Nella nuova GB Junior Team, formazione della categoria Juniores, è arrivato quest'anno Riccardo Groppo. Riccardo è il figlio di Marco Groppo, ex professionista e promessa del ciclismo italiano negli anni Ottanta, vincitore della classifica dei Giovani al Giro d'Italia del 1982 davanti a un certo, e compianto, Laurent Fignon.
«La bicicletta è stata una mia scelta, non di papà. Anzi, se fosse stato per lui, il ciclismo non farebbe parte della mia vita. Però alla fine è giusto così, sono contento di quello che faccio: faticare mi piace, la bicicletta mi piace davvero».
Figlio d'arte il giovane varesino, classe 2003, che ha iniziato a 13 anni, e soltanto lo scorso anno, con la maglia del Gruppo Sportivo Prealpino, ha provato l'emozione di vedere il suo nome sul verbale di un ordine di arrivo. Il miglior risultato di Groppo è stato il quinto posto nella Targa d'Oro città di Legnano, allo sprint nella scia del vincitore Andrea Noviero Raccagni. E' andato bene anche nella cronoscalata da Cene ad Altino, nel Bergamasco, che ha concluso fra i primi dieci, e nella top-ten ci è finito anche a Villaromagnano in provincia di Alessandria. Possiamo dire che il 2019 sia stato il primo vero anno da corridore in cui Riccardo ha avuto un buon rendimento nonostante un paio di cadute, al Brinzio e sul Colle dei Pasta appena fuori Bergamo.
«Da esordiente non finivo le gare, poi piano piano sono migliorato e ho cominciato a capire come muovermi in gruppo. Tra gli allievi le gare sono andate sempre meglio, e i primi piazzamenti sono stati il risultato di un lavoro di crescita, spero di continuare su questa strada e di avere un pò di fortuna».
Il giovane Groppo è di Inarzo, comune della provincia di Varese, dove risiede con i genitori Marco (origini venete) che fa la guardia di sicurezza, e Marisa, casalinga. Passista scalatore, alto 171 centimetri per un peso di 58 chili, frequenta il Liceo Scientifico Sportivo all'Istituto Statale Superiore "Edith Stein" di Gavirate. Quest'anno Groppo sarà proiettato in una nuova dimensione, esordirà nella categoria juniores con la maglia della società GB Junior Team di Castano Primo, Milano, presieduta dall'ex professionista Gianluca Bortolami.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Secondo me il nostro è un ciclismo complitato rispetto a quello di Paesi, dove sono più organizzati. La mancanza di grandi club a livello professionistico si riflette in maniera negativa sulle categorie juniores e under 23».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 13 anni per il GS Prealpino, con una bici Battaglin nera-arancione».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Eddy Merckx, perchè ha vinto tutto più volte e ha fatto grandi imprese».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«A grandi linee, gli esercizi a corpo libero».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono un precisino».
Il tuo modello di corridore?
«Giulio Ciccone».
Cosa leggi preferibilmente?
«Articoli relativi al ciclismo sul web»
Cosa apprezzi di più in una donna?
«La personalità».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
Ci vorrebbero più squadre e più controlli nelle categorie giovanili».
Piatto preferito?
«Pizza».
Attrice o attore preferito?
«Non seguo il mondo del cinema».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Non ho preferenze individuali, ma tante simpatie».
Sei religioso?
«Non sono praticamente».
Paese preferito?
«La Norvegia, per il tenore di vita»
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che mi impegno molto a migliorare in quello che faccio».
Hobby?
«Mi piace tenermi informato sulle regole degli sport».
La gara che vorresti vincere?
«Giro d'Italia».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«No».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Esprimere al meglio le mie possibilità, per me stesso e la squadra, e fare esperienza per il 2021».
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