GIRO D'ITALIA, TRISTE SOLITARIO Y FINAL

TUTTOBICI | 22/09/2015 | 07:50
È con profondo dolore e sincero cordoglio che si an­nuncia una grave perdita. Ufficiale: il Giro d’Italia non è più la seconda corsa più importante al mondo. È la terza. Per il momento. Quando una discesa comincia, non si sa mai dove finisca.

Purtroppo quello che ci stiamo dicendo da un po’ di anni è puntualmente av­venuto: a furia di osservare, copiare, sognare il Tour, non ci siamo accorti che da dietro stava arrivando con andatura sorniona, ma molto co­stante, la Vuelta di Spagna. Adesso la situazione è sotto gli occhi di tut­ti, spadellata proprio in questa edizione 2015, anno storico del sorpasso: la Vuelta è decisamente più im­portante, più prestigiosa, più spettacolare del nostro Giro. E chi lo ne­ga è in malafede, a meno che non vada in giro con fettone di mortadella davanti agli occhi.

Mentre vado avanti con il discorso, grondo rabbia. Io non sono di quel­li che vogliono vedere il Giro in rovina soltanto perché non sopportano questo o quello dell’organizzazione, o perché hanno interessi inconfessabili, o perché semplicemente sono del genere invidioso di­sfattista. Io adoro il Giro, amo il suo modo di attraversare l’Italia e gli italiani, amo l’umanità e la cultura di questo incredibile miracolo italiano. Farei qualunque cosa per vederlo ai vertici mondiali, con tutti quei campioni e quegli squadroni allineati al via, pronti a dare gomitate per esserci. Purtroppo c’è poco da fare: il disastro è compiuto. Pri­mo Tour, seconda Vuelta, terzo il Giro. La speranza degli italiani fa­talisti e ottimisti è che si tratti solo di una disgraziata coincidenza, però irripetibile. La sensazione molto più ragionata è che purtroppo sia l’inizio di un’era piuttosto lunga. Maledizione.

Per come siamo fatti noi italiani, riusciremo adesso a perderci in interminabili - e sterili - risse per trovare il colpevole. Un colpevole. Ma colpevoli sono tutti. Io ci metto i giornali italiani, visto che ciascuno dovrebbe partire dalla sana autocritica: questi giornali italiani che da Pantani in poi non hanno più saputo raccontare, tenere su, valorizzare il Giro d’I­ta­lia se non con paginate di doping (per essere chiari: doverose, ma se si parla solo di quello diventa inaccettabile). Agli altri addetti ai lavori il compito di trovare le proprie colpe. Però cambia poco: alla Vuelta sono in gara i primi quattro del Tour e il secondo e il terzo del Giro. Tutti i migliori del mondo, con la sola ec­cezione di Contador (al quale spetta un bustino commemorativo nella sede della Gazzetta: non si fosse in­ventato la follia di correre Giro e Tour, la Caporetto rosa sarebbe mo­struosa). C’è qualcuno che ancora si sente di negare la supremazia spagnola sulla corsa italiana? Va bene essere patrioti, ma non possiamo fare rima con idioti. Nomi e cognomi sono lì da vedere. Per chi li vo­glia vedere.

Non conviene sprecare troppo tempo per riassumere tutte le componenti negative che hanno determinato il risultato. Tra le altre: la scelta orgogliosa della Gazzetta di non spostare il Giro da Maggio, i grandi interessi delle grandi squadre che hanno in te­sta solo il Tour, dunque non vo­gliono rischiare niente prima, caso mai lasciano spazio solo per l’eventuale rivincita alla Vuelta. Eccetera, eccetera. Ormai l’andazzo è sempre più radicato: tutti puntano al Tour e snobbano il Giro, poi al Tour vince soltanto uno, allora tutti quanti si ridano appuntamento un mese dopo per salvare la stagione alla Vuelta (per suprema umiliazione, quest’anno c’è pure chi ha già vinto il Tour, cioè Froome: lui in cerca della ri-vincita). Anni fa, se non altro, an­dava alla Vuelta chi voleva preparare bene il Mondiale: adesso proprio è un appuntamento fisso per tutti i Vip, come la spiaggia di For­men­te­ra…

