Sul podio il mento gli tremava, sembrava difficile contenere la rabbia e la delusione, poi Matteo Trentin confessa: «Stavo morendo di freddo, ancora adesso sto tremando... È stata una corsa veramente dura: pensate che quando siamo scattati io e Van der Poel, tutti gli altri campioni sono rimasti lì e di qualità oggi in corsa ce n'era davvero tanta. L'ultimo gioro? Ero lì che pensavo solo alla volata e sono stato battuto anche se magari sulla carta ero il più veloce. Ma oggi Pedersen è stato il più bravo, niente da dire».
E aggiunge: «Ero venuto qui per vincere, ci sono andato vicino e girano gli zebedei per non essere riuscito a farlo. Pedersen, lo ripeto, è stato davvero bravo: si stava per staccare in salita, ha tenuto duro, e... mi roderà per tutto l’anno quando lo vedrò con quella maglia! Noi siamo stati bravi, avete visto una grande Italia, eravamo dappertutto, Gianni poi è stato fenomenale. Ceryo, questa sconfitta sarà dura da mandare giù ma domani da qualche parte il sole sorge lo stesso… E vi confesso che non sono così deluso onestamente, non ho perso di un centimetro, lo sport è questo. A volte, come oggi, non è bello, ma è così».