| 30/09/2007 | 00:00 Ecco le prime parole del campione del mondo: «Una settimana molto dura, mi hanno accusato di tutto, non so perché. Ho fatto bene a farmis eguire da un legale, rispondere con una vittoria non è stato facile. Il ciclismo è uno sport di fatica, questa rabbia è servita a farmi superare la fatica. Un grazie a tutta l’Italia. Abbiamo fatto un grandissimo gioco di squadra, è quello che fa la differenza in un mondiale».
E ancora: «McQuaid rappresenta l'Uci, secondo me dobbiamo lavorare insieme. Ma è chi non capisce nulla di ciclismo che non si può permettere di sparare a zero su questo mondo. In questo anno ho imparato a lottare contro le difficoltà, la rabbia era tanta, ci speravo ma non credevo di realizzare un'impresa come questa. Io ho imparato a non mollare mai: il primo anno con questa maglia non è stato facile, adesso proviamo il secondo. Con Ballerini abbiamo parlato tanto, siamo sempre stati tranquilli nonostante le critiche. Alla fine è stato il percorso più selettivo degli ultimi anni, per accendere la corsa ci volevano uomini di grande esperienza e ce li siamo giocati bene: alla faccia di tutti abbiamo dimostrato di essere una grande squadra. L'inchino sul podio? C'era tutta la mia semplicità, la mia carriera, una carriera che nessuno riuscirà ad infangare».
Un tempo le borracce erano oggetto di culto, da collezione, ancora oggi i bimbi e non solo loro le richiedono ai loro beniamini. Borracce, cappellini, guantini, anche occhiali. Beh, l'occhiale è un oggetto anche ben più ambito e agognato, ma...
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