Faremmo male, malissimo, se non aprissimo subito gli occhi e non prendessimo atto della grande sconfitta italiana. Se ci rendiamo conto di quanto grave sia la novità, forse riusciamo a improvvisare qualcosa, a modo nostro, mettendo mano alla nostra fantasia e alla nostra inventiva. Se invece fingiamo che non sia successo niente, se facciamo i presuntuosi e continuiamo a guardare la Vuelta dall’alto in basso, rischiamo la brutta fine di tanta nobiltà finita in mez­zo a una strada, con le pezze al sedere a dire in giro lei non sa chi sono io. Serve subito un segnale, già per il 2016. Forte e chiaro. Di vera riscossa. Altrimenti bisognerà rassegnarsi al declino: il Giro diventerà la Lega Pro del grande ciclismo, una corsa per ragazzini in cerca di un domani e vecchie lenze in cerca dell’ultimo applauso, se sulla strada ci sarà ancora qualcuno ad applaudire.

Cristiano Gatti, da tuttoBICI di settembre
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COMMENTI
e' ingannevole
22 settembre 2015 09:02 fedaia66
prendere spunto da un star list per determinare l'importanza di un grande giro.
La Vuelta, poi, quest'anno, ha dimostrato tutte le sue lacune.Organizzative e di percorso.
E poi, avete mai sentito dire uno che ad inizio stagione dice: quest'anno punto tutto alla Vuelta?Mai o quasi.
Quindi la Vuelta rimane comunque un esame di riparazione a settembre.

22 settembre 2015 09:12 enrico
Solo ora ve ne accorgete? i tecnici del "CEPU" che scrivono da appassionati su questo sito e un po' che lo dicono.

22 settembre 2015 09:21 limatore
non concordo..... l'importanza di un GT è determinato dall'interesse mediatico nel mondo e dal prestigio del suo simbolo. Voi cambiereste una maglia Rosa con una Rossa? Non penso proprio.... chiedete in america quanti si sono alzati presto la mattina per vedere l'arrivo del Giro di Spagna e quanti quello d'Italia. Non c'è confronto mi dispiace ma avete toppato in pieno. La Gazzetta lavora bene e l'unico problema è il poco tempo tra Giro e Tour.

Difficile decidere a chi dare ragione
22 settembre 2015 09:36 mdesanctis
Le corse le fanno i corridori. Wimbledon senza i primi 10 giocatori al mondo per 2 o 3 anni consecutivi perderebbe il suo fascino. Ed è Wimbledon. Esattamente come il Tour. Ma la probabilità che il Tour perda i migliori interpreti, per come è messo attualmente il ciclismo, è pari a 0.
La maglia rosa mantiene il suo fascino tra il pubblico, ma se l'anno prossimo al Giro ci saranno Landa e Nibali; al Tour ci saranno Froome Quintana Contador Aru Dumoulin Valverde Martin etc.; alla Vuelta Landa e Nibali più tutti quelli che non hanno vinto il Tour... il divario si allarga pesantemente e chi rimane staccato è il Giro.
Poi a livello organizzativo sono d'accordo che la Vuelta ha ancora enormi lacune. Però possono solo migliorare. E si migliora con più soldi e più sponsor.
mdesanctis

Mah
22 settembre 2015 10:46 Ruggero
Triste ma verissimo, purtroppo dai commenti mi sembra che la gente crede ancora nelle favole, dirò di più attenzione anche al giro del Colorado o come accidenti si chiama perché a molte squadre per una serie di motivi interessa più quello. ......

22 settembre 2015 12:07 Marcy
TUTTO VERO QUELLO CHE SCRIVE CRISTIANO GATTI SIAMO RETROCESSI IN SERIE,B.MA IL BELLO DEVE ANCORA VENIRE SE I NOSTRI ORGANIZZATORICONTINUANO A FARE SEMPRE LE STESSE CAZ....TE

VEGNI
22 settembre 2015 13:15 paree
Fino a quando ci sarà alla guida del giro un dilettante(ricordarsi come ha gestito lo scorso anno) come Vegni il giro non riprenderà mai più il suo prestigio, ma rimarrà un evento minore.Una dimostrazione delle incapacità è il fatto che non si riesce a trovare una città fissa per l'ultima tappa del giro...

fedaia66
22 settembre 2015 13:17 fedaia66
..chiedete ad un corridore che non si chiami Valverde o JRO se preferiscono vincere un Giro o una Vuelta..vediamo che vi rispondono
Alla Vuelta ci va gente di nome quasi mai al massimo della forma, tanto che Chaves e' arrivato prima di Valverde.
Al Giro, chi ci viene, di solito ci arriva preparato..
pochi ma buoni.
Vogliamo parlare poi dell'organizzazione,dei percorsi e perche' no, del paesaggio?

