DANIMARCA. «Riis sapeva ma non ha fatto nulla»

DOPING | 23/06/2015 | 12:42
Nuove rivelazioni in tema di doping dalla Danimarca. Bjarne Riis, ex manager della Saxo, sapeva che in seno alla sua squadra circolava il doping ma non ha fatto nulla per fermare il fenomeno: è quello che si legge nel rapporto della Commissione antidoping e del Comitato Olimpico Danese, reso noto proprio oggi.
«Il management del team, con Bjarne Riis in testa, aveva almeno conoscenza del fatto che il doping veniva praticato in seno al team, ma non ha fatto nulla. E questo è del tutto inaccettabile» ha detto il direttore della Commissione Michael Ash.

Sempre secondo il rapporto, Riis avrebbe chiesto al suo connazionale ed ex corridore Bo Hamburger di procurare EPO per il tedesco Jorg Jaksche, ai tempi della Telekom, nella stagione 2000. Ma se Jaksche ha confermato i fatti, Riis ha sempre negato, spiegando che al momento in cui allenava i due corriodri non sapeva che assumessero sostanze dopanti.

La relazione danese è stata ispirata dalle indagini della Usada sul caso Lance Armstrong e ha coinvolto più di 50 corridori che hanno testimoniato in oltre due anni e mezzo di lavoro. Tra le raccomandazioni conclusive del rapporto ci sono l'introduzione di test antidoping notturni e l'attrribuzione di licenze per i team manager e medici.
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COMMENTI
Il viaggio per
23 giugno 2015 12:57 Lolek
Gira e rigira i personaggi sono sempre quelli...

RISOLVIAMO IL PROBLEMA?
23 giugno 2015 13:35 fischio
Ecco il vero problema del ciclicsmo! Finchè non si eliminano questi "vecchi" maghi dal ciclismo tutto sarà come sempre è stato. Nessuno sapeva niente... nessuno sa niente. Ci vogliono persone pulite e "buoni padri di famiglia" altrimenti l'agonia del ciclismo perdurerà sino alla fine (prossima). BUON CICLISMO A TUTTI

mah !
23 giugno 2015 15:06 effepi
ma chi si meraviglia di ciò ? chi segue dilettanti e juniores sa benissimo che alla luce del sole o nell'ombra ci sono personaggi squalificati o che hanno avuto problemi con il il doping , iniziamo a pulire casa nostra e salvaguardiamo i giovani !!

23 giugno 2015 15:33 BARRUSCOTTO
IO NON CAPISCO QUESTO GENERE DI PENTITI PRIMA BARANO POI DOPO SI PENTONO E SPARANO CONTRO TUTTI MA I SOLDI GUADAGNATI LI RESTITUISCONO ALLORA SI CHE E VERO PENTIMENTO

guarda caso
23 giugno 2015 16:27 servis68
Guards caso viene allontanato dalla saxo per \"strani\" dissidi col patron della squadra...evidentemente hanno avuto la soffiata che riis sarebbe stato coinvolto e hanno voluto tenere lontano la saxo e contador dalla parola doping...parola con la quale hanno comunque una familiarità

le comiche
23 giugno 2015 16:30 angelofrancini
Una barzelletta. Di questo dossier danese se ne conosce l'esistenza da almeno due anni: quale novità?
Strano che all'UCI nessuno sapesse nulla: usano per i controlli Out Competition un provider antidoping, nato da una costola della Saxo di Rijs, che ha avuto uno dei suoi due titolari squalificato per doping dal Comitato Olimpico Danese....
Cosa devono dire che questo braccio dell'UCI di oggi era quello che seguiva quegli atleti di Rijs in quegli anni....
L'unica cosa che rende questa vicenda simile a quella di Armstrong é la coperta o copertura svizzera ....

moralisti
23 giugno 2015 16:31 siluro1946
Tutti sapevano, tutti sanno! Allora siete tutti complici, come Riis. La fine del ciclismo non è certo dovuta ai danni causati dal doping, nessuno si è mai ammalato di "doping", a testimonianza di ciò ci sono famosi "dopati" che sono in perfetta forma, semmai di "talebani" del doping e le decine di associazioni che hanno lucrato e lucrano su queste vicende.

Brutta bestia l'ignoranza
23 giugno 2015 18:11 Bartoli64
Caro Siluro,
non è la prima volta che la “meni” con stà storia degli ex dopati che sono in perfetta forma o che hanno una marcia in più (come scrivesti l’ultima volta in merito alla questione).

