Non abbiamo un team di World Tour. Il ciclismo italiano non è più in grado di allestire una formazione di serie A, di aggregare attorno a se atleti di casa nostra. È chiaramente un fatto, uno stato di cose, una conseguenza di una crisi evidente e speriamo reversibile nel prossimo futuro, ma è una realtà.
L’Italia è alla periferia del mondo: questo è ormai il “sentiment” passato e raccolto dal modo delle due ruote, ma oggi è il caso di dire che questo è vero solo per il mondo dei maschietti, perché per le donne questo discorso non vale. Non è il caso di stappare bottiglie di champagne, ma è il caso di fare un applauso alla Alé Cipollini Dmt, al gruppo di Federico Zecchetto, uno degli imprenditori più illuminati sotto l’aspetto della visione globale, ma tra i più in ombra proprio perché non ama i riflettori e le luci della ribalta. Grazie a Zecchetto ma, bisogna dirlo, anche ad una donna manager che della bicicletta si è letteralmente innamorata come Alessia Piccolo. Amministratore delegato di Alé, nonché presidente del team femminile voluto nove anni fa, la Piccolo pensa in grande. La Alé Cipollini, oggi punto di riferimento italiano nel mondo, è pronta ad entrare a tutti gli effetti nel grande club esclusivo del World Tour.
«È proprio così, ormai sono già 9 anni che abbiamo iniziato ad investire nel ciclismo femminile – racconta a tuttobiciweb.it Alessia Piccolo -. È un progetto che è cresciuto anno dopo anno, e che mi ha visto impegnata non solo come sponsor, ma anche a livello di gestione, in quanto la squadra viene gestita direttamente anche a livello logistico da noi di Alé. Abbiamo scelto di investire in questo settore ancora quando nessun sponsor tecnico e nessun team maschile credeva nel movimento femminile e, in occasione del nostro decennale, sono orgogliosa di poter annunciare che il nostro progetto continuerà anche il prossimo anno. A tale proposito, infatti, richiederemo all’UCI la licenza per poter entrare nel Womens World tour. Saremo il primo team italiano femminile a sposare la riforma voluta dall’UCi, e il nostro sogno è quello di poter per portare sempre più in alto il nome dell'Italia nel mondo con brand di valenza mondiale del Gruppo Zecchetto: Alè, Cipollini e DMT».
Alessia Piccolo lancia il sasso, e non nasconde la mano. Anzi, la alza, con orgoglio. Lei c’è, anche se spera che altre realtà aziendali capiscano la grandezza del ciclismo, e di quello femminile in particolare. «È chiaro che spero che anche il movimento maschile possa quanto prima avere un team italiano di riferimento nella massima categoria – aggiunge -, ma da donna e da innamorata di questa categoria sono felice dei passi in avanti che sta facendo l’altra metà del cielo. Molte squadre maschili di World Tour declineranno la loro attività anche al femminile, prendendo risorse direttamente dai budget a loro disposizione. Noi, nel nostro piccolo, faremo tutto da soli. Con le nostre forze. Con i nostri brand. Se poi c’è chi vede nella nostra iniziativa imprenditoriale e sportiva una opportunità, bene, saremo felici di condividere la nostra esperienza con loro. L’unione fa la forza e noi siamo pronti a fare squadra. O meglio, la squadra c’è già, ma come si dice: più si è meglio è».
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