Se ne accorge adesso?
22 settembre 2015 13:43 pickett
Sono vent'anni che la Vuelta ha superato il Giro.Statistiche,e non opinioni, alla mano.Gatti se ne accorge adesso???La decisione di RCS di non spostare il Giro a Settembre non fu "orgogliosa",fu assolutamente sconsiderata e suicida.E a cavallo tra il vecchio e il nuovo secolo il divario tra la Vuelta e il Giro era ancora + grande,la nascita del Pro Tour ha decisamente migliorato le cose,non dimentichiamolo.

Ok, ma ditelo anche alla RAI
22 settembre 2015 14:33 The rider
Vero, molto probabilmente la Vuelta ha superato il Giro, non so di chi è la colpa e non è mio dovere (per fortuna) trovare il colpevole, piuttosto, cerchiamo tutti di trovare la SOLUZIONE per risalire la china...
Un'ultima cosa, caro Gatti il suo articolo non fa una grinza, per favore potrebbe comunicarlo anche alla Rai? Cosi DAL prossimo anno magari potrebbe trasmettere anche la corsa Spagnola!!!!!
Pontimau.

Per fedaia66
22 settembre 2015 14:44 Legend
Sottoscrivo tutti i commenti tranne uno, quello del paesaggio! Spagna batte Italia quasi sempre

Censuratemi pure
22 settembre 2015 14:49 SantGiac
Articolo vergognoso, fazioso, retorico, ridicolo e pressappochista. Sicuramente il "grande luminare salvatore del ciclismo italiano" Gatti non ha guardato il Giro di quest'anno, o magari aveva qualche bell'etto di mortadella sugli occhi.

Ridate il ciclismo ai tifosi, non ai "radical chic" giudici di divano (manco giudici di sedia, come in altri sport).

VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

Giacomo

Giro, Tour, Vuelta
22 settembre 2015 15:51 TIME
Guardiamoci bene negli occhi e diciamoci francamente che la “Grande Boucle” attira parecchio non per il paesaggio o il clima estivo è perché c’è più passione nei Francesi e poi soprattutto perché tra Parisien, Bourbonnais e Champnenois c’è più legame che accresce l’interesse e il numero degli sponsor.
Basti pensare che tra un vincitore del Tour e uno del Giro d’Italia il premio è praticamente doppio, senza trascurare che il premio corrisposto alla squadra del vincitore è praticamente 6 volte maggiore, così come per la seconda e terza squadra classificata. Se volete qualche numero … anche per le altre maglie e secondo e terzo classificato, basta chiederlo che ve lo farò avere !.

Qualche rimedio istantaneo … cominciamo a spostare qualche settimana più in là la prima Tappa del Giro e cerchiamo una buona volta di essere meno critici e più generosi.


"Giornalisti-chic" (dal pensiero confuso) vs. "tecnici del CEPU"
22 settembre 2015 15:52 Bartoli64
Si, si! Tutto molto bello caro Dr. Gatti!!

Peccato, però, che proprio il Suo Direttore ne abbia scritte delle belle sull’organizzazione della Vuelta (strada invasa dalla sabbia nella cronosquadre di apertura, poca gente sulle strade, motociclisti che sbattono in terra i corridori ecc. ecc.).
Mò, invece, arriva Lei e ci dice che la Vuelta è divenuta la seconda corsa a tappe nel mondo(!?)

Mah, può anche essere che sia pure così; certo è che lo spostamento della corsa spagnola a settembre gli ha giovato e non poco, perché è verissimo che vede alla partenza molti campioni (quelli da corse a tappe che cercano un’eventuale rivincita al Tour e quelli da corse di un giorno che alla Vuelta cercano la gamba per il Mondiale).

Si dà però il caso che la Vuelta 2015 sia stata vinta da un certo Aru, che al Tour non è andato ma al “Giretto” d’Italia sia arrivando 2°.

Oibò! Hai visto mai che per vincere la 2° corsa a tappe del mondo bisogna necessariamente passare da quella pena di corsetta a tappe che organizziamo noi da quasi un secolo?

E ora come la mettiamo? Vogliamo magari sentire i “supertecnici” di SKY(fo) per capire se la mia valutazione è peregrina o meno giacché, a quanto pare, nel ciclismo moderno sembra essere divenuto impossibile fare l’accoppiata Giro-Tour o Tour-Vuelta?

