di Danilo Viganò e Paolo Broggi
Il nuovo ciclismo, con le sue regole e la “caccia” a talenti sempre più giovani, ha stravolto nel volgere di pochissime stagioni tutti i discorsi relativi ai neoprofessionisti e al loro approdo nella massima categoria. La nascita delle formazioni Devo dei grandi team, infatti, ha visto aumentare il numero dei ciclisti italiani che vanno all’estero ad imparare il mestiere e molti di loro li vedremo gareggiare nella massima categoria anche senza essere professionisti a tutti gli effetti. L’esempio più eclatante, riferendoci alla stagione che ci siamo lasciati alle spalle, è quello di Francesco Busatto che è sì campione italiano degli Under 23 ma ha affrontato ben 27 giorni di corsa in gare professionistiche con la Intermarché Circus Wanty.
Altro esempio, rivolto ai mesi a venire, è quello di Giosuè Epis che inizierà prima la stagione con i professionisti della Arkea che con la maglia del team Devo per il quale è tesserato. Questa premessa serve a spiegare in parte l’esiguo numero di corridori italiani che passano al professionismo - 13 - contro i 23 della passata stagione. Altre concause sono le scelte del Team Corratec Selle Italia - che nella passata stagione, al suo esordio nella categoria ProTeam, ha fatto debuttare ben sei atleti contro nessuno del 2024 - e quelle della VF Group Bardiani CSF Faizané che, dopo aver fatto debuttare ben sei ragazzi nel 2023, quest’anno si ferma a tre. Dicevamo di 13 professonisti, ma ben 10 al momento sono i ragazzi che approdano nei vivai delle formazioni professionistiche. “Al momento” perché i tesseramenti per le formazioni Continental sono ancora aperti e qualche novità dell’ultima ora non è certo da escludere.
QUESTIONE DI ETA’. Si abbassa sempre di più l’età dei corridori che passano prof ed è per questo che nell’elenco troviamo due soli atleti provienenti dalla categoria Élite, entrambi con una storia decisamente particolare alle spalle: Luca Vergallito e Antonio Polga.
Vergallito, milanese, classe 1997 arriva dal ciclismo virtuale o meglio... ritorna al ciclismo passando dal virtuale. Dopo aver ottenuto buoni risultati da juniores, il milanese aveva lasciato per dedicarsi agli studi. Poi, complice il covid, ha ripreso a pedalare, è diventato allenatore e nel 2022 ha vinto una challenge su Zwift alla quale hanno partecipato 160.000 atleti tra uomini e donne, è stato scelto dai tecnici della Alpecin Deceuninck Development e non ha deluso le attese conquistando cinque successi (tappa e classifica finale dell’Öberosterreich Tour e del Province Tour in Belgio e una tappa del Giro del Friuli) e meritandosi la promozione al team WorldTour. Anche Antonio Polga, classe 1999, ha una storia particolare: amico e compagno di pedalate di Filippo Zana, nel 2014 gli è stato diagnosticato il diabete di tipo1. È entrato in contatto con il Team Novo Nordisk ma al momento della maturità ha deciso di privilegiare gli studi. Anche lui grazie al Covid ha ripreso a pedalare sfruttando la didattica universitaria a distanza, ha scoperto di avere ancora valori eccellenti, grazie al coach Paolo Arturo è tornato in contatto con il Team Novo Nordisk, ha corso nel 2023 nella Development e quest’anno passa nella formazione professionisti.
FORZA CONTINENTAL. Che in Italia il ruolo dei team Continental sia ancora poco definito è un dato di fatto, ma lo è altrettanto che per salire al “piani superiore” sia necessario passare da lì. Solo il velocista Mattia Pinazzi - tra l’altro azzurro della pista - approda al professionismo provenendo da una formazione dilettantistica, la Arvedi Cycling Team. Gli altri ragazzi che passano, arrivano dai team Continental, o meglio da quattro di questi, perché gli altri nove team italiani della categoria non sono riusciti a promuovere - ma ad essere sinceri, nemmeno a mettere in bella evidenza - nessun atleta. Arriva dalla Colpack Ballan CSB Davide Persico, dalla Zalf Euromobil Désirée Fior sono promossi Federico Biagini, Davide De Pretto e Manlio Moro, il vivaio del Cycling Team Friuli fa passare Alberto Bruttomesso e Davide De Cassan, la Biesse Carrera promuove Giacomo Villa e con lui anche il danese Anders Foldager cresciuto nel team bresciano.
SALTO IN ALTO. Due i ragazzi che dalla categoria juniores fanno il salto doppio: sono il piemontese Alessandro Perracchione che dall’Energy Team porta al Team Novo Nordisk il suo bottino di due vittorie stagionali e il lombardo Filippo Turconi - sei successi tra i quali il Gp Liberazione a Massa e una tappa del Giro della Valdera - che dalla Bustese Olonia passa alla VF Group Bardiani CSF Faizanè.
I PIU’ VITTORIOSI. Proprio Turconi è l’atleta che ha più volte alzato le braccia al cielo, sei successi da junior, mentre nella categoria Under 23 il primato spetta a Davide Persico, velocista bergamasco che in maglia Colpack Ballan CSB ha vinto cinque corse tra le quali la Popolarissima, la Milano-Busseto, una tappa del Giro del Veneto e una del Tour of Istanbul di categoria 2.2.
