GATTI&MISFATTI. IL GIRO DEI GIGANTI

GATTI&MISFATTI | 24/05/2018 | 18:45
di Cristiano Gatti    -


Chiuso a tenaglia da Dumoulin e Froome, prima uno e poi l’altro in associazione e concorso, anche il piccolo Cassius Clay di questo Giro cade con i glutei al tappeto. Non è un Ko, ci vuole altro. Ma è quanto basta per riaccendere eccitazione ed emozioni su una corsa che sembrava già avviata agli almanacchi, dominata senza soluzione di continuità dal gemello invincibile.

Ancora una volta, la lezione arriva puntuale: di invincibili, a questo mondo, ce ne sono davvero pochi. Vale invece la regola antica, riproposta in mondovisione dal pensatore Gianni Savio: invincibile non è chi vince sempre, ma chi non si arrende mai.

Ed è proprio su questo chiodo che vorrei battere, su chi non si arrende mai. In un altro film, i Dumoulin e i Froome avrebbero già chiuso gli ombrelloni e si sarebbero incamminati verso Roma limitando al massimo danni e fatiche. Tanto, come pensa qualcuno, questo è il Giro e non il Tour, chi glielo fa fare di sderenarsi sulle ultime salite. Chi glielo fa fare: glielo fa fare il loro istinto e la loro statura di veri campioni. Quando fiuta sangue, il leone parte all’attacco: non perché sia particolarmente cattivo, ma perché così gli impone la natura.

Questi due signori magari saranno battuti ugualmente da Yates, ma di sicuro non lo porteranno a Roma su una spider. Gliela faranno penare. Fino all’ultimo. A partire da oggi e poi dal tappone di Bardonecchia, il padre di tutti i tapponi. Se quella di Yates a Prato Nevoso è solo la solita giornata storta che in un Giro capita a tutti, com’è capitata a Froome e a Dumoulin, o se invece è l’inizio di un inarrestabile declino, lo capiremo subito, già quando il Colle delle Finestre suonerà la sveglia. Questo è il nuovo tema, da qui a Roma: capire se Yates al tappeto è solo temporaneo, con immediata ripartenza, oppure è l’inizio di una bambola irrisolvibile, con tanto di conteggio fatale.

In ogni caso, grazie a Dumoulin e Froome (nel suo scatto, rivisto come Frool), questo Giro si avvia a diventare fantastico. E’ un Giro diverso da quelli dominati dal campione troppo superiore, alla Indurain o alla Pantani, senza entrare nel merito. E’ il Giro in bilico fino all’ultimo chilometro, o quasi, che ricalca quelli degli ultimi due anni, con Nibali che ribalta la corsa proprio sulle ultime salite piemontesi (2016), e con Dumoulin che intasca la vittoria nell’ultima crono (2017).

In questo caso, mi verrebbe già da dire che a parità di cronometro – rispetto agli ultimi anni – Dumoulin adesso sarebbe davanti a tutti, perché basta aggiungere 20 chilometri alla metratura di quest’anno per tirare la logica conclusione. Non solo. Sarebbe davanti anche se non ci fossero gli abbuoni, come comprese bene Purito Rodriguez nell’anno di Hesjedal, abolizione che gli costò la vittoria finale. Sono chiacchiere, lo so. Ma sono appassionanti, perché ci fanno parlare e discutere di Giro e di ciclismo. Se Dio vuole. Ognuno può dire la sua, tutti hanno ragione e nessuno ha torto, ma resta il fatto che i se e i ma sono tutti legittimi. Con più crono – io però voto contro, sia chiaro – e senza abbuoni, adesso sarebbe Yates a rincorrere Dumoulin. Ma va bene lo stesso. La cosa veramente fondamentale è che comunque niente sia compiuto, che tutto sia ancora possibile.

L’idea che poi tanta eccitazione si infiammi anche senza la presenza in rosa di un eroe italiano spiega bene quanto sia indovinata questa storia del 2018. Sì, possiamo dirlo: comunque vada a finire, è un Giro bellissimo. Avere poi lì in mezzo al ring il valoroso Pozzovivo, che ogni giorno evita di prendere cazzotti, è una sontuosa consolazione. L’Italia del Giro è piccola come lui, non ha altro. Ma se va sul podio in un Giro simile, sbucando indenne da una tale baraonda, può leccarsi le dita.

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COMMENTI
Dormite
24 maggio 2018 19:02 Achillebro
Bravo direttore, dorma anche lei su pozzovivo, io ho l\'impressione che nelle prossime due tappe si prepare a suonare la sveglia a tutti quanti!

Ne riparliamo
24 maggio 2018 22:02 fido113
MIMMUZZO...LI ammazza tutti.

Ma finiamola di ignorare Pozzovivo Direttore...
24 maggio 2018 23:31 runner
Ma la finisca Direttore, di esaltare gli stranieri e di considerare Pozzovivo come una comparsa...Sta facendo un Giro esaltante e questo a voi giornalisti da\' un trecento fastidio! E poi la finisca ogni volta che parla di Pozzovivo di fare considerazioni sulla sua altezza...non le pare che lei stia diventando noioso, oltre che irriguardoso?

24 maggio 2018 23:52 Line
sarebbe bello Pozzovivo sul podio a Roma
forza

25 maggio 2018 12:38 Tarango
Pozzovivo è quello che in salista sta meglio di tutti. Il problema è che non è Nibali e non ha l'istinto omicida. Proverà ad accontentarsi del podio, ma ci vorrebbe qualcuno capace di convincerlo che, se volesse, questo giro potrebbe davvero vincerlo!

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