E con l’Organizzazione del Giro come la vogliamo mettere ora? (Lei non fornisce alcun consiglio al riguardo), e considerato che non accettarono lo spostamento della loro gara a settembre cosa dovrebbero fare ora? Gli consigliamo una bella pistola alla tempia?

Senta caro Dr. Gatti, qui nessuno si gonfia il petto e dice “renziate” ma il Giro d’Italia - checché ne possa dire Lei - è ancora una Signora Gara la cui vittoria è molto ambita da qualsiasi Campione che si dica tale, che ha un’organizzazione di primissimo livello) pur disputandosi su una rete viaria intasatissima e spesso rovinatissima come quella italiana), nonché un pubblico che solo il Tour può vantare (e che si disputa a luglio nel mese delle ferie per eccellenza dei francesi).

Secondo Lei sono dunque queste le premesse per farla scendere ulteriormente nella sua personalissima “classifica”?

Secondo me no, però fare gli “antagonisti-chic” e gli “esterofili-chic” magari serve sempre per far parlare di sé… e rimpinguare il sito di post ;-)

Cordialità.

Bartoli64

Cultura e Giro
22 settembre 2015 16:35 marcodlda
D'accordo con le analisi dell'articolo. Il Giro rimane una grande corsa, orfana però dell'interesse di chi dovrebbe avere a cuore di far amare il nostro paese. Quale miglior vetrina di una manifestazione del genere può funzionare per mostrare tutte le nostre ricchezze paesaggistiche e culturali? La Rai qualcosa di buono fa, ma se i politici in primo luogo e gli esperti di comunicazione non capiscono quale occasione può essere il Giro per dare anche un valido apporto anche alla nostra economia non c'è molto da sperare. Non è questione di organizzatori ma di iniziative che valorizzino adeguatamente una cosa unica, associandola ad altri eventi, calandola nell'approfondimento della storia e delle caratteristiche del nostro territorio, ricchissimo di originali di arte, di tradizioni, di gastronomia, di paesaggi ineguagliabili per bellezza e varietà (nonostante gli scempi ahimè compiuti...). Se si investisse in questa direzione un decimo dei soldi che costa ai contribuenti solo il servizio d'ordine delle migliaia di partite di calcio delle vari champion e campionati, il Giro cambierebbe immediatamente come impatto mediatico e come veicolo di stimoli economici. Poi si potrebbe inserire qualche innovazione tecnica, qualche tappa svolta coi criteri di gare della pista tipo americana, inseguimento a squadre, (vabbè ci sono già le cronometro a squadre, ma non a eliminazione) corsa a punti da effettuare in circuiti cittadini e non, con regolamenti e valutazioni da studiare ma legati alle varie classifiche. Però bisogna crederci, cari politici, tecnici, giornalisti e intellettuali, e non servirsi dello sport nei momenti di successo per presentarsi sorridenti vicino al vincitore di turno. Altrimenti il futuro sarà grigio.

Giro, cultura e idee con "innovazioni tecniche" fenomenali
22 settembre 2015 18:15 Bartoli64
Ammazza che ideone caro Marcodida!

Disputare qualche tappa con i criteri delle gare su pista? E perché no! E già che ci siamo, un circuito finale di tappa tipo BMX o una cronodiscesa tipo Downhill ce lo vogliamo mettere?

Di un po’, ma tu hai una seppur vaga idea di cosa sia una corsa a tappe su strada? Le tue idee visionarie vanno bene (forse) per il Circo Barnum.

D’accordo che in un blog tutti hanno il diritto di esprimere le proprie idee, ma tu te ne sei approfittato spudoratamente!!

Ed avanti un altro fenomeno…

Bartoli64

x Bartoli64
22 settembre 2015 20:54 mdesanctis
... però l'idea del downhill sai che non è male... ;-)
Ultima tappa downhill giù dal monte Stella.
mdesanctis

Meglio il Giro
22 settembre 2015 22:20 IngZanatta
Il Giro è meglio organizzato della Vuelta; inoltre i controlli sono piu' seri (non credo che Chris Horner vincerà mai un Giro). Sicuramente il calendario ha penalizzato il giro negli ultimi anni. Personalmente trovo le partenze in terra straniera un ottimo modo per attirare l'attenzione anche al di fuori dall'Italia. A quando una bella partenza dagli Stati Uniti o dall'Australia? E poi, permettetemi, fate correre il Giro a Rebellin il prossimo anno, non è giusto quello che sta subendo. Grazie e saluti a tutti

Non sono un tecnico
22 settembre 2015 22:28 marcodlda
Non sono un tecnico,chiedo scusa... ma tu hai fatto una battuta su una crono in discesa:Torriani la propose in un giro ai tempi di Moser, che mi sembra no la vinse, pur essendo un grande discesista. Chi vivrà vedrà. Ciao Bartoli64!

i motivi della sconfitta di Moser
22 settembre 2015 23:37 pickett
Quell'anno(87) non partecipò al Giro,per un infortunio rimediato proprio alla vigilia della partenza.Il suo ultimo Giro rimase quello dell'86.

