MAGRINI. Riccardo si racconta a Pieve di Soligo

INTERVISTA | 21/11/2017 | 18:57
Protagonista del tradizionale convegno che il Gruppo Euromobil organizza a Pieve di Soligo (TV) in collaborazione con tuttoBICI e La Gazzetta dello Sport questa sera è Riccardo Magrini. Il "Magro" ha risposto alle domande di Luca Gialanella e Pier Augusto Stagi, di molti giornalisti che sono intervenuti e, naturalmente, del pubblico presente. In sala ad ascoltarlo incuriositi il giovane Alexandr Riabushenko, che ha ricevuto dai fratelli Lucchetta il premio come vincitore dell'Oscar tuttoBICI come miglior Under 23 della stagione, l'iridato Alessandro Ballan, gli ex pro' Matteo Tosatto, Gianni Faresin, Luciano RuiMara Mosole, gli amici Fausto Pinarello, Giovanni Bruno e Francesco Pierantozzi di Sky, il ds dell'anno Paolo Slongo, i colleghi Alessandra Giardini (Corriere dello Sport), Alessandro Brambilla (Tuttosport) e Andrea De Luca (Raisport).

Lo show di Riccardo, riconosciuto come un gran comunicatore, è iniziato con le sue imitazioni di Adriano De Zan e Adriano Celentano, è proseguito con il racconto della sua vittoria di tappa al Tour de France e di altri divertenti aneddoti della sua carriera, per seguire con una riflessione sul ciclismo di oggi, molto diverso da quello dei suoi anni. «Non è cambiato solo il ciclismo, ma la nostra società, le strade, tutto. Io sarei per 18-20 squadre solo di World Tour, la riduzione di un corridore per team nelle gare non penso cambierà molto nelle dinamiche delle corse. Le radioline servono, la sicurezza deve essere una priorità. Le commissioni tecniche esistono, ma mi pare non funzionino. Io pagherei per correre oggi, anche se certi aspetti del movimento di un tempo mi mancano. Quello del ciclista è un mestiere difficile, oggi ancora di più».

Non poteva mancare una battuta sulla prossima stagione e in particolare sul Giro d'Italia, a cui è atteso Chris Froome«Dovrebbe presentarsi al via della corsa rosa perchè gli manca e tutti i grandi campioni devono confrontarsi con una prova così prestigiosa. Mi spiace che sulle strade del Tour abbia dovuto subire di tutto dai tifosi, in Italia sicuramente sarebbe applaudito perchè noi riconosciamo i fuoriclasse, ce ne innamoriamo, da dovunque arrivino. Vedi Dumoulin quest'anno».

Emozionante l'incontro con compagni che non vedeva da quasi 40 anni, come Dorino Vanzo, il ricordo di Michele Scarponi e degli anni trascorsi con Mario CipolliniMarco Pantani

da Pieve di Soligo, Giulia De Maio
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