Da Indicatore, località situata a soli 10 km da Arezzo, ecco a voi Francesco Della Lunga. Un giovanotto di 70 chili ben distribuiti in 182 centimetri di altezza, con attitudini da grande velocista proprio come il suo conterraneo Daniele Bennati, che ieri ha annunciato l'addio alle corse. Con la Stabbia Ciclismo Juniores, diretta da Tiziano Antonini, si è lasciato alle spalle una bellissima stagione valorizzata da sei affermazioni tra cui spicca la Roubaix da Burbaneè a Borgomanero (Novara). Ha vestito la maglia azzurra alla Corsa della Pace (2° nella seconda tappa dietro Trainini) e al Campionato Europeo in Olanda dove si è ritirato a causa di una caduta. Della Lunga studia al Liceo Scientifico-Sportivo Francesco Redi di Arezzo, e la passione per la bici gli è stata trasmessa da un amico del padre che gli ha suggerito di provare il ciclismo: è così che ha iniziato. Debutterà il prossimo anno tra gli Under 23 del Team Colpack.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Meriterebbe di più le luci della ribalta. A differenza di alcune nazioni, siamo un pò carenti nella gare più importanti dei Professionisti».
A quale età hai cominciato a correre?
«Ho iniziato a 7 anni per il Pedale Toscano Ponticino e avevo una Vicini gialla».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Merckx. Per i risultati e come uomo».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«Il tennis e ogni tanto il calcio, l'Inter».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono frettoloso e aggressivo».
Altruista o egoista?
«Più altruista».
Cosa leggi preferibilmente?
«Non mi ritengo un gran lettore, mi succede una volta su dieci di leggere di sport».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«La sincerità e la fiducia nei miei riguardi».
Sei social?
«Al passo con i tempi».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«La mentalità sul doping, troppe inutili chiacchiere di circostanza».
Piatto preferito?
«Pasta».
Hobby?
«Nessuno, bici e scuola sono più che abbastanza».
La gara che vorresti vincere?
«Milano-Sanremo».
Televisione, cinema o teatro?
«Cinema, in primis film di azionee avventura».
I ragazzi di oggi e quelli di ieri: le differenze?
«Secondo me oggi sono condizionati dai fattori esterni e molto influenzati dalla tecnologia. Ieri erano più alla buona, e si divertivano con quello che avevano».
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