L’estate dello scorso anno per Cristian Rocchetta non rappresenta un ricordo troppo piacevole. Era il mese di maggio e dopo il quinto posto nella Alta Padovana Tour a Cittadella, Rocchetta viene trovato positivo al Rinofluimuci, uno spray nasale solitamente usato per le allergie. Una bruttissima sensazione per Cristian che si è visto costretto a interrompere una stagione che, fino a quel momento, gli aveva riservato i successi a Belricetto di Lugo e Pessina Cremonese, e soprattutto il secondo posto nella prestigiosa Popolarissima di Treviso dietro Nicola Venchiarutti.
«Sono stato negligente, lo ammetto, se avessi letto il “bugiardino” forse non avrei commesso questo errore perché è di un errore che sto parlando. Soffro di allergie, soprattutto di una fastidiosa come quella al polline, ed è normale fare uso di uno spray nasale. Mai, dico mai, avrei immaginato che questo spray fosse tra i prodotti segnalati come doping, tra l'altro, non è neppure indicato sulla confezione, ma solo all’interno del bugiardino».
Ha così passato quattro mesi senza gareggiare, sempre col pensiero fisso a questa assurda situazione. Cristian non sapeva, era assolutamente in buona fede, e anche la Procura Antidoping nell’incontro con il corridore avvenuto a fine settembre, ha capito che non aveva responsabilità e ha archiviato il caso con soli 5 mesi di squalifica che Rocchetta ha finito di scontare a dicembre 2019.
Ora Cristian è pronto a ripartire. Veronese di Villafranca, classe 1998, diplomato al Liceo Scientifico Sportivo “Seghetti” di Verona, Cristian si è appassionato alla bicicletta vedendo la schiena di tanti ciclisti pedalare davanti a casa sua. Abita con il padre Luca, che fa il camionista, mamma Sabina che si occupa di una lavasecco a Castel d’Azzano, e il fratello minore, Simone, ex calciatore. Velocista che ha come modello Cavendish, forse per le stesse caratteristiche fisiche del britannico ex iridato (170x66 kg), Rocchetta è stato confermato dalla General StoreEssegibi F.lli Curia che da quest’anno è un team Continental. Sarà diretto dall’ex professionista Giorgio Furlan.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«E’ un buon momento con tanti giovani interessanti».
A quale età hai cominciato a correre?
«Da G1 con la Cordioli ACL Legno. La prima bici non aveva scritte sul telaio ed era rossa».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Lance Armstrong, perché era un corridore completo».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«Seguo il calcio».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono un pò testardo».
Il tuo modello di corridore
«Mark Cavendish».
Cosa leggi preferibilmente?
«Tutto quello che riguarda lo sport».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Che abbia la testa sulle spalle».
Sei social?
«Abbastanza».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«La falsità di alcuni personaggi e la diffidenza in generale».
Piatto preferito?
«Spaghetti alla carbonara».
Hobby?
«Fare palestra e stare con gli amici».
La gara che vorresti vincere?
«Milano-Sanremo».
Televisione, cinema o teatro?
«Televisione, un po’ di tutto».
I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«Oggi sono più adagiati e coccolati, meglio quelli di una volta».
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