Proprio il grande ciclista trentino Francesco Moser nel corso della mattinata è tornato in sella della bicicletta con la quale ha segnato proprio al Vigorelli il record dell’ora del 1986 per l’ultima fase di test, preceduta da ulteriori test da parte di giovani pistards e uno stayer.
«Oggi è un gran giorno, per me è un'emozione ritornare con questa bici su questa pista. La prima volta che pedalai su questi listelli ero dilettante alla Scuola Coppi, era il 1970, in sella alla mia Frejus avevo quasi paura. Quando cadevi ti riempivi le gambe di schegge... Questa bici non la uso da una vita, era nel museo, ma ho visto che ha montato il 49x15 e ho fatto stringere il manubrio da Masi, ora posso montarci sopra» spiega il corridore italiano più vincente della storia con le sue 273 vittorie, che in mancanza del body della Supermercati Brianzoli dimenticato da un amico a casa ne ha indossato uno trovato in pista.
«Per l'attività su pista servono velodromo coperti, finalmente forse si procederà con quello a Treviso, abbiamo Montichiari ma non è sufficente. Ai miei tempi avevamo il palazzetto di San Siro che era un vero spettacolo. Qui al Maspes i lavori vedo che sono stati fatti bene, la pista è bella, ora basta correre, ma non chiedetelo a me. Io potrei fare giusto il record dell'ora nella mezz'ora (ride, ndr)» scherza prima di concedersi qualche giro a metà pista.
La prima fase dei lavori, partita a febbraio 2016, a cura dell’impresa Faggion s.r.l., ha riguardato la manutenzione straordinaria della copertura e della storica pista in legno del velodromo. In questa prima fase è stata fondamentale la collaborazione con la segheria della Magnifica Comunità di Fiemme, che ha fornito i nuovi listelli in legno a sostituzione delle parti ammalorate, con cui si sta sviluppando il progetto “Bosco Vigorelli”. Si tratta di un’area nella Val di Fiemme che verrà piantumata con nuovi abeti rossi a completa sostenibilità dell’attuale e dei possibili futuri interventi: la futura pista Vigorelli sta già crescendo in Val di Fiemme. La successiva fase dei lavori, che inizierà entro la fine dell’anno e che durerà poche settimane, prevede d’intervenire sul campo da gioco, con l’obiettivo di restituire alle squadre milanesi del football americano un campo tecnicamente performante e dimensionalmente rivisto per consentire la compresenza con la pratica ciclistica dell’impianto. La terza ed ultima fase prevede infine un intervento di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione degli interni, orientato principalmente a razionalizzare la configurazione degli spazi, adeguare gli impianti e riportare alla luce la storica palestra Ravasio. Questi lavori termineranno entro maggio 2018. Alla fine di questo percorso di recupero si otterrà l’agibilità definitiva dell’edificio consentendo nuovamente l’uso della struttura per un pubblico di oltre 7.000 persone.
Oggi sotto l'occhio attento di Cordiano Dagnoni, presidente regionale della FCI Lombardia, di Valter Cozzaglio del Comitato Provinciale di Milano, dell'Amministratore delegato di CityLife Armando Borghi e dell'ingegnere Aldo Galbiati abbiamo visto girare emozionati e curiosi i ragazzi del Team Galbiati, quelli della Ciclistica Trevigliese con il campione italiano della velocità junior Paolo Castelli e l'esordiente Marco Ferri, che non aveva mai usato la bici da pista, al battesimo del fuoco, le atlete della Vo2 Pink Bike e tanti altri che non hanno voluto perdere la ghiotta occasione. Tra i curiosi abbiamo scorto la showgirl Justine Mattera, mamma di un giovane ciclista, e tanti tifosi, tra cui uno storico tifoso di Moser che ci mostrava orgoglioso i biglietti degli eventi più importanti ospitati al Vigorelli, a cui ovviamente non era mancato.
Non hanno resistito al richiamo della pista e della bici a scatto fisso anche Gianni Motta, in divisa Mediolanum, e Marino Vigna, griffato Bianchi da capo a piedi, così come altri ex che negli anni hanno contribuito alla storia del ciclismo italiano. Hanno assistito all’evento anche Nico De Lillo, Sante Gaiardoni e Dino Zandegù, oltre che Giuseppe Saronni, storico amico-rivale dello Sceriffo, e il maestro di Cambiago Ernesto Colnago.
«Cosa siamo, alla quinta riapertura? Speriamo questa volta ci facciano qualcosa per davvero. Il Vigorelli è una pista splendida ma è difficile per il ciclismo. Ritengo sia una bella iniziativa, adesso però va fatto vivere con eventi e iniziative. Ora però fatemi salire con il derny così stacco Moserone» provoca allegro il general manager della Lampre Merida.
«Senti che aria si respira in questo posto? Non esiste una pista più bella di questa... Ora che è stata rimessa in piedi portiamoci i giovani, altro che discoteca, vengano qui a stancarsi per bene. Un velodromo con questa storia e queste caratteristiche deve essere guidato da una persona che abbia cuore, passione e portafoglio grande» aggiunge il saggio Colnago, che ogni anno destina 50 suoi gioelli ai centri italiani che avviano all'attività su pista i nostri giovani.
In un concentrato di emozioni, grandi campioni e giovani promesse hanno animato un momento emozionante per la città e per l’impianto sportivo, che segna un ulteriore passaggio verso la definitiva restituzione del celebre velodromo alla città e ai milanesi.
da Milano, Giulia De Maio (che ha mosso le sue prime pedalate in pista proprio al Vigorelli una ventina di anni fa in sella a una Colnago rossa in maglia Cicli Fiorin)