Secondo me..
22 settembre 2015 23:49 teos
..il Giro ha ancora tutto per essere quantomeno la seconda gara più importante del panorama mondiale (dico quantomeno perché per me già solo per paesaggi e percorsi potrebbe essere a mani basse pure la prima), però la collocazione attuale non farà inevitabilmente altro che portarla un domani ad essere la terza. Perché? Presto detto: innanzitutto la questione meteorologica. Il meteo sta progressivamente cambiando, è sotto gli occhi di tutti. Se una volta a maggio c'era forse il clima perfetto per le corse su strada (caldo non eccessivo, piovosità nella norma per il quinto mese dell'anno), oggi stiamo progressivamente entrando verso una meteo subtropicale, con caldo afoso ai limiti della sopportazione e soprattutto precipitazioni abbondanti oltre ogni limite. Risultato: ogni anno la pioggia, unita alla precarietà delle strade, miete vittime su vittime (ricordate Montecassino qualche anno fa?) ed i campioni che devono lottare per la classifica, una volta che ci sono capitati, salutano e a mai più arrivederci (ricordate tutti Wiggo, no?).

Secondo motivo la troppa vicinanza tra fine Giro ed inizio Tour in un ciclismo oramai troppo specializzato. Una volta infatti tutti o quasi i campioni facevano entrambe le corse, quindi la durata dell'intervallo tra le due corse era ininfluente, oggi invece che tutti focalizzano la preparazione sul Tour, si scarta la corsa meno mediatica tra le due (il Giro) in favore di quella che offre una vetrina migliore (il Tour). La Vuelta invece venendo a Tour già concluso ed essendo l'ultima possibilità di chiudere con successo la stagione, fa inevitabilmente gola ai tanti scontenti, che se la matematica non mi tradisce sono quasi tutti i protagonisti del panorama mondiale, visto che Giro e Tour al massimo se l'aggiudicano due soli singoli ciclisti differenti.

Terzo motivo: l'ASO. La società che organizza il Tour ha infatti ora i diritti della corsa spagnola, e in qualsiasi momento potrebbe non solo migliorare a livello logistico l'organizzazione della gara, ma anche avere un ascendente importante nei confronti delle squadre, che pur di assicurarsi le premure al Tour potrebbero garantire la partecipazione di uno o più campioni che hanno in organico.

Sarà stata folle, ma io finora l'unica proposta sensata in grado di rilanciare il ciclismo a livello globale e nella fattispecie rilanciare soprattutto il Giro, l'ho sentita uscire dalla bocca di Tinkoff: tutti i maggiori interpreti delle grandi corse a tappe dovrebbero sfidarsi a testa bassa su tutti e tre i percorsi principali. In tal modo il ciclismo avrebbe puntati addosso tutti gli occhi dello sport, statene pur certi, e il Giro in quanto primo appuntamento di questo trittico ne gioverebbe senza dubbio più di tutte le altre corse.

Tecnici mancati e metereologi d'assalto
23 settembre 2015 11:00 Bartoli64
Caro Marcodida,
non devi preoccuparti se non sei un tecnico anche perché, ti assicuro, su questo blog sei in amplissima e variegatissima compagnia.

Diciamo che l’hai scritta come te la sei sentita, quindi contento tu…

Quanto alla cronodiscesa alla quale hai fatto riferimento, trattasi di quella del Poggio dove Torriani, rievocando le memorabili discese dei grandi Campioni che proprio da lì portarono i loro attacchi vincenti alla Sanremo, si inventò quella strana crono (poi vinta da Visentini) ma che poi, per fortuna, non ebbe un seguito per la sua intrinseca pericolosità e perché una prova del genere avrebbe potuto estromettere da subito uno dei potenziali vincitori del Giro i quali, da che mondo è mondo, costruiscono le loro vittorie su tutt’altri terreni come le salite e le cronometro, anche se loro per primi le discese devono saperle fare (e anche bene direi).

