Preoccupazioni e timori sulla ripresa dell’attività ciclistica in Toscana. Il punto alla ripresa degli allenamenti con il presidente del Comitato Regionale Toscana di ciclismo Giacomo Bacci.
«In queste settimane è stato costante il confronto con i dirigenti del Comitato, delle varie Commissioni, che ringrazio sentitamente – dice il presidente Giacomo Bacci. E poi quello con società, dirigenti, i vari addetti ai lavori, che mi hanno telefonato per conoscere la situazione e gli sviluppi».
La domanda d’obbligo di tutti è quando la ripartenza.
«Bella domanda per la quale francamente non ho la risposta, attendiamo dalla Federciclismo con la quale siamo in costante contatto le dritte, le linea guida, gli sviluppi in base alla pandemia. In giro c’è tanta voglia di riprendere, ma ci sono non poche difficoltà oggettive che non possono essere sottovalutate. Con un eccesso di ottimismo dico metà luglio per qualche gara, meglio aggiungere 1° agosto, ma in tutta franchezza la vedo dura».
Meglio pensare allora alla prossima stagione?
«Io ero per congelare la stagione e pensare fino da adesso all’anno prossimo, occorre fare i conti con la realtà. Come fare a tornare a gareggiare nei modi e nelle forme consuete? Penso al pubblico con le mascherine e a distanza, e chi dovrebbe provvedere sulla linea di arrivo a disciplinare il tutto? E le macchine al seguito con i vari occupanti? I giudici dovranno sedersi a fianco del conducente oppure dietro? Ed ancora le auto dell’assistenza tecnica, gli altri servizi che una manifestazione ciclistica richiede».
Il ciclismo, presidente, è uno sport di gruppo.
«E tutti quanti gli esperti parlano che non saranno possibili attività di gruppo almeno per diversi mesi, di conseguenza non sarà facile ripartire».
C’è un altro aspetto, quello dell’assistenza sanitaria.
«E non è di poco conto. Occorre conoscere per esempio se quanto era necessario prima del Covid-19 in occasione delle gare, sarà valido anche dopo oppure se occorrerà qualcosa di diverso. Per questo mi incontrerò se possibile nei prossimi giorni con il responsabile del 118 della Toscana per conoscere quali potrebbero essere le richieste, in attesa sempre di direttive nazionali».
Gli sponsor delle squadre qualcosa vorrebbero.
«Ne siamo consapevoli, ed anche questo è un altro aspetto da non sottovalutare per non perdere il loro prezioso ed essenziale sostegno alle società e alle gare, anche se dobbiamo mettere in conto che quello del futuro sarà un ciclismo diverso, più povero e contenuto. Ma tutti dobbiamo riboccarci le maniche, pretendere qualcosa di meno, tornare all’essenziale, solo così possiamo farcela».
Qualche misura allo studio della FCI e del Comitato?
«Allo studio della Federciclismo da parte di una Commissione, la possibilità per le società di eludere nel 2021 il pagamento delle affiliazioni, il che costituirebbe un bel contributo, mentre il Comitato Regionale Toscana che presiedo ha allo studio alcune misure, su come congelare i diritti di segreteria e non solo nella prossima stagione».
Presidente come avvicinarsi alla possibile ripresa.
«Visto che sono ripresi gli allenamenti almeno individualmente, ricordo a tutti i nostri ciclisti di rispettare le regole, in maniera responsabile, tenendo le distanze. Ai giovanissimi dico divertitevi, hanno tanti anni davanti per correre in allegria, e poi ci sono altre possibilità, come la pista, il fuoristrada. Sarà dura superare questo periodo difficile, ma ce la possiamo fare con gradualità e tutti assieme, ecco questo è davvero il momento di essere uniti e di fare squadra».
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