Tutte le cose hanno una fine, così come tutte le cose hanno ovviamente un inizio. La Firenze-Pistoia è stata l'atto d'inizio del nostro ciclismo, in quanto si è trattato della prima gara ciclistica su strada disputata in Italia, come viene unanimemente riconosciuto da ogni pubblicazione storica o guida sportiva riguardante lo sport del pedale che si rispetti.
La “Prima italiana” fu anche la seconda gara ciclistica al mondo, battuta per soli 87 giorni dalla francese Paris-Rouen e risultò seconda anche per quanto concerne il chilometraggio, 123 a 33 chilometri percorsi, La “Prima” (per l'Italia è il suo giusto appellativo) vide la luce in una mattinata fredda e nuvolosa, mercoledì 2 febbraio 1870, su iniziativa del neonato Veloce Club di Firenze.
I 30 iscritti della prima ora, che poi diventarono 24, alla fine si ridussero a 19, vale a dire la “crema” degli Sportsmen fiorentini che con i loro velocipedi tanto alla moda infestavano ormai da mesi il parco delle Cascine, provocando nel pubblico presente un misto di arrabbiatura e timore – a causa delle audaci evoluzioni, talora pericolose, che erano soliti effettuare - e allo steso tempo anche di meraviglia, quando gli spettatori si trovavano inevitabilmente ad ammirare quegli scavezzacollo, ben posizionati sui loro diabolici velocipedi che comunque rappresentavano i simboli del progresso.
Nel 1870 Firenze stava vivendo il suo penultimo anno da capitale d'Italia ed era una città assolutamente cosmopolita, che oltre ai nobili e politici italiani aveva richiamato diplomatici e personaggi di sangue blu, provenienti da tutto il mondo. Per questo motivo “La Prima” poté vantare un campo di partenti veramente internazionale. Le strade di allora non erano certo paragonabili a quelle odierne, buche con acqua a parte, e infatti i 19 audaci presentatisi al via vennero divisi in quattro file, con partenze scaglionate. La strada direttissima che collegava Firenze a Pistoia era stretta e presentava un fondo ovviamente sterrato.
Fin dalle prime battute a far da lepre ci pensò un giovinetto statunitense di soli 15 anni e 5 mesi, figlio del reverendo della chiesa protestante americana a Firenze. Rynier Van Nest, questo era il suo nome, non venne più ripreso e, stremato, tagliò il traguardo di Pistoia gremito di folla e “situato poche centinaia di metri fuori Porta Fiorentina” con il tempo di 2 ore e 12 minuti, precedendo nettamente due francesi e un pisano. I primi quattro arrivati, stanchi e infreddoliti ma scortati e applauditi da un pubblico assai numeroso, similmente a quanto si era verificato lungo tutti i 33 chilometri del percorso, vennero accompagnati dalla Banda Musicale “Filarmonica Pietro Borgognoni” fino al bar trattoria Grand Café du Globe, nel centro di Pistoia, dove fecero baldoria insieme agli sportivi locali fino a notte inoltrata
Il premio di Van Nest, che rientrato negli USA sarebbe poi diventato un neuropsichiatra di valore, consistette in un diploma, in una medaglia d'oro e in un... revolver! A distanza di oltre un secolo, quel diploma è stato acquistato a caro prezzo, ad un'asta di New York nel 2004, da un collezionista americano, che ne ha poi consentito la riproduzione.
Il 2/2/2020 (tanti e solamente dei numeri due sono contenuti in questa data fatidica!) viene così riproposta la rievocazione storica della competizione, con oltre 100 “randonneurs” iscritti per un gruppo che vedrà in prima fila una nutrita pattuglia di agguerriti ed entusiasti velocipedisti francesi, calati in Italia dopo aver dato vita, dal 7 a 9 novembre scorso, alla rievocazione della mitica Paris-Rouen, insieme ai pittoreschi ciclisti “vintage” nostrani capeggiati dall'immancabile “bici-pasionaria” senese Michela Piccioni; seguiranno 19 ex-professionisti tra cui figurano Andrea Tafi, Gilberto Simoni, Roberto Poggiali, Marcello Bartalini, Marco Giovannetti, Stefano della Santa, Stephen Cummings, Francesco Casagrande (recordman della prova) e altri. Il CT Davide Cassani darà la sua eventuale adesione solamente in...zona Cesarini.
Il “gruppone” dei liberi, il più numeroso, sarà infine composto da ciclisti di ogni età e categoria, che desiderano unicamente poter gridare “io c'ero” in questo giorno fatidico e storico per il nostro ciclismo, oltre a provare la grande soddisfazione di avere fatto parte di questa qualificata comitiva, nata per ricordare degnamente e valorizzare una competizione che ha dato il “via” al ciclismo italiano su strada. Per tutti i partecipanti saranno a disposizione due sorprese speciali, una storica e l'altra celebrativa dell'evento.
L'aspetto tecnico è curato dall'O.Ci.P di Alessandro Becherucci, in collaborazione con ASD Sport Group e Bruno Tosi per le auto e le moto d'epoca al seguito della carovana e con l'UC Pistoiese 1930 di Andrea Panconi, club che compie 90 anni. Quindi tutto è pronto per questo evento che scatterà domenica prossima alle 9,30 dal piazzale della Cascine a Firenze ed troverà lo storico arrivo nel piazzale antistante la Conad di via Fiorentina a Pistoia, prezioso partner dell'organizzazione.
Seguiranno la kermesse in piazza del Duomo, per il saluto al Comune di Pistoia con l'apporto prestigioso della Banda Musicale Pietro Borgognoni proprio come accadde 150 anni fa e quindi il buffet alla Biblioteca San Giorgio, sede di una mostra sul ciclismo d'epoca riguardante bici, maglie e materiale cartaceo e del convegno finale sul 150° anniversario del ciclismo su strada italiano, con prestigiosi relatori quali Marco Pastonesi, Sergio Meda, Gino Cervi, Carlo Delfino e con l'atteso intervento dell'intramontabile avvocato Carmine Castellano, per tanti anni “faro tecnico” del Giro d'Italia. La rievocazione si è potuta concretizzare grazie all'apporto della Regione Toscana, dei Comuni di Firenze e Pistoia, delle FCI Comitato Regionale Toscana, dei Comitati FCI di Firenze e di Pistoia, di UNVS Toscana, Firenze e Pistoia, del CONI di Firenze e Pistoia, della Biblioteca San Giorgio Pistoia, di UISET, dell'USSI, di Michela Piccioni Ciclismo Vintage e di ASD Etica, Cultura e Sport. Importante anche il supporto di Conad Nord Ovest.
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