Quanto al commento “meteorologico” di Teos faccio presente che i cambiamenti climatici sono fatti che sulla Terra si sono ripetuti da sempre, ma sui quali bisogna ragionare in termini di secoli (se non addirittura di ere), e non su pochi anni come fai tu.

Un esempio? Com’era il clima in Italia ai tempi della mitica tappa del Monte Bondone vinta da Gaul, oppure nella tappa del Gavia vinta da Hampsten? Mediterraneo o subtropicale?

Quanto all’altro esempio da te postato sulla maledetta rotonda di Cassino, ti faccio appena presente che, seppur in presenza di pioggia, i corridori arrivarono in quel punto a circa 70 km/h, con gomme gonfiate a 9 atm. e per di più in presenza di un asfalto talmente tanto consumato che al sole brilla come uno specchio (ergo, in quelle condizioni andava in testacoda pure una Ferrari da F1)!

Vabbè che la Francia (ma tutto il resto d’Europa in genere) ha strade che noi neppure ce le sogniamo, ma a te è comunque mai capitato di vedere i “botti” che fanno i corridori sui biliardi del Tour o su quelli delle altre Classiche europee? Forse no? Ma allora che cavolo dici!?

Che poi i Campioni stranieri non vengano più a Giro per non rischiare la buccia è una panzana che davvero non si può proprio sentire!!

Bartoli64

Chiudiamo tutto
23 settembre 2015 14:11 teos
Meteo impronosticabile, ciclisti e tecnici incompetenti, organizzatori poverelli loro impotenti e con le mani legate, e Bartoli64 (as usual) ha risolto il caso.

Bartoli64 for FCI President! Io, a non saper né leggere né scrivere, intanto lancio l'idea, sai mai che..

Certe volte mi domando perché io e tanti altri qui dentro perdiamo tempo a commentare che tanto noi (as usual) non si capisce un beato nulla..

P.S. Anche io ne ho lette di cose su cui avrei da ridire, ma non mi va assolutamente di stare a perder tempo con chi, potrà pure avere tutte le ragioni di questo mondo, ma non sa minimamente come intavolare una discussione su questo blog, visto che ogni volta (e sottolineo ogni) che ha qualcosa su cui ribattere deve apostrofare gli altri come incompetenti, sparapanzane, visionari e chi più ne ha più ne metta. Siccome personalmente sono già due volte che lo leggo commentare un mio intervento e due volte che attacca col piglio aggressivo di uno che pare sia stato umiliato in pubblico, lo pregherei di passar oltre la prossima volta, che tanto uno più uno meno non fa la benché minima differenza.

Ad Maiora (che visto l'ego sarà certamente apprezzato..)!

teos
23 settembre 2015 16:43 effepi
sono perfettamente d'accordo con quello che hai scritto nel p.s. ,

E' inutile che ti "risenti".
23 settembre 2015 16:50 Bartoli64
Vedi caro Teos,
in un blog si può scegliere il confronto con gli altri facendo affidamento sulla propria esperienza e competenza, oppure scrivere in libertà quello che ci passa al momento per la testa.

Nel primo caso accetterai le critiche di chi ne sa più di te, anzi, ne sarai contento perché accresceranno la tua competenza nella materia.

Nel secondo caso, invece, troverai chi ti fa notare che l’hai scritta come meglio te la sei sentita (però puoi anche interpretare la parte dell’offeso così magari riprendi punti).

Non è la prima volta che muovo eccezioni a quello scrivi, come non è la prima volta che ti “offendi” quando te lo faccio notare.

Resta sempre il fatto che, come per le tue libere interpretazioni sui cambiamenti meterologici, non sai cosa ribattere di fronte a dati e fatti concreti. Nulla, tu ti risenti e basta.

Non è poi affatto vero che in questo blog sono tutti incompetenti, perché di persone che ne sanno (e bene) di questo sport fortunatamente ce sono (ed io lo affermo spesso).

Scegli dunque tu se vuoi continuare a rimanere tra quelli che le “sparano in libertà”, oppure collocarti tra chi si esprime con dovizia di contenuti ed adeguata conoscenza della materia.

Le idee sono personali ed essere più o meno condivise, e tutti hanno il diritto di esprimerle, facciamo però in modo che questo diritto resti tale e non un abuso che poi, il più delle volte, si ritorce contro lo stesso abusante.

