«Nell’uovo di Pasqua vorrei trovare una bella notizia: quella della fine dell’emergenza che stiamo vivendo, vorrei che la vita tornasse alla normalità e che per il Corona virus fosse trovata una cura adeguata. Mi auguro di poter uscire presto di casa, allenarmi come si deve e iniziare a correre quanto prima.» Gabriele Tagliani, giovane ciclista comasco di Cucciago, racconta così a tuttobiciweb le sue speranze. Diciassette anni da compiere il prossimo 11 maggio, Gabriele pratica ciclismo da quando di anni ne aveva cinque: «Ho iniziato con il Gruppo Sportivo Alzate Brianza, poi ho difeso i colori della Puginatese e del Velo Club Sovico; ora sono Juniores al per GB Junior Team P&G.»
Come è nata la passione per il ciclismo?
«Un po' grazie a mio papà Renato e un po' casualmente. Un giorno con i miei genitori andai a pedalare nella pista del centro sportivo di Alzate Brianza; dopo pochi minuti mi fecero uscire: i ragazzi del G.S. Alzate Brianza dovevano allenarsi. Io però non volevo smettere di girare. A quel punto mi si avvicinò un signore con la divisa della squadra e mi chiese se volessi provare una bici da corsa. Non ci pensai due volte risposi: “Sì”. Da quel momento iniziò la mia avventura nel ciclismo e quel signore, Umberto Gerosa, divenne il mio primo Direttore Sportivo.»
Ricordi la tua prima gara?
«È indimenticabile, correvo a Solbiate Olona. In sella alla mia bicicletta verde, che dopo qualche tempo avrei personalizzato con una G adesiva arancione, ero molto emozionato. Alla fine di quella gara ho capito che questo sport mi stava entrando nel cuore.».
Altre emozioni forti che hai vissuto in bici da corsa.
«La prima vittoria: anno 2010, gara di Lacchiarella, nel milanese; la partecipazione al Trofeo Fabbi di Imola con la rappresentativa della Lombardia; l’esperienza ai Campionati Italiani del 2019 e soprattutto il terzo posto conquistato a Correzzana: fuga che parte dopo pochi chilometri, percorso esigente reso ancora più duro dalla pioggia e dal freddo e alla fine un bellissimo podio.»
Descriviti con tre parole.
«Determinato, preciso ed educato.»
Che tipo di corridore sei?
«Mi piacciono i percorsi molto tecnici, non amo le salite e mi difendo bene negli sprint con un gruppo ristretto di avversari. Il mio modello di corridore è Peter Sagan: simpatico, bravo a leggere la corsa e un maestro nel guidare la bicicletta.»
Hai altri interessi?
«Seguo la Formula1 e la MotoGP. Ho anche una passione per le auto e le moto d’epoca.»
A tavola.
«Se ci fossero sempre le lasagne sarei felicissimo. Ne vado pazzo.»
In televisione.
«Guardo film e programmi sportivi.»
Come passi la tua giornata in questo periodo?
«Al mattino sono impegnato con le video-lezioni (frequenta il terzo anno di un istituto tecnico con indirizzo amministrazione, finanza e marketing, ndr) e nel pomeriggio alterno i compiti agli allenamenti: faccio i rulli e alcuni esercizi fisici seguendo le indicazioni dei tecnici della squadra. Poi, quando posso, lavoro sulla mia vespa d'epoca.»
Come andava la tua preparazione prima dello stop forzato a causa del Covid-19?
«Ho fatto gli allenamenti in palestra e le prime uscite in bicicletta, poi, purtroppo, ho preso l’influenza. Mi sono curato con antibiotici e ho dovuto stare fermo quasi un mese, questo mi ha precluso la possibilità di andare in ritiro con i miei compagni in Toscana. Poi è arrivato lo stop per la pandemia.»
Quale sarà il tuo principale obiettivo alla ripresa?
«Sono al GB Junior Team P&G da pochi mesi ma mi sento veramente a mio agio in questa squadra: mi hanno accolto benissimo, lo staff è sempre disponibile e i tecnici molto preparati. Cercherò di farmi trovare pronto e mettermi a disposizione del team in modo da ripagare Bortolami e i dirigenti della fiducia e dell’opportunità che mi hanno dato. Inoltre sarà importante fare più esperienza possibile visto che la stagione sarà corta.»
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