Gatti & Misfatti
Siamo l'Atalanta, non il Barcellona

di Cristiano Gatti

S perando non sia una colpa così grave, io tengo all’A­ta­lan­ta. Quando e se l’Ata­lan­ta dovesse giocare con il Bar­cel­lona, ma in fondo anche con la Juve e con la Roma, non mi sognerei mai di aspettarmi una vittoria. Se per caso la vittoria arriva, so che è un miracolo e come tale lo festeggio. Mai e poi mai, in caso di regolare sconfitta, parlerei di delusione. Mi sentirei veramente un po’ cretino. Allora mi chiedo: come ha fatto cer­ta gente, tifosi e autorevoli giornalisti, a parlare di grossa delusione e di grave fallimento per il Mondiale dell’Italia? Cioè, mi facciano capire: la delusione, di per sé, nasce da un andamento della realtà che contraddice e mortifica certe aspettative, che inaspettatamente va contro una logica e sensata previsione, vogliamo allora dire che la delusione di Richmond deriva da una precedente aspettativa su chissà quale prestazione azzurra? È questo che intendono? Se così, il processo non va fatto ai nostri corridori, perché da parte loro hanno semplicemente dato quello che hanno e che sono, ma a quelli che evidentemente han­no in testa valutazioni e idee decisamente sgangherate. Fuori registro, disancorate dalla realtà. Folli.

Su, con quale coraggio possiamo mettere in croce gli azzurri? Lo ripeto fino alla noia, la colpa dell’ennesimo disastro non è loro: è di chi si aspettava chissà cosa. È una colpa che ho già imputato in passato a Bettini ct: non possiamo andare sempre al Mondiale raccontandoci di essere La Squadra, cioè una superpotenza mondiale, la nazionale da battere. Lo eravamo. Lo siamo stati a lungo. Ma è da moltissimo - ci avviamo velocemente al decennio - che non lo siamo più. Ricordo per gli statistici: precisamente, dal 2008. Mon­dia­le a Ballan, la settimana dopo Lombardia a Cunego. E fine delle trasmissioni. Santo cielo, significherà qualcosa se non abbiamo vin­to una classica-monumento da allora fino a Richmond. Per me significa semplicemente che nelle corse in linea siamo ai margini, nel terzo mondo, lontanissimi dai migliori. Punto. È un dato di fatto, è la nuo­va realtà. Inutile ogni volta taroccare l’evidenza. Inutile andare al Mon­diale coltivando chissà quale velleità. Quando invece.

Quando invece le nostre punte di diamante sono pun­te d’asparagi. Since­ra­mente: qui mi pare che tanti abbiano perso il senso delle proporzioni. La capacità di pesare il peso specifico dei campioni. Basta che un Gatti qualunque vinca alla Coppi e Bar­ta­li o nel Giro di Malesia perché subito ci si convinca di avere i nuovi Boonen. Meglio: i nuovi Bettini e i nuovi Ar­gen­tin. Lo so che nella di­sperazione tutto fa brodo, che ci si ag­grappa a quello che passa il convento, però non dovremmo mai perdere l’equilibrio delle valutazioni. I primi a pagare queste fanfaronate sono proprio i nuovi miti (di cartongesso): al momento si sentono ma­gari dei grandi padreterni, ma alla lunga si caricano di aspettative e di responsabilità che alla prima reale controprova diventano dolorosissimi boomerang. Esempi? Ce ne sono a stravendere. Gli ultimissimi, il povero Ulissi, il povero Trentin, il povero Viviani: se alla vigilia raccontiamo in giro che possono battere Sagan e Degenkolb, ti credo che poi tornano a casa tra i pomodori. Sarebbe proprio come se io tirassi i pomodori all’Atalanta perché si prende cinque sberle dal Barcellona. Non esiste proprio. Invece nel ciclismo nazionale funziona così: anziché dire serenamente che in quest’epoca siamo l’Atalanta (sorry, mi sembra eccessivo: attualmente diciamo il Trapani o il Brescia), partiamo coltivando illusioni megalomani. Il ritorno, così, è sempre lo stesso: lutto nazionale, o giù di lì.

Valga una volta per tutte: i grandi corridori si vedono nelle grandi corse. È un dogma indiscutibile. Gli Argentin e i Bettini non vincevano quasi mai nei Giri di Polonia, se non per sbaglio o perché proprio non avevano niente di meglio da fare. Ma appena fiutavano l’aroma del grande traguardo internazionale, liberavano la belva e diventavano dei giganti. Questi specialisti che abbiamo adesso possono essere giganti in serie B, come il Trapani o il Brescia, ma non sono all’altezza del Bar­cellona. Se qualcuno di loro si offende, se si sen­te sminuito, io sono qui, pronto a rimangiarmi tutto: a ricominciare dalla Sanremo 2016, avranno mille occasioni. Nell’attesa, provino al­meno a tornare in serie A.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Abbiamo chiuso un anno che resterà nella piccola grande storia di tuttobiciweb. Una stagione che a livello agonistico è stata di un livello altissimo e che si è tradotta, almeno per noi, in numeri da capogiro. In un anno abbiamo...


Nuovo nome e nuovo kit disegnato da GSport per il Team Polti VisitMalta! Il ProTeam italiano, pronto a competere in gare prestigiose del calendario italiano e internazionale, punta a continuare la sua traiettoria ascendente sia in termini di prestazioni che...


Il nuovo kit Assos per il Tudor Pro Cycling è stato appena svelato, un avvenimento che consolida la partnership per il terzo anno consecutivo e spalanca le porte alla stagione 2025 che sta per cominciare. per proseguire nella lettura vai su tuttobicitech.it


Era cresciuto nel mito di Fausto Coppi e ha perso la vita questa mattina a Castellania, dove era arrivato per partecipare alla cerimonia del 65° anniversario della scomparsa del Campionissimo.Pietro Morato - nato a Tortona 90 anni fa: era conosciuto...


La notizia è di quelle che fa un grande piacere e diventa ufficiale proprio ora, 2 gennaio 2025: Miche è sponsor ufficiale di Groupama - FDJ Cycling Team! Sarà un anno ricco di sfide tra la polvere delle Strade Bianche, passando per le...


La storia del ciclismo italiano è ricca di corse che non si disputano più ma che hanno fatto la storia: per questo abbiamo pensato di proporvi una nuova rubrica che le tiri fuori dal cassetto dei ricordi. Se avete una foto...


Hanno risposto come sempre in tanti, all'invito dei ciclisti trevigiani, e così l'ultimo giorno dell'anno si è trasformato in un'ottima occasione per una pedalata in compagnia, un brindisi beneaugurante e anche - meglio dire "soprattutto" - per fare del bene....


Patrick Lefevere tra pochi giorni compirà 70 anni e ed è entrato nel 2025postando una foto sui social con un augurio di buon anno per tutti e la frase: «Questo è il primo giorno della mia nuova vita». Il manager...


Torna questa sera alle 20.30 sulle frequenze di Teletutto l'appuntamento con Ciclismo Oggi, lo storico appuntamento dedicato al ciclismo giovanile. La prima puntata del nuovo anno ci propone due interessanti servizi.Ad aprire la puntata sarà l'intervista dedicata a Imerio e Massimo Lucchini: gli...


Dopo essere stata protagonista brillante ed ammirata nella stagione allievi 2024, la Iperfinish di Fucecchio si presenta tra le formazioni più forti in assoluto anche per la prossima stagione grazie alla riconferma di cinque atleti in possesso di ottime doti...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024