Cinque tappe del Giro d’Italia con la Grande Partenza dal centro di Bologna, quattro tappe del Giro d’Italia Giovani Under 23, il campionato Italiano professionisti su strada e a cronometro, il Campionato Italiano su Pista Elite: 367 gare in totale su strada.
Questi sono i numeri di una stagione di grande ciclismo che ha visto ancora una volta l’Emilia Romagna protagonista assoluta nel panorama italiano delle due ruote. Il segreto di questo successo? Una passione profondamente radicata nel territorio, un’attenzione particolare al mondo del ciclismo giovanile e un approccio globale alle numerose discipline che compongono questo sport.
E’ grazie all’intenso lavoro delle tante società che operano in regione che mettono letteralmente in sella i piccoli atleti, che il movimento emiliano romagnolo arriva poi ad esprimere talenti del calibro di Sofia Collinelli, vincitrice di un oro mondiale ed europeo nell’inseguimento a squadre su pista, Mirco Maestri, vincitore della classifica a Punti alla Tirreno Adriatico e Giovanni Aleotti, un giovane che quest’anno è stato capace di indossare la maglia Gialla al Tour dell’Avenir.
Senza dimenticare che da questa regione provengono ben due commissari tecnici della Nazionale Italiana: Davide Cassani e Marino Madori, che quest’anno è riuscito a raggiungere lo storico risultato di vincere il Mondiale Under 23 con Samuele Battistella e l’Europeo con Alberto Dainese.
Un lavoro che parte dalla base, con il Comitato Regionale della Federazione Ciclistica italiana che ogni anno organizza lunghe trasferte per consentire ai giovani delle diverse discipline di misurarsi con gli atleti provenienti da ogni parte del Paese. Sforzo ripagato da risultati sempre straordinari, come la maglia tricolore di Franco Cazzarò tra gli Esordienti su strada, e coi ragazzi e le ragazze del movimento della pista che ogni anno fanno incetta di maglie tricolori nei velodromi di tutta Italia. Sono ben quattro le medaglie d’oro conquistate nell’ultima rassegna tricolore, un risultato di prestigio assoluto che matura ogni anno in quella che è la vera e propria casa del ciclismo in questa Regione, ovvero i Velodromi di Fiorenzuola, Forlì e Cento.
Multidisciplinarietà che trova un’altra vetrina importante nel movimento del Downhill, specialità nella quale ormai da diversi anni l’Emilia Romagna esprime atleti di caratura assoluta, basti pensare che ai campionati italiani di quest’anno sono state ben 4 le maglie tricolori conquistate dai bikers di questa Regione. Medaglie che nell’ambito del fuoristrada sono giunte anche dalla mountain bike con la specialità del XC Marathon, e dal ciclocross, con la splendida affermazione di Samuele Leoni tra gli Juniores nel Campionato Italiano.
Non solo agonismo: in Emilia Romagna ciclismo significa anche mobilità sostenibile e cicloturismo. Non né un caso che proprio in questa regione sia nata la più antica manifestazione amatoriale al mondo, un evento in grado di fare pedalare sulle stesse strade 12.000 appassionati provenienti da ogni parte del mondo: la Nove Colli, che quest’anno taglierà lo storico traguardo delle 50 edizioni.
Ciclismo in Emilia Romagna significa anche un’attenzione particolare alla tematica della sicurezza e uno sviluppo sempre crescente di quella che è una dimensione fondamentale del movimento due ruote: i giudici di Corsa.
180 società, 7.133 tesserati, 367 corse. Sono solo numeri, ma sono numeri che raccontano una storia di passione e sacrifici, di coraggio e di conquiste, numeri che raccontano una Regione che ha legato indissolubilmente il proprio nome a quello della bicicletta.
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