Piacentina come la pluri-iridata Giorgia Bronzini, Prisca Savi è una ciclista Junior che nel 2019 ha dimostrato di avere buona continuità di rendimento. Nel suo ruolino di marcia spiccano il terzo posto assoluto (seconda della sua categoria, ndr) nella gara Open di Casale sul Sile, il terzo nella cronoscalata Ornavasso - Santuario della Madonna del Boden, il bronzo vinto assieme alle compagne di Bike Cadorago nella cronosquadre tricolore di Treviglio e la nona piazza ai Campionati Italiani su strada di Notaresco, oltre a diversi altri piazzamenti. «Dovessi dare un voto alla mia stagione passata sarebbe un sette», ci confida la giovane emiliana.
Nata nel 2002 - l’anno dei Mondiali di Zolder (Cipollini primo tra i Professionisti, Chicchi vincitore tra gli Under23 e Anna Zugno oro nella cronometro delle Donne Junior davanti a Tatiana Guderzo,ndr), ma anche l’anno in cui Giorgia Bronzini si aggiudicava il Trofeo da Moreno di Cittiglio e la coppia Matthew Gilmore / Scott McGrory vinceva la Sei Giorni delle Rose –, Prisca risiede a Carpaneto, non lontano dal Velodromo di Fiorenzuola, e pratica ciclismo dall’età di otto anni. «Ho iniziato con il Gruppo Sportivo Cadeo-Carpaneto: una mia amica aveva cominciato a correre e ho voluto seguirla per provare. Lei poi ha smesso, io mi sono innamorata di questo bellissimo sport e continuo a pedalare.»
Ricordi la tua prima gara?
«Si correva a Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma, ed ero molto agitata all’idea di dover affrontare la gara. Una volta dato il primo colpo di pedale, però, l’ansia si è trasformata in gioia. Sulla mia Atala rossa e nera ero felice».
La prima affermazione nelle categorie agonistiche?
«È arrivata al secondo anno tra le Esordienti, indossavo la maglia di Vo2 Team Pink e la gara era quella di Mareno di Piave. Superai Desirèe Beloli e Emma Redaelli».
Su che percorsi ti esprimi meglio?
«Dipende molto dalle giornate, mi trovo bene sia sul piano sia quando la strada sale. Però, pensandoci bene, forse è proprio la salita il terreno che mi piace di più».
Hai degli atleti a cui ti ispiri?
«Ammiro molto Letizia Paternoster per la sua grinta e il francese Thibaut Pinot: determinato, più forte di qualsiasi difficoltà».
Segui altri sport oltre al ciclismo?
«Un po’ tutti, ma mi piacciono particolarmente nuoto ed atletica leggera».
In questo periodo di lock-down, come passi le giornate?
«Mi alleno sui rulli e faccio esercizi, studio (frequenta il quarto anno del Liceo Scientifico, ndr), leggo, ascolto musica e guardo serie TV».
Il 21 marzo hai festeggiato il tuo diciottesimo compleanno.
«Sì, naturalmente stando a casa, assieme alla mia famiglia».
Cosa ne pensi delle piattaforme di ciclismo virtuale?
«Sono molto realistiche e fanno passare il tempo velocemente senza annoiarsi».
Che musica ascolti?
«Un po’ di tutto, non ho un genere che prediligo rispetto ad altri».
Piatto preferito.
«La pizza. Ma anche gli anolini in brodo, un piatto tipico della cucina piacentina».
Quando riprenderanno le gare vorresti…
«Festeggiare una vittoria assieme alle mie compagne».
Il tuo sogno nel cassetto.
«Mi piacerebbe vincere il Trofeo Binda di Cittiglio tra le Élite (l’anno scorso nel Trofeo Da Moreno – Piccolo Trofeo Binda arrivò 26esima, ndr) ma il mio sogno più grande è quello di conquistare, un giorno, il Campionato del Mondo su strada».
E, come diceva Walt Disney, “se puoi sognarlo, puoi farlo”.
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