di Carlo Malvestio
Dopo aver visto che Hannah Ludwig non era riuscita a sopravanzarla, Vittoria Guazzini si è fatta scappare qualche lacrima. Comprensibilmente, visto che non capita tutti i giorni di diventare campioni europei. La ragazza pratese si è infatti imposta nella cronometro U23, stracciando la concorrenza.
«Ci tenevo, volevo regalare una gioia anche alla mia famiglia dopo i tanti sacrifici fatti. Stanotte avevo dormito poco, ero tesa» ha confessato Guazzini subito dopo il traguardo. Una gioia condivisa con l’amica e compagna di nazionale Elena Pirrone, che si è presa la medaglia di bronzo: «Fino alla fine ho tifato per Elena, perché sapevo che anche lei ci teneva molto ad arrivare sul podio. Hannah Ludwig è una grande atleta, ci sfidiamo da quando siamo junior ed è bello vedere che stiamo crescendo bene. A questo punto non resta che confermarci anche tra le élite».
Anche Vittoria è tra le figlie della multidisciplina. Meno di due mesi fa era a Tokyo per l’inseguimento a squadre, dopodiché è tornata e ha preso la bici da strada e da cronometro per preparare l’appuntamento di Trento.
«L’obiettivo principale dell’anno erano le Olimpiadi, che sono state un’esperienza bellissima e nuova, però poi avevo messo nel mirino anche questa prova. Dopo Tokyo ho faticato molto nella prima gara in Olanda, in cui c’erano tappe lunghe, anche perché arrivavo dai 4 km dell’inseguimento e da uno sforzo diverso. Poi però il carico di lavoro ha cominciato a dare i suoi frutti ed eccomi qua dopo una bellissima performance» ha detto ancora Guazzini, sempre brillante e spigliata.
Il suo palmares è già piuttosto importante: quattro ori mondiali nell’inseguimento a squadre, individuale e nell’Omnium su pista nella categoria juniores tra Montichiari 2017 e Aigle 2018, sette ori europei su pista, compreso quello di Plovdiv 2020 nella Madison con Elisa Balsamo tra le élite, ed era stata campionessa europea a cronometro su strada anche tra le junior nel 2018. Il talento, quindi, c’è sempre stato, ma Vittoria ha anche una grande testa e non è un caso che sia uscita con il 100 dal liceo scientifico e si stia guardando intorno per continuare gli studi in Università, anche perché «mamma avrebbe piacere che continuassi a studiare, ma è la prima a festeggiare quando vinco. Spesso mi è capitato di studiare durante i ritiri o alle gare».
Quale facoltà? Ancora non ha scelto, ma nelle materie scientifiche è sempre andata forte, un po’ come a cronometro.
«Credo di avere abbastanza margini per migliorare, so che fino ad ora non sono stata professionale al 100% e dovrò limare alcune cose per rendere al massimo - ammette ancora Guazzini, che quest’anno ha vissuto sul Lago di Garda ma dal prossimo anno dovrebbe tornare nella sua Toscana -. Ma finché hai 20 anni credo che possa andare bene anche così. La cosa che soffro di più? La dieta, sono ghiotta di parmigiano e nutella, non è facile resistere alle tentazioni...». Non è un caso che la mattina seguente alla vittoria abbia postato una foto sul suo profilo Instagram con un barattolone di Nutella, come a dire “non c’è modo migliore di festeggiare questa vittoria”.
Dopo tre stagioni in Valcar, la 20enne di Pontedera si trasferirà nel 2022 alla FDJ Nuovelle Aquitanie Futuroscope: «Volevo uscire dalla comfort zone e ho scelto di andare in Francia, ma devo dire un grande grazie alla Valcar, a Valentino Villa e Davide Arzeni, per questi tre anni, mi hanno permesso di crescere in tranquillità, mi hanno ascoltata e dato tutti gli elementi per ritagliarmi il giusto spazio in questo sport».
In Francia ritroverà Marta Cavalli, che nel suo primo anno alla compagine transalpina ha dimostrato di aver trovato l’ambiente giusto per portare avanti il suo processo di crescita: «Ho parlato con Marta e non solo con lei, in FDJ capirò che tipo di corridore posso diventare. Non vedo l’ora».
Per sua stessa ammissione, Vittoria non nasconde che fino ad ora non ha mai realmente fatto la vita da professionista. E forse è anche giusto così, visto che a 20 anni non si può sacrificare tutto per un solo obiettivo: «Arriverà il momento in cui dovrò fare una scelta definitiva e a quel punto mi concentrerò al massimo sulla professione. Fino ad ora ho voluto portare avanti anche altri interessi e passioni».
Intanto siamo sicuri di poter contare su una cronowoman di talento: «Non ho mai detto che mi piacciono le cronometro, perché sinceramente bisogna volersi male per arrivare al traguardo così distrutte, ma vado bene, mi trovo a mio agio e sicuramente continuerò ad allenarmi per diventare ancora più forte. In FDJ mi hanno già detto che continueremo ad investire su questa disciplina».