Dinamo Travel Cycling Camp, la nuova sfida

di Giulia De Maio

Cosa fareste se poteste vivere tre giorni come un corridore professionista al fianco di ciclisti della massima ca­tegoria? Pensateci perché è quello che vi accadrà se de­ci­derete di partecipare a un Dinamo Travel - Cycling Camp. Noi abbiamo avuto l’opportunità di partecipare all’edizione zero di questo ritiro ideato per appassionati praticanti che vogliono provare l’esperienza di vestire i panni di un ciclista del World Tour, pedalare accanto ai campioni e seguire sul bus di un team professionistico una loro gara.
Un week end lungo “like a pro” con materiali al top, bikefitting, piano alimentare e di allenamento da rispettare, massaggi e qualunque cosa desideri l’«amatore maturo», come lo definisce chi ha partorito quest’idea, vale a dire Luca Spada, fondatore sia di Eolo che di Dinamo. Il main sponsor della squadra di Ivan Basso e Al­berto Contador, da buon imprenditore e vero “impallinato” di sport ha provato in prima persona insieme a noi il servizio partorito tra una corsa e una pedalata con il varesino vincitore di due Giri d’Italia che lo ha fatto entrare nel grande ciclismo e ci ha raccontato co­me gli è venuta in mente questa nuova avventura.
«Come 16 anni fa Eolo nacque dalla semplice necessità di portare la banda larga a casa mia e successivamente ca­pii che era un’esigenza anche dei miei vicini e di tanti altri italiani che abitano in piccoli comuni dove internet faticava ad arrivare, così anche questa volta mi sono fatto prendere la mano» racconta sorridendo Spada.
«Ho sempre praticato sport di endurance e i prodotti per la nutrizione in commercio mi creavano problemi di stomaco. Mi sono chiesto: “possibile che non esista un’azienda che vende barrette e gel naturali al 100% e non faccia ricorso alla chimica?” Ho svolto le ricerche del caso e non l’ho trovata, perciò ho iniziato in casa a fare degli esperimenti, quindi ho chiesto consiglio a degli esperti per migliorare i ri­sultati ottenuti e ho fatto provare i no­stri campioni agli amici del trail running e dello ski alp, ma anche a maratoneti, ciclisti e nuotatori, ricevendo una risposta entusiastica. Ho capito quanto ci sia bisogno di formazione alimentare, quindi ho pensato di non limitarmi a lanciare una linea di integratori ma a un progetto a 360° per gli amatori che sanno che la corretta alimentazione e la pratica sportiva fanno stare bene e rendono felici».
Spada lo ha compreso nel tempo. Il click nella sua testa è avvenuto nel 2012 quando al termine di un picnic in famiglia, la figlia Giulia che all’epoca praticava atletica, gli chiese di sfidarla correndo fino in fondo al prato in cui si trovavano.
«Presi una delle legnate più grandi del­la mia vita. Pesavo 17 chili più di oggi, sviluppare Eolo mi aveva fatto concentrare solo sul lavoro d’ufficio, trascurando il mio benessere: essere sverniciato da una ragazzina mi fece capire che dovevo cambiare qualcosa - ricorda Spada, classe 1973, stessa mo­glie da 20 anni e 3 figli, che dai genitori hanno ereditato l’amore per la natura e la montagna -. Mi rimisi in riga. Dagli esami del sangue emerse che ero intollerante al lattosio quindi cambiai alimentazione e con un vecchio amico ripresi a correre. Partecipando a diverse gare di corsa in montagna capii che non ero il solo che soffriva di problemi di stomaco o mangiava troppo poco du­rante lo sforzo per paura di stare ma­le, così nel 2018 realizzai le prime barrette Kratos e, dopo l’illuminante incontro con il dottor Carletti, i primi gel. Andarono a ruba e grazie a tanti test da allora i prodotti sono migliorati moltissimo. Visto che l’idea è che vengano assunti in momenti in cui il fisico è già sotto stress e siamo più sensibili al gusto, devono essere efficaci e buo­ni. Per questo facciamo grande attenzione alla qualità delle materie prime, alla fase produttiva e adoperiamo un pa­ckaging di qualità oltre che il più biodegradabile possibile».
Dinamo dal greco antico assume il significato di forza ed energia, la stessa che insieme ad una continua e accurata ricerca spinge l’ultima realtà sviluppata dall’imprenditore varesino, che ci tiene a sottolineare i principi esistenziali su cui si fonda la sua creatura: no alla chimica e alla grande distribuzione, 100% ingredienti naturali, materia prima principalmente italiana e bio (le uniche componenti straniere ammesse sono quelle che nel nostro Paese non crescono per comprensibili motivi climatici, come i datteri o la corteccia di La­­­­pa­cho, pianta australiana proposta per il decotto post attività, ndr), pro­duzione interna tra Busto Arsizio e Milano.
«Voglio che il nostro prodotto diventi un’eccellenza, quindi da questi punti non si può transigere. La vendita dei prodotti avviene solo online sul sito  perché ciò che si acquista voglio che sia realizzato non più di due settimane prima».
L’idea di lanciare un’azienda al 100% made in Italy risale al 2020, ma il covid ha scombussolato i piani a tutto il mondo e dato tempo a Spada di elaborare un progetto più esteso. Non solo nutrizione, ma cura della persona a livello fisico e mentale che si concretizza in viaggi organizzati che prevedono due uscite “like a pro” con ex-professionisti e prof, ammiraglia al seguito, staff dedicato alla famiglia, massaggi e remise en forme, workshop su alimentazione e allenamento, partnership con professionisti e centri di eccellenza, aziende top in ambito sportivo come Supersapiens e brand del calibro di Aurum Bikes, Gobik, Kask, Koo, Sidi. Il lancio ufficiale del Di­namo Travel Cycling Camp avverrà nel 2023 in 4 location ancora da scoprire e permetterà agli appassionati di vivere delle ex­perience speciali in occasione di competizioni a cui parteciperà l’Eolo Ko­me­ta Cycling Team.
Noi lo abbiamo provato il mese scorso a Jesolo in occasione della Veneto Clas­sic, seguendo la corsa al fianco di Ivan Basso sul bus della squadra, pedalando con Giovanni Lonardi, Simone Bevilacqua e il promettente Davide Piganzoli sulla bici messa a punto dal loro meccanico Ivan Moya, scortati in allenamento da Biagio Conte e Dario Andriotto in qualità di diesse, oltre che dall’atleta di ultracycling e responsabile organizzazione Bike Adventures Nico Valsesia.
I nostri muscoli sono stati massaggiati da Federico Buttò e il menù che abbiamo trovato a tavola è stato combinato dal dottor Alessandro Bonetti, nutrition coach della squadra. Vestiti da capo a piedi come dei veri professionisti non abbiamo perso di vista la realtà dei fatti (la condizione fisica e la velocità di crociera è tutt’altro che quella di un atleta di alto livello, ndr) ma ci sia­mo divertiti, ap­prezzando una volta di più il grande lavoro che c’è alle spalle di ogni singolo atleta e lo spirito di gruppo che rende speciale una squadra di alto livello come quella all’interno della quale abbiamo avuto il privilegio di vivere tre giorni davvero indimenticabili.

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