«Sono soddisfatto per come si è svolta la tappa, questa mattina mi aspettavo una giornata molto più tranquilla, ma ho avuto buone sensazioni e rischiato. Sono uno abbastanza istintivo, ci ho provato, senza fare troppi calcoli dopo essermi riportato su Aru, che aveva attaccato ai piedi della prima salita. Ora l'obiettivo è mantenere il simbolo del primato fino alla fine».
E ancora: «Sono tornato in Trentino perchè questa è una corsa importante in chiave Giro e mi piace molto. La formula di tappe brevi e dure è il futuro del ciclismo. Frazioni corte sono difficili da controllare ma rendono il tutto più spettacolare perchè permettono di prendersi qualche rischio in più. Adoro le ce corse italiane perchè sono impegnative, tattiche, adatte alle mie caratteristiche e ci permettono di scoprire location bellissime».
Dopo un inverno dedicato allo sci di fondo (in febbraio è arrivato 50° nella terribile Transjurassienne, granfondo di 76 km che ha coperto in 2h42') si è allenato in Sicilia. Al #TotA ha la squadra che lo accompagnerà al Giro d'Italia, che come vi dicevamo questa mattina ha voluto nel suo programma a tutti i costi. «L'anno scorso alla corsa rosa sono arrivato quarto, quest'anno il mio obiettivo è fare meglio. Il miglior risultato in carriera finora l'ho ottenuto al Tour de France del 2014, quando andai sul podio. Ma le corse italiane non hanno paragoni. Al Giro darò il massimo, cosa potrò inventarmi dipenderà molto dalla forza che dimostrerà la Sky».
E per il finale di stagione ha le idee chiare: «Sono felice che venerdì proveremo il percorso di Innsbruck 2018. Non mi ricapiterà più un mondiale così. Tornerò per correre la rassegna iridata e per fare un grande Lombardia». Prima di, forse, cambiare maglia nel 2019. Pare sia molto conteso sul mercato e anche i campioni italiani più famosi se lo stiano contendendo...
da Merano, Giulia De Maio