Nel 2018 ha vinto una tappa alla Colombia Oro y Paz, due del Giro dei Paesi Baschi, la Freccia Vallone, una tappa del Critérium du Dauphiné, due del Tour de France - oltre alla maglia a pois - la Clásica San Sebastián, una tappa e la classifica generale del Tour of Britain, una tappa e la classifica finale del Tour of Slovakia, brillando da febbraio a settembre. Quest'anno quali traguardi vuole tagliare a braccia alzate Julian Alaphilippe?
«Sono molto felice di quanto raccolto l'anno scorso, all'inizio di questa nuova stagione un po' di pressione la avverto, ma più che altro è energia positiva. La settimana tra Liegi e Fiandre è stata da sogno. Quando vinci vuoi continuare a farlo. Per il 2019 l'obiettivo è migliorarmi e ottenere traguardi ancora più importanti» racconta il 26enne francese della Deceuninck – Quick-Step Team dal ritiro di Calpe.
Professionista dal 2014, ha già ottenuto 18 vittorie tra i professionisti. Quest'anno esordirà in Sudamerca tra Vuelta a San Juan e Colombia Oro y Paz, quindi tornerà in Europa per affrontare Strade Bianche, Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo, Giro dei Paesi Baschi e le classiche delle Ardenne.
«Per ora non penso ai grandi giri. Sono adatto alle corse di un giorno o al massimo di una settimana, non tanto per una questione fisica ma più che altro mentale. Sono uno che non riesce a tenere il freno tirato, a dosare gli sforzi, a stare calmo, non ho il carattere per essere competitivo sulle tre settimane. Mi piace invece attaccare, sfidare il gruppo, sfruttare il momento. Non sono uno che guarda i watt sul computerino, preferisco stringere i denti mentre sento divampare il fuoco nelle gambe».
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