juniores del 1928, nel Giro di Calabria del 1930 (dietro a Luigi Marchisio) e in due tappe del Giro d'Italia. Del fratello maggiore Battista, che vinse un Giro del Sestriere e due edizioni di G.P. della Vittoria in Francia, si ricordano soprattutto i secondi posti nel Giro di Lombardia del '25 e nel Giro del Piemonte del '27, in entrambe le occasioni alle spalle del grande Alfredo Binda.
All'inizio degli anni Trenta i due fratelli si trasferirono per lavoro in Francia, dove conclusero la loro carriera agonistica. Rientrati ad Asti a causa delle sanzioni economiche deliberate contro l'Italia, aprirono due botteghe che per anni costituirono il punto di riferimento degli appassionati di ciclismo locali: Battista in via Cavour e Marco in corso Alfieri. In virtù della loro esperienza e dell'immutata passione per le due ruote diedero grande impulso al ciclismo astigiano, diventando costruttori di biciclette e sponsorizzando squadre giovanili. Morirono entrambi nel 1964, a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro, lasciando un grande vuoto nell'ambiente ciclistico cittadino. Per onorare la loro memoria, i comuni di Asti e di Tonco hanno intitolato una via ai fratelli Giuntelli: il meritato riconoscimento per due persone che hanno tenuto alta la bandiera della loro città e che sono ancora ricordati con nostalgia dagli appassionati meno giovani.
da La Stampa - edizione di Asti
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