di Carlo Malvestio
Trento e il Trentino mai avevano ospitato un evento ciclistico di tale portata, ma i Campionati Europei 2021 si sono rivelati un successo su tutta la linea. Originariamente dovevano tenersi nel 2020, ma la pandemia ha spinto gli organizzatori a rimandare al 2021, in modo che la Regione e tutti gli appassionati potessero godersi la manifestazione al meglio, anche se tutte le cautele del caso, tra tamponi, mascherine, bolle eccetera, non sono ovviamente mancate. Il tutto, inoltre, è arrivato circa 10 giorni dopo i Mondiali di MTB in Val di Sole, per un tour de force all’insegna della bicicletta non indifferente per tutti gli addetti ai lavori coinvolti in entrambi gli eventi.
«Questo Europeo ha superato le nostre più rosee aspettative, e credo che a fare la differenza sia stata l’idea di squadra che ha ispirato tutte le componenti in questi intensi mesi di vigilia - ha spiegato il Direttore Organizzativo Maurizio Evangelista, General Manager anche del Tour of the Alps, altro evento con radici trentine -. Anche in un territorio da sempre vocato alla cooperazione, credo che raramente si sia realizzata una comunione d’intenti così forte e spontanea fra le varie componenti. Un risultato frutto di attenzione e dialogo costante, certo, ma anche della passione e del grande valore delle persone che per questo evento hanno messo tanto del proprio, ‘sacrificando’ serate e weekend per regalare a Trento il più grande evento sportivo della sua storia. Da parte mia è un dovere e un piacere ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo successo, fra i quali non vanno dimenticati i tanti volontari, le forze dell’ordine, lo staff tecnico e l’equipe medica che ci hanno permesso di mettere in campo un evento grandioso quanto impegnativo - sul piano tecnico, logistico e sanitario - nelle condizioni di massima sostenibilità e sicurezza. Un patrimonio organizzativo sul quale Trento e il Trentino devono essere coscienti di poter contare per rendere possibili in futuro nuovi progetti e traguardi».
«È stato un Europeo di livello tecnico e organizzativo altissimo - ha invece ricordato il Presidente UEC Enrico Della Casa -. Abbiamo battuto i record di partecipazione con 800 partenti, ed effettuato oltre 2500 test rapidi per creare una bolla di massima sicurezza per gli atleti e tutte le componenti: per questo un ringraziamento è d’obbligo non solo all’organizzazione ma anche all’apparato sanitario».
In aggiunta ai 71 Paesi collegati in diretta televisiva anche oltre i confini d’Europa, alle 17 ore di copertura live, alle 20.000 presenze turistiche alberghiere sul territorio nel periodo di riferimento (e 50 mila persone stimate lungo le strade), la prova degli uomini élite ha regalato una straordinaria cartolina di bellezza e di passione fra la città di Trento - con il Museo MUSE e Piazza Duomo in primis - la Valle dei Laghi e il Monte Bondone: una diretta integrale di quattro ore e mezza che, come poche altre volte, ha saputo tenere gli spettatori incollati fin dalle primissime battute, per una delle gare più belle dell’intera stagione.
Proprio il fatto che si fosse optato per una gara di soli 180 km aveva fatto storcere il naso ai puristi, che ritenevano che una maglia così prestigiosa dovesse essere assegnata solamente con un chilometraggio superiore ai 200 km. La realtà dei fatti è stata però diversa, perché i big si sono dati battaglia fin dalle prime rampe del Bondone e ne è venuta fuori una corsa ad eliminazione che ha visto i più forti, Colbrelli ed Evenepoel, giocarsi la medaglia d’oro.
FUTURO. La bicicletta continuerà ad essere un elemento distintivo del Trentino, questo è poco ma sicuro, anche perché dal punto di vista cicloturistico è uno dei territori più in voga sulle Alpi e in Europa. Basti pensare che il 20% dei turisti che frequenta le montagne trentine d’estate, lo fa in bicicletta, per un totale di circa 400 mila persone su due milioni totali.
Poi ci sono 500 chilometri di piste ciclabili e quasi 8000 chilomteri di percorsi e sentieri per gli amanti della MTB.
Ma l’appetito, si sa, vien mangiando e sono in tanti a chiedersi se nel futuro di Trento e del Trentino possa esserci spazio anche per un evento ciclistico ancora più imponente, vale a dire un Mondiale. Da parte sua, il Presidente dell’UCI David Lappartient, in visita durante le giornate di gare, non ha chiuso nessuna porta: «Il Trentino per il mondo del ciclismo è una realtà straordinaria, ne ho avuto conferma prima in Val di Sole e poi a Trento - ha ammesso il numero uno dell’UCI -. Per il nostro sport si trova sempre una grandissima passione e accoglienza, e questo si unisce a territori autenticamente straordinari e una grande qualità organizzativa. Sono certo che il futuro ci riserverà altri grandi eventi in Trentino».
Certo, dal dirlo ad organizzarlo ci passa un mondo e lo sa bene anche l’Amministratore Delegato di Trentino Marketing Maurizio Rossini: «Non lo neghiamo, l’idea ci stuzzica, ma intanto è meglio godersi il successo di questo Europeo. Abbiamo avuto delle consultazioni con l’UCI a scopo informativo e l’investimento economico sarebbe veramente grande. In ogni caso, fino al 2026 i Mondiali sono già stati assegnati, quindi nel caso ne riparleremmo dal 2027 in poi. C’è tempo, noi restiamo vigili...».