ADDIO AGNOLIN, FISCHIETTO CON IL CICLISMO NEL CUORE

LUTTO | 29/09/2018 | 19:06
di Marco Pastonesi

Pedalava pesante e possente, possente più che potente. Pedalava da passista, passista da pianura più che da passi nel senso di salite. Ma pedalava, e la sua pedalata presenziava, occupava, conquistava. E quando pedalava – lo si vedeva, ormai lo si sapeva, e lui lo diceva – era un uomo felice.


Oggi, a Roma, è morto Luigi Agnolin, l’arbitro di calcio, il più celebre dopo Concetto Lo Bello, il più bravo, il più schietto, il più diretto di sempre. Un direttore diretto, che non aveva bisogno di addetti-stampa e comunicati-stampa per dirgliele subito, a calciatori, allenatori e tifosi. Come quella volta in un derby allo juventino Roberto Bettega: “Vi faccio un culo così”. L’unico che i calciatori non solo rispettavano, ma temevano, e da cui tentavano di girare alla larga.


Ci eravamo conosciuti pedalando, in Africa, nella Bamako-Dakar, “il silenzioso tour della solidarietà”, dal Mali al Senegal, in un progetto umanitario della Uisp. Era il febbraio 2011. Agnolin sovrastava la bicicletta, dominava il gruppo, ovviamente dirigeva la pedalata. Durante le soste, aveva il potere di calamitare l’attenzione generale con l’autorità di uno stregone: improvvisandosi maestro, ingaggiando sfide, perfino rivelandosi arbitro. Conquistava le tribù, s’impadroniva dei villaggi, liberava dosi industriali di umanità, semplicità, amore. Un libriccino battezzato “Bamako-Dakar” documenta quel viaggio e oggi si impreziosisce del suo ricordo: compare mentre pedala in una T-shirt bianca, perché la maglietta creata per l’occasione, anche se XL, lo soffocava.

Un giorno avevamo organizzato, così, al volo, una sorta di teatro dello sport, in cui io provocavo e Agnolin raccontava. S’impadronì della scena. Fu formidabile, esilarante, travolgente. Ci ripromettemmo di rifarlo, registrarlo, allestirlo magari come uno spettacolo, uno “sportacolo”, e come sempre succede appena ci si perde di vista, non se n’è fatto più nulla. Ma forse meglio così. Quel giorno, grazie alla bici e all’Africa, si era creata, per magia – una magia, appunto, africana -, un’atmosfera irripetibile.

Aveva 75 anni, Agnolin di Bassano del Grappa (gli arbitri hanno mantenuto quel privilegio che, una volta, apparteneva anche ai corridori: la menzione del luogo di nascita). Aveva ereditato la passione (anche la missione) di arbitro dal padre Guido, 155 partite in Serie A. Lo superò: 226. Cui aggiunse, fra tantissimo altro, la finale di Coppa delle coppe 1987 e quella di Coppa dei campioni 1988, più due Mondiali, quello del 1986 (fu giudicato il migliore del torneo) e del 1990. Poi è stato designatore, dirigente, commissario, e altro, e avrebbe potuto fare tutto e tutto bene. Ma era ingombrante, e avrebbe fatto ombra. Alla bicicletta, più che al ciclismo, era rimasto legatissimo: casa a Gaiole in Chianti e cuore nell’Eroica. Un cancro al pancreas lo stava consumando da tempo. Il triplice fischio, un ultimo respiro, l’addio.

 


Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Un tempo le borracce erano oggetto di culto, da collezione, ancora oggi i bimbi e non solo loro le richiedono ai loro beniamini. Borracce, cappellini, guantini, anche occhiali. Beh, l'occhiale è un oggetto anche ben più ambito e agognato, ma...


Giulio Ciccone si è sbloccato, ha vinto la prima tappa del Tour of the Alps 2025 e ha risposto alle aspettative di… Jannik Sinner! Il corridore della Lidl-Trek è molto amico del tennista altoatesino, hanno trascorso il Capodanno assieme e...


Arriva da Villa di Villa e dal Giro del Belvedere una bella notizia per il ciclismo italiano. A cogliere il successo, infatti, nella classica internazionale per Under 23 è stato Lorenzo Mark Finn. Il ligure della Red Bull Bora Hansgrohe...


Il profumo di casa fa girare le gambe più forte. I fratelli Davide e Mattia Bais, a turno, sono andati all’attacco nella prima tappa del Tour of the Alps 2025, con partenza e arrivo a San Lorenzo Dorsino, a circa...


Aveva promesso battaglia e al Tour of the Alps 2025 Giulio Ciccone non ha perso tempo, centrando subito la vittoria nella tappa inaugurale di San Lorenzo Dorsino. Il corridore della Lidl-Trek ha regolato in una volata in salita la coppia...


Il vincitore del Gran Premio del Perdono di Melegnano 2025 è il 17enne francese Simon Schwartz. L’atleta della Decathlon AG2R La Mondiale U19 Team si è imposto nettamente alla conclusione dei 128 chilometri della competizione organizzata dalla Unione Ciclistica Sangiulianese...


Bis stagionale per Ilya Slesarenko. Il bielorusso della Veleka Team diretta da Olivano Locatelli, già vincitore a Terracina, oggi si è ripetuto nella classica Coppa Palazzolo-Trofeo Terre di Aquinium gara nazionale per juniores che si è svolta a Castrocielo in...


Dopo tre secondi posti (Varese-Angera, Castelletto Sopra Ticino e Dairago) Marco Gregori finalmente rompe il ghiaccio. Vittoria più che meritata per il portacolori del Pool Cantù VC Sovico GB Junior che a Calcinato, nel Bresciano, conquista il Memorial Fiorenzo Montanari...


Il grande ciclismo torna in Italia e propone da oggi a venerdì l'edizione 2025 del Tour of the Alps, gustoso anticipo di Giro d'Italia. Si partirà con una tappa tutta trentina che avrà sia la partenza che l’arrivo a San...


Rilassato e gioviale come di consueto, Giulio Ciccone è arrivato al Tour of the Alps  2025 con la serenità di chi, finalmente, sta riuscendo a preparare il Giro d’Italia nella maniera ideale dopo annate di cambi di piano forzati. Guardando...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024