HERAS. La Spagna condannata a pagare 724.000 euro di indennizzo

DOPING | 02/02/2016 | 12:18
Storie - incredibili - di doping e dintorni. L’ultima accade in Spagna e ha per protagonista Roberto Heras. Ricordate? Il corridore spagnolo era risultato positivo per EPO alla Vuelta 2005 e quindi, oltre alla squalifica, gli era stata tolta la vittoria.
Il processo penale ha stabilito il reintegro del corridore nell’albo d’oro e cancellato la positività, a causa di un difetto di procedura nella conservazione dei campioni e nell'effettuazione di prelievo e test.
A questo punto Heras ha presentato una richiesta di danni superiore al milione di euro contro lo stato spagnolo, perché il controllo fu disposto proprio dal ministero dello sport. E il giudice gli ha dato ragione, sostenendo che il corridore è stato costretto ad interrompere la sua carriera in anticipo e quindi ha condannando la Spagna a pagare 724.000 euro a Heras quale indennizzo.
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COMMENTI
I soliti spagnoli!!!!
2 febbraio 2016 14:03 Bastiano
Si parla tanto di doping di stato ma, qui invece si tratta di uno stato che blocca l'antidoping tramite un ordinamento giudiziario che trova tutti i cavilli per non far scoprire positività e malaffare.

Bravo il Giudice.
2 febbraio 2016 20:34 warrior
E in Italia non è stato disposto alcun risarcimento per un'altra vittima dell'antidoping.

E' solo una conferma, anzi 2
3 febbraio 2016 08:55 The rider
La prima conferma è che in Spagna si preferisce il risultato sportivo alla cruda realtà, basta vedere cosa è successo al dott. Fuentes.
La seconda conferma riguarda il commento di Warrior, ormai si è capito che lei la pensa come il governo Spagnolo, W THE DOPING ABUSE!!!!!

Pontimau.

Sentenza giusta
3 febbraio 2016 22:40 Monti1970
La cifra però doveva essere più alta perché oltre hai soldi mancati dalla vincita della vuelta dobbiamo aggiungere tutti gli inviti ai cicrcuiti e gli ingaggi per gli anni successivi, anni che invece Heras era squalificato, in più ha dovuto smettere. É inutile che vi scandalizzate ,commentatori, chi sbaglia deve pagare e non sempre sbagliano i corridori

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