Ilnur ZAKARIN. 10. Zakarin fugge e lascia anche il segno. Lo Zar del team Katusha oggi è semplicemente incontenibile, sempre nel vivo della corsa, sempre all’attacco. Nel finale si ritrova con Pantano tra i pedali e per non correre più pericoli se lo scrolla subito di dosso e va a cogliere la sua prima vittoria di tappa sulle strade del Tour. Domenica a Culoz, aveva mandato tutto a quel paese per via di una discesa da dimenticare e alcuni problemi di lenti a contatto. Oggi sono stati i suoi avversari, ad un certo punto, a non vederlo più.
Jarlinson PANTANO. 9. Il colombiano sta vivendo un momento di forma molto buono e cerca di ottimizzare tutto quello che può. Oggi si ritrova lì, a battagliare per la vittoria di tappa, ma davanti a sé ha uno Zakarin che non gli lascia scampo e si prende anche lo scalpo.
Rafal MAJKA. 7. All’attacco con Sagan per fare incetta di punti in chiave maglia a pois. Poi, visto che è il più bravo scalatore del Tour, si porta a casa anche un preziosissimo terzo posto di giornata.
Domenico POZZOVIVO. 6. Si ributta nella fuga giusta, ma fatica a tenere il passo dei migliori, anche se poi con i migliori ci arriva.
Richie PORTE. 7. Assieme ad Aru è l’unico a provarci e dimostra anche di essere il più pimpante in salita. Ha la possibilità di risalire la china e puntare deciso al podio.
Chris FROOME. 6,5. Non è pimpantissimo, ma è il più reattivo di tutti: come sempre. Ritmo folle per tutto il giorno, poi quando si accende la corsa tutti sono cotti a puntino. Lui meno di altri, però.
Adam YATES. 7,5. Il ragazzino britannico si difende con i denti e alla fine riesce quasi a riportarsi sotto alla coppia Porte-Froome.
Romain BARDET. 6,5. Resta lì attaccato senza attaccare. Ne ha il giusto per difendersi.
Fabio ARU. 6,5. Vuole la corsa dura e l’Astana (voto complessivo 6,5) la rende dura. Lui ci prova, più di testa che di gambe ma almeno non sta lì a fare la bella statuina. Recupera due posizioni, ma ha terreno per poter salire ancora. Il podio non è lontanissimo.
Louis MENTJES. 6,5. Dà l’impressione di essere sempre al limite, ma non molla. O meglio, concede il giusto necessario.
Nairo QUINTANA. 4. È il grande battuto di giornata. Non tiene la ruota della maglia gialla, ma ai 400 metri dal traguardo perdere anche quelle di Aru, Bardet, Mentjes e Adam Yates. C’è qualcosa che non va: non è lui. E anche la sua Movistar sembra essere a sua immagine e somiglianza.
Bauke MOLLEMA. 5,5. Oggi paga qualcosa: non tanto, ma paga. È uomo abituato a lottare a difendere la posizione e non sarò facile buttarlo giù.
Daniel MARTIN. 5. Prova ad attaccare e rimbalza.
Joaquin RODRIGUEZ. 5,5. Ha deciso di dare l’addio al ciclismo a fine stagione: lui sa perfettamente il perché.
Alexey LUTSENKO. 6. Tutto il giorno in fuga, poi paga nel finale quando si accende la bagarre.
Tejay VAN GARDEREN. 2. Era 8° in classifica generale, a 4’47”: sotto la progressione di Paolo Tiralongo (voto 7) sul col de la Forclaz, salta per aria. Arriverà ad oltre 18’.
Peter SAGAN. 8. Non si risparmia mai: è sempre in battaglia, anche quando potrebbe rifiatare e lasciar perdere. Invece no, il campione del mondo anche oggi fa di tutto per entrare nella fuga buona e alla fine ce la fa, con forza e determinazione. Poi si aggiudica il traguardo volante di Martigny, per incamerare altri punti per la sua maglia verde, sempre più verde. Corridore immenso, spettacolare e indomito. Nessuno come lui. Passa per essere originale, ma anche unico.
Lo scarso rendimento di Quintana ha tolto il principale se non unico motivo di interesse a questo Tour. Da uno scalatore così giovane c\'era da aspettarsi una progressione anno dopo anno e invece Nairo sembra già spento. Non vorrei che, da mediocre agonista, i primi contratti milionari avuti dalla Movistar gli avessero già fatto passare la voglia di far sacrifici.Peccato, paradossalmente ci si diverte di più con gli sprinter che con gli scalatori in questo Tour. Vediamo domani se la crono ci offre qualcosa, dovesse vincere ancora una seconda linea sarebbe un\'altra delusione.
IL GELIDO QUINTANA
20 luglio 2016 19:59tonifrigo
Quintana sgonio. Non è che per caso patisce il caldo? Non è che per caso va molto meglio sotto la neve e magari quando gli altri si fermano in tacito accordo. E poi secondo me ha 84 anni, non me la fa mica con quella faccia da vecchietto, meglio da mummia.
Cavendish lascia
20 luglio 2016 20:37Piccio
Nessun voto per Cavendish che annuncia e lascia.
Ma certo questo è un campione del mondo è autorizzato a TUTTO.
Dove sono i lamentosi che si sono strappati i capelli perché Greipel ha lasciato il giro?
Ipocriti forse?
SAGAN
21 luglio 2016 08:55fulvio54
Io invece vorrei evidenziare ancora una volta, e sono d'accordo con il Direttore, la prova del Campione del Mondo Peter Sagan. Semplicemente straordinario degnissimo iridato sempre pronto a dare spettacolo. Mi auguro in futuro di vederlo correre in Italia piu' spesso magari gia' dal prossimo Giro.
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