Bartoli64

Tutta la vita con Teos
24 settembre 2015 09:44 mdesanctis
Il comun denominatore di questo blog è la passione per il ciclismo. Mica la competenza. Anche perché vorrei sapere chi si erge a Giudice per stabilire chi ha o non ha competenza in materia?
Non prendiamoci troppo sul serio.
Cerchiamo di non avere quell'atteggiamento da "critici" di Tripadvisor che si atteggiano ad esperti enogastronomici e probabilmente non sanno distinguere un pesce fresco da uno surgelato.
Io sono in primo a scrivere castronerie oppure opinioni "fantasie", in piena libertà.
mdesanctis

Caro mdesanctis, ti dirò...
24 settembre 2015 15:46 Bartoli64
… quello che scrivi è giusto ed assolutamente condivisibile, però, vedi, in questo blog la "passione" non può sempre giustificare tutti e tutto, soprattutto quando c'è più di qualche "appassionato" che con i suoi post punta a consumarsi sue bieche e personalissime vendette personali, gettando discredito (per non dire altro) su fior di professionisti che in questo ambiente ci lavorano.

Per quanto riguarda Tripadvisor (che pure offre un servizio molto utile) anche qui ti dirò, caro mdesanctis, che non avendo competenza di alta cucina mai mi sognerei di scrivere un commento atteggiandomi a fine gourmet, anche perché non ho mai approfondito la materia pur sapendo mangiare molto meglio di tantissima altra gente che punta essenzialmente a riempirsi la “panza”.

Sai, è anche una questione di amor proprio…

Bartoli64

Caro Bartoli64
24 settembre 2015 17:43 mdesanctis
Lungi da me l'idea di fare l'avvocato difensore di altri. Tantomeno di Teos, che neppure conosco e di cui non ricordo le opinioni espresse in altri post. Nel post incriminato parla di cambiamenti climatici e di ASO come possibili cause del calo del Giro rispetto alla Vuelta. Non mi sembra accusi o screditi nessuno. Ho semplicemente riportato una mia sensazione: leggendo la tua risposta ho pensato anch'io che fossi andato un po' troppo sopra le righe.
Tutto qui.
Nessun rancore o altro. Una mia opinione personale esattamente come quelle che esprimo commentando le gesta dei corridori.
mdesanctis

Ti dirò ancora, caro mdesanctis...
24 settembre 2015 19:32 Bartoli64
… ti dirò ancora che il buon Teos non avrà screditato nessuno, ma di certo ha fatto affermazioni di un certo “peso” quando parla di cambiamenti climatici (ma quello sarebbe il meno), ed ancor più pesanti le ha fatte quando dice che certi campioni ormai disertano il Giro per la sua piovosità e per le sue strade (a mio avviso citando circostanze che non fanno prova e dimenticandone totalmente altre).

Sai, non vorrei riprendere le parole di Nanni Moretti in quel suo celebre film in cui, schiaffeggiando una giornalista, gli urla poi in faccia: “LE PAROLE SONO IMPORTANTI”!!

A questo ti farei appena evidenziare il fatto che tu non farai l’avvocato di Teos (ed in ogni caso sarebbe una tua libera scelta ammesso mai che ne avesse bisogno giacché qui nessuno lo incrimina), però se poi intitoli il tuo post scrivendo “Con Teos tutta la vita”, forse fai capire l’esatto contrario.

Com’è che dicevamo prima? Le parole sono importanti… già almeno per chi ne sa comprendere il significato.

Cordialità.

Bartoli64

Le parole sono importanti...
24 settembre 2015 23:16 mdesanctis
... e le confermo. Infatti continuo a leggere le tue repliche e continuo a non capire i pesantissimi capi d'accusa che gravano su Teos per le sue affermazioni: ".. di certo ha fatto affermazioni di un certo “peso” quando parla di cambiamenti climatici (ma quello sarebbe il meno), ed ancor più pesanti le ha fatte quando dice che certi campioni ormai disertano il Giro per la sua piovosità e per le sue strade (a mio avviso citando circostanze che non fanno prova e dimenticandone totalmente altre."
Mamma mia!!! Per queste affermazioni nel Califfato dell'ISIS rischierebbe la decapitazione. Per fortuna siamo in Italia, dove, volente o nolente, c'è ancora libertà di opinione.
Ma prendiamoci meno sul serio...
mdesanctis

Quantunque io...
25 settembre 2015 10:17 Bartoli64
... sarei un mezzo talebano dell’ISIS, tu ed altri, invece, potete scrivere liberamente ed in leggerezza quello che prima vi passa per la testa, e senza neppure fare troppo caso al significato di quel che affermate (tanto la “passione” giustifica tutto).

