C’è chi è stato al centro della pandemia eppure si trova di fatto escluso dai benefici del bonus. Per Giancarlo Perini le biciclette sono tutta la vita: professionista dall’81 al ‘95, Perini è stato un gregario esemplare. Basti dire che era l’uomo di Chiappucci e fece vincere a Bugno il Mondiale di Benidorm. Oggi, a sessant’anni compiuti lo scorso dicembre, Perini vende biciclette con suo figlio Mirko nel loro negozio di Carpaneto Piacentino. «Direi che nel bonus ci poteva stare anche Fiorenzuola d’Arda, che è a 13 chilometri da qui, invece niente, esclusi. Una scelta che non condivido, come titolare di un negozio e come italiano. Se fai il bonus lo fai per tutti. Non c’erano abbastanza soldi? Bastava farlo fino a settembre, anziché arrivare a fine anno». In questi giorni anche da Perini sono arrivati in tanti. «Chiedono del bonus, vogliono sapere come funziona, e ci rimangono male quando gli dico che non è per noi».
Nel suo negozio c’è tutta la gamma possibile di biciclette: la bici da corsa, quella da passeggio, le bici per bambini, le mountain bike, e ovviamente quelle a pedalata assistita. Come spendere il bonus? Ovviamente dipende dall’uso che si pensa di fare della bici e dalle strade che si vogliono percorrere. La bici standard è quella da passeggio, da uomo o da donna. «Ne vendiamo sempre parecchie. Nella versione sportiva, con i cambi. Oppure la classica olandesina col cestino. Ne fanno ancora con i freni a bacchetta, come una volta». Il vintage è un mercato che va fortissimo nel mondo delle bici. Ma torniamo alla bici da passeggio. «Io sono sempre per il prodotto italiano, consiglio un’Atala o una Bianchi, per un prezzo medio di 1.200 euro. Per un bambino, una buona via di mezzo costa sui 170-180 euro». In città vanno molto le pieghevoli, ma in questo momento le più richieste sul mercato sono le bici a pedalata assistita. Non c’è gara. «Due alternative. Il modello col motore a movimento centrale, che va bene per il turismo, i lunghi giri, batterie più leggere e un’autonomia che supera i 100 km: consiglio Bosch, Shimano, Yamaha, spendi dai 2mila euro in su ma hai anche un’assistenza impeccabile. Poi c’è quella col motore al mozzo della ruota, più da città e paese, con mille euro compri già una bici molto valida».
Non tutti si limitano alla strada. «Con la mountain bike spaziamo dai 270 euro ai 6-7mila di quella con le ruote in carbonio, che non pesa niente, coi freni idraulici come le moto. Se ne vendono tantissime. Per chi invece usa la bici per le vacanze l’ideale è la trekking, che va bene in strada e fuoristrada, per esempio sulle strade bianche della Toscana. I prodotti italiani sono tantissimi, ma in questo momento sono di moda i marchi americani: Trek, Cannondale, Specialized. Prezzo dai 500 euro in su, ma si trovano anche a 350». Ultimo stadio è la bici da corsa. «Noi abbiamo le nostre, artigianali. Per la corsa consiglio sempre un negozio specializzato, è importante che la bici sia della misura giusta, devi sentirtela tua, è un po’ come un abito». Per chi comincia meglio partire dall’usato, «una discreta in alluminio si trova anche a 1.500 euro», per arrivare al top di gamma, al lusso. «Una Perini tutta in carbonio col cambio elettronico con 7-8mila euro te le porti a casa». Bonus o non bonus.
dal Corriere dello Sport-Stadio