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Gabriele Porta sulle orme di Aru? E' di Guspini, ma è nato a San Gavino Monreale come il suo più famoso conterraneo. E' un'atleta rampante, il nuovo sardo che avanza. Possiede margini di miglioramento notevoli, va forte in salita. Diplomato Perito Meccanico, il volto della nuova generazione di giovani della classe 2000. Dopo una crescita costante, Gabriele Porta vede ripagata la sua scelta di approdare in un team dilettantistico di primo livello come la Delio Gallina Colosio Eurofeed diretta da Cesare Turchetti. Andiamo a scoprire qualcosa di più di questo ragazzo della Sardegna che non è solo più una comparsa, ma che grazie agli ottimi risultati ottenuti quest'anno tra gli Juniores con la maglia del team Fosco Bessi-Uc Guspini, è sicuramente fra i giovani più attesi nel 2019.
Innanzitutto come procede la preparazione in vista della nuova stagione?
"Direi più che bene, palestra e bici sono in questo momento le principali opzioni per cercare di migliorare la mia condizione".
Quest’anno due successi in Sardegna (Guspini e Sarroch, ndr) ma soprattutto importanti piazzamenti come il quarto posto alla 3 Giorni Bresciana a tappe e la maglia di miglior Scalatore, il terzo nella crono toscana di Fiesole, il secondo posto a Casale di Loro Ciuffenna, il quarto a Laghi Celano, la sesta posizione al Ghisallo e le belle prestazioni al Giro della Lunigiana, Trofeo Buffoni e GP Città di Loano.
Quale l'emozione più grande e più sorprendente?
"Sono tutte davvero grandi emozioni, gioia e soddisfazione. La corsa a tappa Bresciana mi ha regalato molto, importanti piazzamenti in tutte le frazioni e soprattutto il primato nella classifica del GPM uno degli obiettivi che mi ero prefissato, quindi vi lascio immaginare cosa ha significato per me".
Quali sono le difficoltà più grandi che potresti incontrare tra gli Under 23?
"Non sarà semplice il salto di categoria, soprattutto dover correre con avversari più forti. D'altronde come non è semplice per me, non lo è nemmeno per gli altri. Le difficoltà più grandi saranno comunque la distanza e il ritmo, più chilometri in corsa e la velocità che sicuramente farà la differenza".
Quali sono i tracciati su cui ti trovi meglio come caratteristiche e cosa ti aspetti da questa nuova avventura?
"Adoro le corse a tappe, sono a mio agio in salita e se un domani riuscirò a passare tra i professionisti mi piacerebbe vincere un grande Giro. Voglio pensare giorno dopo giorno a quello che mi aspetta, lavorare bene per la squadra è la cosa primaria".
A questo punto la domanda sorge spontanea: sei sardo nato a San Gavino Monreale come Aru, lo conosci? Cosa vorresti chiedere a Fabio?
"Anche se non lo conosco di persona, provo veramente ammirazione per questo professionista. Eppure Villacidro (il paese di Aru) è appena 12 chilometri da dove abito io (Guspini), però non mi è mai capitato di incontrarlo se non in qualche rara occasione, ma nella direzione opposta alla mia. Se avessi l'occasione di parlare con lui per qualche minuto, sarei curioso di sapere come ha vissuto una esperienza come la sua con gli Under 23, come si allenava, quanti e quali sacrifici ha dovuto fare per arrivare dove è arrivato".
È ancora presto per paragonare Gabriele a Fabio Aru. Porta è Porta. Ma ha certamente tutto, anche le caratteristiche fisiche (60 chili distribuiti in 172 centimetri) per seguire le orme del suo più celebre conterraneo, anche se sa che dovrà sudare e faticare parecchio per far sì che ciò accada.
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