Poche ore dopo la chiusura del Tour de France, l’Uci stila il bilancio dei controlli svolti nel quadro della lotta contro le frodi tecnologiche. I test sono stati effettuati ricorrendo a diverse tecnologie - magnetometria, raggi x e telecamere termiche - prima, durante e dopo ogni giornata di corsa. E tutti i controlli hanno dato esito negativo.
In totale sono stati realizzati 2.852 controlli alla partenza delle tappe utilizzando la magnetometria, ovvero i tablet adottati per la prima volta proprio al Tour nel 2016.
164 i controlli svolti con i raggi X: tra le biciclette verificatie ogni giorno, quelle del vincitore di giornata e della maglia gialla.
E durante lo svolgimento delle tappe, innumerevoli i controlli effettuati con le telecamere termiche.
In più, come annunciato nel mese di marzo, l’Uci sta portando avanti nuovi studi in collaborazione con la Direzione della Ricerca Tecnologica del Commissariato dell’Energia atomica e delle Energie Rinnovabili. L’obiettivo è quello di realizzare un sistema che possa essere installato su tutte le biciclette e che possa smascherare motori o tecnologie fraudolente in tempo reale. La prima fase del test, condotta al Tour de France, è servita a nraccogliere segnali magnetici.
David Lappartient, numero uno dell’Uci, speiega: «Devo complimentarmi con i commissari e i collaboratori per l’impegno e il grande lavoro svolto. Abbiamo utilizzato diverse tecnologie e altre le stiamo testando con il solo grande obiettivo di eliminare ogni sospetto e dimostrare al pubblico e agli investitori che il nostro è uno sport pulito».