Aahh ora ho capito (grazie)!

Allora spero non ti risentirai se, sempre con leggerezza ed allegria, senza prendermi troppo sul serio ma comunque con vera passione, ti dico: a’ desà… mavattenaff!!

Bartoli64

Complimenti
26 settembre 2015 14:12 mdesanctis
Sei un poveretto. Non hai capito niente di ciò che ho scritto e, come capita a chi non capisce, reagisci da poveretto.
Prima pensavo che tu non volessi capire, adesso ho la certezza che, semplicemente, non capisci.
Contraccambio di cuore!
E adesso comincia il divertimento...
mdesanctis

@mdesanctis
26 settembre 2015 15:24 teos
Un consiglio: fai come me, ignorare, ignorare e ancora ignorare. Tanto per qualcuno ignoranti lo siamo già, non dovrebbe essere difficile.. ;) Ricorda, dare spago=dare soddisfazione.

Un saluto, teos

Teos hai ragione...
27 settembre 2015 08:44 mdesanctis
... ma siccome qualcuno non ha ancora capito come si deve partecipare ad un forum, come si debbano accettare parere discordi, come si debba applicare il vecchio detto "acqua passata non macina più" sulle discussioni, la soddisfazione di farglielo notare non voglio perdermela.
Non ho dubbi che non capirà però il vaffa con cui mi ha risposto, peraltro dopo una frase che con la lingua italiana non c'entra niente, ha dato la conferma che sotto pressione scrive e risponde come un cane.
un saluto
mdesanctis

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Forze nuove per la Arkea B&B Hotels: la formazione bretone fa approdare al professionismo Victor Guernalec, uno dei migliori dilettanti francesi della stagione.Victor, cosa significa per te questo passaggio?«È un sogno che si realizza, anche perché vengo dalla Bretagna:...


Le notizie in vista del fatidico Black Friday sono davvero super anche per gli appassionati del marchio LOOK, infatti, solo fino alla mezzanotte del 30 novembre e fino ad esaurimento scorte potrete sfruttare in alcuni casi un risparmio fino al 59% su una...


Tra i tanti riconoscimenti che vengono tributati in questi mesi a Lorenzo Mark Finn non poteva mancare quello del Comune di Avegno dove il campione del mondo degli juniores risiede con la famiglia. L'occasione, ieri sera, grazie alla disponibilità dei...


La SC Cesano Maderno ha da vent' anni lo stesso presidente, Giuseppe Fontana (papà del medagliato olimpico della mountain bike Marco Aurelio) e una struttura societaria altrettanto collaudata, che tra i massimi dirigenti nonché direttore di corsa della Cesano-Ghisallo vede...


E sono trenta. Trenta edizioni dell’Oscar tuttoBICI, trenta serate organizzate, trenta liste di campioni da invitare, applaudire, coccolare e premiare. Campioni, una parola che non è scelta a caso: tutti coloro che hanno vinto l’Oscar sono dei campioni, indipendentemente dal...


Quel numero che aveva attaccato per l'ultima volta sulla maglia il primo giorno di settembre nella Elfdorpen, resterà l'ultimo della sua brevissima carriera: lunedì è morto improvvisamente, proprio nel giorno del suo diciannovesimo compleanno, il dilettante belga Tuur Hancke. A...


Era solo venerdì quando Maxim Van Gils dichiarava che le trattative con la Lotto-Dstny stavano procedendo in modo positivo. Il ciclista belga, aveva rilasciato alcune dichiarazioni durante il torneo di padel organizzato dalla A&J All Sports, la società dei fratelli...


Moto e bici in Italia. Due anime di un settore fatto di eccellenze, passione, innovazione e trionfi sportivi: quella a motore, con un mercato trainante (+42% dal 2020 al 2023), che non smette di crescere; e quella delle due ruote...


La Parigi-Dakar in bici elettrica. Sei tappe in otto giorni, dagli 80 ai 120 km al giorno, dal 30 novembre al 7 dicembre. E’ il Tembaine Desert Rally. Una prova estrema ma sicura. Della Parigi-Dakar ha l’ispirazione, e c’è il...


E' stata una straordinaria serata di gala quella con cui il Presidente dell'Uc Asolo Bike Poggiana, Giampietro Bonin, ha voluto radunare presso il Ristorante Rino Fior di Castelfranco Veneto (Tv) i sostenitori, i collaboratori, gli ospiti e le autorità vicine...


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