Mi spiace dirtelo, ma se parliamo dei tempi di Coppi (in un semplice studio statistico elaborato dai francesi nei primi anni ’80) si scopri che tra gli ex vincitori della Grand Boucle dell’epoca del ciclismo eroico era rimasto in vita il solo Bartali, giacché tutti gli altri non avevano superato la soglia dei 60 anni.

Strano eh? E pensa che gli stimolanti di allora erano poco più che caramelle se messe a confronto di ormoni peptidici e manipolazioni del sangue, ma tu questo non lo sai, a te basta vedere ancora in piena forma 2 o 3 ex dopati di grido ma poi nulla sai delle centinaia e centinaia di meno famosi che sono già morti per le porcherie che hanno commesso nei confronti del loro stesso fisico quando erano ancora degli atleti.

Così come non sai che c’è un’intera comunità scientifica che si è mossa (e si muove tutt’oggi) per diffondere tra gli sportivi un’adeguata informazione sugli irreversibili danni che queste sostanze possono concretamente causare tra chi le usa per migliorare le proprie prestazioni, e i “talebani dell’antidoping” (come inopinatamente li chiami tu) nulla c’entrano al riguardo.

Ma a te questo poco importa (pure le figure di “m” che fai nello scrivere di queste baggianate), a te basta ragionare come quei vecchi catarrosi che magari arrivano pure a superare i 70/80 anni e che ti dicono che loro hanno sempre fumato, che sono ancora li, e che per questo i dottori sul fumo dicono solo scemenze.

Peccato per loro, perché magari senza il tabacco sarebbero invecchiati molto meglio, con meno disturbi respiratori e vissuti certamente di più con una migliore qualità di vita.

Ma che vuoi farci? L’ignoranza è davvero una brutta bestia…

Bartoli64

X bartoli64
23 giugno 2015 18:39 siluro1946
Concorda con la chiosa del suo commento, aggiungerei l'arroganza di chi perpetua il pensiero unico, "chi non la pensa come me è uno stupido".
Si dovrebbe anche ricordare, che nel commento da lei richiamato, chiedevo se non fosse opportuno documentare i danni causati dal doping rendendo pubbliche le cartelle cliniche degli ex dopati famosi, potrebbe essere un deterrente per alcune persone. Sulle comunità scientifiche, sponsorizzate dalle case farmaceutiche dovrebbe essere cauto nel mettere la mano sul fuoco. Stamina, Di Bella, Novartis, De Lorenzo, Poggiolini ecc., le dicono qualcosa?

CONNIVENZA INDISPETTITA
23 giugno 2015 18:58 tonifrigo
Condannare? mannò, per cosa? Si sapeva, vai a vedere che solo adesso... L'importante è sminuire. Anche quando le cose sono conclamate, i tifosi del doping - tanti - giocano a ridurre tutto a chiacchiericccio. Questo signore ha fatto il bello e il cattivo tempo nel ciclismo, ha avuto in mano fior di - presunti - campioni ai quali ci tocca, adesso fare la tara. Ma lo si tratta come fosse il manager di una squadretta Continental che non ha di che pagare gli stipendi. Ecco perchè l'andazzo non cambia davvero. Cambiare noi in Italia? Sì, ma aderendo a un organismo diverso dall'Uci, alternativo, sennò ci toccherà sempre combattere con questi strani mostri del ciclismo. Mostri di carta, ma quanti soldi sanno digerire...


@Tonifrigo
23 giugno 2015 19:25 angelofrancini
Tu scrivi:
Cambiare noi in Italia? Sì, ma aderendo a un organismo diverso dall'Uci, alternativo, sennò ci toccherà sempre combattere con questi strani mostri del ciclismo. Mostri di carta, ma quanti soldi sanno digerire...

Hai perfettamente ragione questo é il vero motivo per cui Di Rocco é diventato presidente FCI con l'appoggio dell'UCI di allora (Omini, McQuaid).
Sapevano dei contatti che vi erano in atto per portare le 5/6 federazioni più importanti ad uscire dall'UCI e creare una nuova Federazione Internazionale.

E una brutta bestia anche la faziosità
23 giugno 2015 19:54 Bartoli64
Vedi Siluro,
che tu sia stupido o meno lo lascio alla libera interpretazione di chi ti legge, ma che tu dica prettamente stupidaggini sul doping questo è pressoché certo.

