Andrea Guardini ha qualche sassolino nella scarpa da togliersi. Con grinta e consapevolezza ha abbracciato il progetto della Giotti Victoria-Palomar di Stefano Giuliani e con il Tour of Antalya ha cominciato la sua decima stagione tra i professionisti. Certo, 43 vittorie tra i grandi non gli sono bastate per rimanere quantomeno in orbita Professional e questo un po' lo infastidisce.
«È l'assurdo di questo ciclismo moderno. Nonostante tutto, l'anno scorso ho vinto due corse, una delle quali di categoria HC, ma questo non è bastato a garantirmi un contratto nel WorldTour o nel Professional - spiega il 30enne veronese a tuttobiciweb -. Sono contento che Stefano Giuliani mi abbia dato questa opportunità e con la squadra voglio tornare a crescere, con la speranza che tutto il team possa fare dei passi avanti. Ci tengo, per me e per Stefano che è una grande persona».
La voglia di tornare a sfrecciare in volata è più alta che mai: «Le motivazioni sono tantissime. Voglio far bene e lo devo a me stesso. Questo inverno mi sono divertito ad allenarmi, a conoscere i nuovi compagni di squadra e sono contento di ripartire dalla Turchia, dove ho buoni ricordi di anni passati (due vittorie al Giro di Turchia 2011, ndr). Da maggio dell'anno scorso ho cominciato a cambiare qualcosa in termini di preparazione e dopo un buon finale di stagione l'anno passato sento di star bene e avere una buona gamba in allenamento. Adesso c'è sempre il verdetto decisivo della strada».
Da quasi un anno è papà e proprio per questo alzare le braccia al cielo per una vittoria con dedica speciale gli offre stimoli in più per tornare al più presto ad essere Flash: «Nessun proclamo. Farò parlare la strada. Non ho obiettivi particolari per il 2020, solo divertirmi e dimostrare di saper fare il mio lavoro».
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