Non bisogna avere fretta: prima o poi, presto a tardi, la riforma cosmica del ciclismo arriverà. Ci stanno lavorando alacremente. Sopra la Svizzera, fortunata terra che ospita il pensatoio Uci, aleggia da tempo un densa nube grigia: bisogna portare pazienza, è il fumo prodotto da tanto sferragliare di cervelli. Il parto è tremendamente lungo e doloroso, ma il risultato, ci assicurano, sarà favoloso. Io ci credo alla cieca, conosco il valore e l’acume di quell’ambiente: nessun dubbio che alla fine dei lavori avremo la riforma perfetta.
Nell’attesa, voglio già sin d’ora rivolgere lodi sperticate al comitato della riforma. Tra le tantissime mosse che hanno annunciato o che hanno in animo di escogitare, ce n’è una davvero fantastica. Una mossa imprevedibile e acuta. Praticamente, la mossa di non fare alcuna mossa sull’unico caposaldo rimasto in piedi: le cinque classiche-monumento. Facciamoci caso hanno parlato di tutto, hanno deciso di toccare tutto, ma hanno lasciato stare (o forse si sono solo scordati) il mito delle gare più nobili e più belle. È un risultato clamoroso. Io non so chi abbia cominciato a chiamare così - monumento - questi avvenimenti. Penso ci sia molto di francese, nell’enfasi della definizione. Corse-monumento, mica pizza e fichi. Tuttavia, personalmente trovo che almeno per una volta la retorica non sia sprecata. Che in questo caso sia molto suggestiva. Pienamente centrata.
Abbiamo eletto a monumento la grande lotteria primaverile della Sanremo, con quel lento - e pure noiosissimo - avvicinamento alla Riviera, prima che sul Poggio e giù dal Poggio esploda il quarto d’ora più elettrizzante dell’anno. Poi abbiamo eletto a monumento le pietre vive e spigolose del Nord, doveroso omaggio al ciclismo pionieristico e fachiresco, le pietre un po’ più umane del Fiandre e le pietre sfacciatamente sconnesse della Roubaix. A seguire, monumento alle due gare più complete e più attendibili di tutte, per lunghezza e per durezza del tracciato, lungo strade che salendo e scendendo consumano i mezzi corridori, la Liegi-Bastogne-Liegi e il Giro di Lombardia, ora solo Lombardia.
Non le hanno dovute selezionare i pensatori svizzeri. Non hanno vinto bandi e concorsi pubblici, debitamente truccati. Si sono imposte semplicemente con il loro fascino, la loro originalità, la loro storia. Con la magia irripetibile e inimitabile degli eventi unici, come pezzi d’autore e griffe d’alta gamma. Certo esiste qualche altra corsa (penso alla Freccia Vallona, alla spagnola San Sebastian) che magari meriterebbe l’alta onorificenza. Ma possiamo tranquillamente dire che nessuna può venire prima delle cinque già nominate e celebrate. E quando si allarga troppo una cerchia di inarrivabile prestigio, si finisce inevitabilmente per sbracare, immiserendo la qualità e il valore. Dunque tanti applausi alla Freccia: ma dovendo scegliere, meglio così, com’è adesso, com’è da sempre. Cinque, come le dita di una mano. Cinque le elette, cinque le regine, cinque le signore. Cinque le corse-monumento. E non se ne parli più.
Io non so se è solo il caso o solo una fortunata coincidenza. Ma nel calderone burocratese che sta ribollendo da anni la grande riforma, niente si dice e si mormora sulle corse-monumento. Forse davvero riusciamo a salvarle, così come sono, senza aggiungere e senza togliere, senza toccare e senza modificare. Se così resta, ai cervelli Uci mando il mio grazie più sincero e riconoscente. Mi complimento alla grande: amici pensatori, in cotanto sferragliare di cervelli, la cosa migliore è l’unica che non avete toccato. Fermi, state fermi. Stare fermi è la vostra mossa più geniale.
Abbiamo chiuso un anno che resterà nella piccola grande storia di tuttobiciweb. Una stagione che a livello agonistico è stata di un livello altissimo e che si è tradotta, almeno per noi, in numeri da capogiro. In un anno abbiamo...
Nuovo nome e nuovo kit disegnato da GSport per il Team Polti VisitMalta! Il ProTeam italiano, pronto a competere in gare prestigiose del calendario italiano e internazionale, punta a continuare la sua traiettoria ascendente sia in termini di prestazioni che...
Il nuovo kit Assos per il Tudor Pro Cycling è stato appena svelato, un avvenimento che consolida la partnership per il terzo anno consecutivo e spalanca le porte alla stagione 2025 che sta per cominciare. per proseguire nella lettura vai su tuttobicitech.it
Era cresciuto nel mito di Fausto Coppi e ha perso la vita questa mattina a Castellania, dove era arrivato per partecipare alla cerimonia del 65° anniversario della scomparsa del Campionissimo.Pietro Morato - nato a Tortona 90 anni fa: era conosciuto...
La notizia è di quelle che fa un grande piacere e diventa ufficiale proprio ora, 2 gennaio 2025: Miche è sponsor ufficiale di Groupama - FDJ Cycling Team! Sarà un anno ricco di sfide tra la polvere delle Strade Bianche, passando per le...
La storia del ciclismo italiano è ricca di corse che non si disputano più ma che hanno fatto la storia: per questo abbiamo pensato di proporvi una nuova rubrica che le tiri fuori dal cassetto dei ricordi. Se avete una foto...
Hanno risposto come sempre in tanti, all'invito dei ciclisti trevigiani, e così l'ultimo giorno dell'anno si è trasformato in un'ottima occasione per una pedalata in compagnia, un brindisi beneaugurante e anche - meglio dire "soprattutto" - per fare del bene....
Patrick Lefevere tra pochi giorni compirà 70 anni e ed è entrato nel 2025postando una foto sui social con un augurio di buon anno per tutti e la frase: «Questo è il primo giorno della mia nuova vita». Il manager...
Torna questa sera alle 20.30 sulle frequenze di Teletutto l'appuntamento con Ciclismo Oggi, lo storico appuntamento dedicato al ciclismo giovanile. La prima puntata del nuovo anno ci propone due interessanti servizi.Ad aprire la puntata sarà l'intervista dedicata a Imerio e Massimo Lucchini: gli...
Dopo essere stata protagonista brillante ed ammirata nella stagione allievi 2024, la Iperfinish di Fucecchio si presenta tra le formazioni più forti in assoluto anche per la prossima stagione grazie alla riconferma di cinque atleti in possesso di ottime doti...