Una dimostrazione? Eccotela, e te la illustro riportando prima le tue stesse parole: “Sulle comunità scientifiche sponsorizzate dalla case farmaceutiche dalle case farmaceutiche dovrebbe essere cauto mettere la mano sul fuoco”.

Belle parole, mooolto “profonde”… peccato per te che circa l’80% della produzione mondiale di EPO sia stata per lunghi anni NON destinata ai malati, come dimostrò una clamorosa indagine di qualche anno fa (della WADA se non erro).

80 CONFEZIONI SU 100 HAI CAPITO!? Tu sai quanto costa una confezione di EPO e simili?

Secondo te, chi si è dunque messo in tasca quei soldi? Le case farmaceutiche oppure gli scienziati che cercano di fare un’informazione libera e che, proprio in questo caso, vanno esattamente in senso contrario a interessi economici plurimiliardari?

E tu sai quanto sia stata lunga la battaglia della stessa comunità scientifica per far inserire dei traccianti in taluni farmaci ad azione dopante allo scopo di far scoprire ai controlli l’uso di queste sostanze? (cosa che le case farmaceutiche si guardano ancora bene dal fare nella stragrande maggioranza dei casi).

Comunque tranquillo… tu non sei affatto uno stupido, sei solo un “faziosamente disinformato”, ma nel 2015, con tutta la mole d’informazioni che chiunque può avere a riguardo del problema, non so davvero cosa sia peggio.

Bartoli64

X Maertens.Kelly: mi sembra evidente che, o ricordavo male io (sono passati almeno 20 anni da quanto sentii di quello studio), oppure lo studio dei francesi aveva semplicemente riguardato una porzione di corridori (o di tempo) di quell’epoca.
Comunque complimenti! Sul piano prettamente statistico mi hai colto in fallo, peccato che sul resto del problema (i moniti della comunità scientifica al riguardo del problema) nulla, ma proprio nulla, dici (e lo credo bene).

Sai uno come te dove lo vedrei assai bene? In quelle trasmissioncine sul calcio dove potresti benissimo fare l’esperto di numeri e statistiche, peccato per te che quegli stessi esperti – nella stragrande maggioranza dei casi – non sappiano neppure che forma abbia un pallone. Sai, loro sono forti… ma solo coi numeri.

x bartoli64
23 giugno 2015 20:14 siluro1946
dimenticavo... l'età media degli Etruschi era di 30 anni, dei Romani, quelli bravi, era di 33, dei minatori e dei contadini, da dove provenivano quasi tutti i ciclisti nati negli anni Trenta, era di 45 anni, a sessant'anni arrivavano in pochi e non certo per doping, ma per miseria e fame. Un bravo particolare a maertens.kelly.

xbartoli
23 giugno 2015 21:46 siluro1946
Scienziati che fanno informazione libera? disgiunta dalle case farmaceutiche?
una "clamorosa indagine da parte della Wada"? Bartoli64 oggi a anche fumato.

Bravo tu Siluro!
23 giugno 2015 21:48 Bartoli64
Bravo Siluro! E bravo pure maertens-kelly con cui fai benissimo il paio.
Tu sei un “dietrologo da bar” senza pari, mentre lui è bravissimo con le statistiche (perlomeno con quelle che più gli aggradano).

Eh si, insieme fate proprio un bel duo (da botto però).

D’altronde hai pure tu le tue ragioni, pensa che se non fosse stato per quella zocc(beep) di Eva e per quel cogl(beep) di Adamo a quest’ora eravamo ancora tutti in Paradiso e non a soffrire in questa valle di lacrime.

Ma pensa te…

Bartoli64

doping
23 giugno 2015 22:46 borgo53
ma scusate partiamo dai dilettanti..tutti sanno i 4 o 5 nomi che girano plurisqualificati gente che non risulta ma di fatto c'e' gente squalificata che continua a girare ...tutti lo sanno ma nessuno osa....non facciamo nomi tanti tutti lo sanno

Caro Bartoli64......
25 giugno 2015 08:36 passion
..... ho sentito molti "forti" cicloamatori (leggasi ciclomotori) affermare cose simili a quelle che scrivono maertens.Kelly e siluro1946, ma io ho preferito girare al largo da loro.... Ti consiglio di fare altrettanto e di continuare a sperare che certe opinioni sono solo di una sparuta minoranza (Speriamo!)

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