Ed è così che ci si avvia a scrivere un nuovo capitolo nella storia di Davide Appollonio, ex enfant prodige che quattro anni fa vide la sua brillante carriera (costellata da risultati importanti) interrompersi a causa della positività all’epo.
Ci sono voluti 4 lunghissimi anni di attesa ma Appollonio ci mette la faccia ed ammette apertamente, a testa alta, di essere stato l’artefice del proprio destino: “Ho commesso un solo errore nella mia vita da ciclista, ovvero quello di volermi adeguare a certe pratiche proibite. L’ho fatto non perché ne avessi davvero bisogno ma perché volevo vedere dove sarei potuto arrivare, visto che ero riuscito a primeggiare e vincere belle corse sempre da pulito. A ‘pane ed acqua’ e tanto allenamento, sono riuscito ad arrivare secondo ad una tappa del Giro d’Italia, ho vinto tappe al Tour of Luxemburg, al Tour of Limousin e tanti altri prestigiosi risultati. Nella mia testa credevo che facendo certe cose avrei lottato per vincere qualcosa di più grande, magari una classica, ed invece sono stato un debole e quella maledetta fiala di epo mi ha distrutto l’esistenza e quasi mi ha rovinato la vita. Ma non è mai troppo tardi per imparare dai propri errori. Io l’ho fatto e adesso vorrei essere d’esempio alle generazioni future”.
Davide vive ad Empoli dal 2007, da quando da junior e under 23 correva in formazioni toscane. Il suo mentore è stato l’ex atleta di Amore & Vita, nonché uno dei più preziosi gregari di Marco Pantani, Riccardo Forconi. Fu lui a dirigerlo da dilettante ed a lanciarlo al professionismo, ed è proprio grazie anche al suo intervento (Forconi infatti è da sempre molto vicino alla Famiglia Fanini) che tutto è partito.
Nei lunghissimi quattro anni di squalifica che giustamente ha dovuto scontare, Appollonio è caduto in una bruttissima e profonda depressione ed è arrivato a pesare oltre 100 chili. Ma poi, fortunatamente, la passione per la bicicletta ha avuto il sopravvento.
“Mi ero lasciato letteralmente andare – ammette il velocista classe 1989 – ma poi, grazie a mia moglie e alla fiducia di Forconi ho ripreso a pedalare. Però non sarebbe stato possibile tutto questo se alla base non ci fosse stato una gran voglia di riscatto e di dimostrare che vincevo da pulito prima e posso ritornare a farlo anche a 30 anni e dopo 4 difficilissime stagioni senza il numero attaccato sulla schiena. Questo perché credo profondamente in me stesso e nel mio potenziale. Sono stato uno stupido, in una sola occasione ho sbagliato, ed è stato giusto pagare. Ma ora si apre una nuova pagina della mia vita ciclistica grazie soprattutto alla famiglia Fanini e se sono determinato a tornare a correre è perché mi sento davvero in grado di ritornare a vincere ad alti livelli, altrimenti sarei andato a lavorare già da tempo”.
Appollonio vanta una carriera già ricca di esperienze importanti in team World Tour ed un palmarès di tutto rispetto. Grazie alle sue doti si è sempre e primeggiato in tutte le categorie giovanili (30 vittorie) ed anche prima di fare il corridore era considerato una promessa nel calcio. E’ poi passato professionista a soli 20 anni nel team Cervélo e dopo due stagioni è stato fortemente voluto da Mark Cavendish (a cui faceva da ultimo uomo nelle volate) al team SKY. Ha militato nello squadrone inglese nel 2011 e 2012, dopo di che è passato per altre due stagioni al team francese AG2R La Mondiale, fino a quando nel 2015 la chiamata di Gianni Savio all’Androni Giocattoli, lo riportò “ciclisticamente” in Italia. In quell’anno però, preso dalla bramosia di risultati ancora più importanti, commise l’assurdità di assumere sostanze proibite e tutto il resto ormai è storia, costellata di battaglie legali e di momenti davvero bruttissimi.
"Sono felice di tornare – prosegue l’atleta molisano - Si tratta di uno dei giorni più belli per me. Inizia un nuovo sentiero del mio lungo viaggio ciclistico e lo faccio con coraggio e incredibile determinazione. È un nuovo inizio ricco di gioia ed emozioni e lo faccio perché so di poter essere utile sotto tanti aspetti anche quelli legati alla guerra al doping”.
Ed è proprio qui che entra in scena Fanini: “alcuni mesi fa ricevetti un messaggio da Davide via social network , seguito da una e-mail molto toccante nella quale praticamente mi si chiedeva aiuto – spiega Cristian Fanini – non posso rivelare il contenuto del messaggio per motivi etici, però vi assicuro che i contenuti erano davvero significativi. Poi, Dopo alcuni giorni fui contattato personalmente dall’amico Forconi che risiede ormai da diversi anni in USA e visto che in quel periodo si trovava in Italia, venne a trovarmi insieme ad Appollonio per presentarmelo. Quello che ci siamo detti in quell’incontro fu di un importanza fondamentale e ci ha messi in condizione di credere in lui e concedergli un ultima ma importantissima chance. Non si tratta infatti di tornare semplicemente alle corse, qui si tratta soprattutto di percorrere insieme a Davide un cammino fondamentale contro il doping. Davide ha sbagliato ed ha pagato, ritorna alle corse dopo 4 anni di squalifica e lo fa con la consapevolezza di aver commesso un errore madornale. Adesso deve essere una figura di riferimento ed insegnare ai giovani (anche a quelli dotati di grande talento come lui) che a certe pratiche illegali non bisogna nemmeno pensare. Davide ha tanto da raccontare e tantissimo potrà fare per compiere enormi passi in avanti nella guerra al doping. Tra l’altro non è il primo atleta ‘scomodo’ che decidiamo di ingaggiare per il bene del ciclismo. Vorrei citare infatti solo i casi più importanti, ovvero quelli di Bileka e Gerlach, entrambi ex compagni di squadra di Lance Armstrong, tornati a correre (e vincere) con la nostra maglia e grazie anche ai quali insieme al NAS di Firenze è partita tutta l’indagine che ha portato successivamente alla squalifica del corridore texano. Per questo, sia io che mio padre, abbiamo deciso di ingaggiarlo. Noi siamo l’unico team al mondo nel quale Davide possa effettuare questo percorso e siamo orgogliosi di sostenerlo in tutto e per tutto” conclude il team manager lucchese.
Appollonio ha passato ultimamente tre controlli a sorpresa UCI e continua a mantenere il passaporto biologico. Il suo debutto è previsto proprio domani in Portogallo. Dopo gli strepitosi risultati ottenuti nel mese di Giugno Amore & Vita – Prodir riparte infatti dalla Volta a Portugal , durissima corsa a tappe (dal 31.07 al 11.08) di categoria 2.1 UCI Europe Tour. A dirigere il team insieme a Volodymyr Starchyk ci sarà l’ex campione Alessio Di Basco, un vero e proprio maestro delle volate, sulla vita del quale si sta girando addirittura un film – documentario (di produzione portoghese). I consigli di Di Basco saranno sicuramente preziosissimi per Appollonio, così come per gli altri atleti del team A&V che saranno oltre a Davide: Danilo Celano, Pierpaolo Ficara, Marco Tizza, Andrea Meucci e Viesturs Luksevics.