STELLA TRICOLORE. Francesco Busatto porta idealmente nella massima categoria la sua maglia tricolore di campione italiano Under 23 ed è sicuramente il corridore più atteso alla vigilia della stagione. La sua vittoria nella Liegi-Bastogne-Liegi di categoria è stata entusiasmante, così come quella nella quarta tappa dell’Orlen Gp di Nations Cup. Il ventunenenne veneto, come detto poc’anzi, ha corso anche tanto tra i professionisti, è stato quarto al Giro dell’Appennino e alla Muscat Cup e tredicesimo al Gp Peccioli Coppa Sabatini: sicuramente è il più pronto tra gli azzurri che passano.
VELOCISTI E UOMINI DA CLASSICHE. Le ruote veloci sono quelle di Alberto Bruttomesso, Davide Persico e Mattia Pinazzi, le più adatte alle classiche sono quelle di Giacomo Villa (primo al Trofeo Piva e a Briga Novarese, quarto all’italiano in linea e secondo nella tappa inaugurale del Tour de l’Avenir) e di Davide De Pretto, che ha vinto tra le altre il Trofeo De Gasperi e il Gp Colli Rovescalesi, è stato terzo alla Liegi, secondo al Giro del Belvedere e terzo al Trofeo Piva oltre ad aver difeso i colori azzurri agli europei e al mondiale.
W LA PISTA. Se serve un altro dato per dimostrare che la pista è propedeutica all’attività su strada, eccovi serviti con il passaggio al professionismo di Manlio Moro e Mattia Pinazzi, colonne portanti della nazionale di Marco Villa. Moro è ormai il “quinto uomo” del quartetto azzurro dell’inseguimento con il quale ha conquistato nel 2023 l’oro europeo e l’argento mondiale e ha Parigi2024 nel mirino. Su strada ha vinto due corse con la maglia della Zalf Euromobil Désirée Fior, a Castiglion Fiorentino e la crono di Ponsacco.
Mattia Pinazzi, invece, ha vinto quattro corse su strada tra le quali due classiche come il Circuito del Porto e la Vicenza-Bionde e in pista ha vinto l’argento nell’inseguimento a squadre Under 23 vestendo poi l’azzurro in diverse prove di Coppa del Mondo.
LE SQUADRE DI ARRIVO. Cinque i ragazzi che approdano nel WorldTour: Vergallito, Busatto e Bruttomesso passano dal vivaio al team superiore rispettivamente di Alpecin Deceuninck, Intermarché Wanty e Bahrain Victorious; accanto a loro Moro che approda alla Movistar e De Pretto che vestirà i colori del Team Jayco AlUla. Gli altri otto correranno in ProTeam: Persico e Villa alla belga Bingoal WB, Perracchione e Polga alla Novo Nordisk, Biagini, Pinazzi e Turconi alla VF Group Bardani CSF Faizané e De Cassan al Team Polti Kometa.
GENTE DA VIVAIO. Fin qui, il discorso relativo ai neoprofessionisti accanto ai quali ci sono dieci ragazzi che approdano alle formazioni Devo di grandi team. Il velocista Giosué Epis (due vittorie in maglia Zalf e l’Oscar tuttoBICI Under 23) e il passista Nicolas Milesi, specialista delle crono, correranno nella Arkea B&B Hotels Development; il campione italiano juniores Simone Gualdi (anche lui Oscar tuttoBICI) crescerà nella Circus Re-Uz Technord dove troverà Alessio Delle Vedove; Renato Favero (altro pistard, campione europeo e mondiale dell’inseguimento a squadre juniores) si accasa alla Soudal Quick Step dove affiancherà Andrea Raccagni Noviero; Matteo Milan, fratello di Jonathan, passa dal CTF alla Lidl Trek Development; Alessandro Romele (cinque vittorie in maglia Colpack tra le quali il Gp Liberazione e una tappa del Giro d’Italia Next Gen) e Mattia Negrente (5 vittorie anche per lui tra gli junores con la Assali Stefen, tra cui il Trofeo Buffoni e una tappa del Medzinárodné Dubnica Váhom in Slovacchia) correranno nella Astana Qazaqstan Development; Luca Giaimi (8 vittorie su strada con una tappa e e la classifica finale del Giro della Valdera, una tappa della Watersley Challenge, il titolo mondiale ed europeo dell’inseguimento a squadre, quello europeo dell’inseguimento individuale e della staffetta mista su strada oltre all’argento mondiale dell’inseguimento) crescerà nell’Uae Team Emirates Gen Z; Juan David Sierra, anche lui plurimedagliato della pista (titolo europeo e mondiale dell’inseguimento a squadre, oro continentale nella corsa a punti e nella madison tra gli juniores), e Samuele Alari, altro specialista della crono, saranno in forza nella Devo della Tudor di Fabian Cancellara.
A loro aggiungiamo Pier Elis Belletta e Pietro Mattio che affrontano la seconda stagione nella Visma | Lease a Bike. Come dire che il futuro del ciclismo italiano cresce lontano dai nostri confini...