È iniziata oggi da Asiago la stagione 2019 della NIPPO Vini Fantini Faizanè cicli De Rosa. Il team manager Francesco Pelosi ci svela le novità della formazione bluarancio per la prossima stagione e le ambizioni del progetto italo-giapponese che ha nel mirino i Giochi Olimpici di Tokyo 2020.
«Abbiamo terminato la stagione 2018 a Okinawa con la bellissima vittoria di Marangoni, una di quelle storie magiche che solo lo sport sa regalare. Dopo neanche due settimane eccoci già in ritiro. All'anno nuovo stiamo lavorando da tempo, tanto che il nostro roster di 17 atleti è noto. La grande novità a livello di sponsor è il salto di Faizanè, che avvicinatosi l'anno scorso al ciclismo da partner minore ora entra a far parte del nome della squadra. Dovendo scegliere una location per il primo training camp abbiamo scelto Asiago, dove Faizanè è di casa, e il Veneto, terra in cui il ciclismo affonda le proprie radici e altri nostri sponsor fondamentali hanno la base. Questa sera faremo festa tutti insieme. Il mese prossimo ci ritroveremo per altri 3 giorni a La Spezia e, a seguire, il grosso del lavoro in sella verrà svolto al caldo di Calpe in una decina di giorni di lavoro dopo l'Epifania».
Mentre sono in corso le prove materiali e i primi meeting tra staff e corridori, Pelosi aggiunge: «L'anno prossimo sarà molto importante per noi. Alla quinta stagione qualsiasi progetto ha dimostrato di avere basi solide ed è maturo per concretizzarsi in qualcosa di più, nello specifico per noi sarà l'ultimo anno completo prima del grande goal delle Olimpiadi 2020. Dobbiamo raccogliere i frutti degli ultimi quattro anni quindi sia aumentare i risultati di qualità sia la costanza. Già il 2018 ci ha premiato con il nono posto nel ranking europeo (grazie a 11 centri nel vecchio continente), che dimostra come il baricentro di tutta la squadra sia cresciuto. Abbiamo vinto in Italia e in Giappone, vogliamo continuare così e allo stesso tempo esplorare nuovi angoli del mondo, soprattutto per dare l'opportunità ai giovani di vincere e mettersi alla prova con un calendario alla loro portata. Colgo l'occasione, visto che avete tanti commentatori su tuttobiciweb, per sottolineare che la mission di una squadra professional è complicata perché è quella di lanciare i migliori giovani talenti, e noi scegliamo di farlo unendo a loro degli atleti che hanno esperienza come Santaromita ed altri che devono rilanciarsi come Canola, Lobato e Moser. Essendo un trampolino di lancio per i giovani e per chi potrebbe aver smarrito la propria strada è normale che non si può sempre vincere. Nel calcio esiste la Juventus ma c'è anche il Crotone e hanno pari dignità, anche se giocano in due modi diversi. Così deve essere anche nel ciclismo».
Cosa ha chiesto ai suoi corridori in vista dell'anno nuovo? «Di sfruttare al massimo la grande possibilità che hanno di correre in una realtà come questa. Per fare il grande salto nel World Tour ognuno di noi deve dare il 100%, lavorare da squadra, con la massima concentrazione ed eliminando le scuse. Ogni anno faccio vedere il discorso di Julio Velasco, il noto allenatore di pallavolo, che parla degli schiacciatori che invece di parlare della alzata la risolvono. Lo considero un esempio di come sia importante che interpretino lo sport i nostri ragazzi perché è troppo facile mascherarsi dietro alle scuse e ciò che fa la differenza è saper sempre come risolvere un problema per andare avanti al massimo delle proprie possibilità».