ULTIM'ORA: PER UN PO' BASTA RECORD DELL'ORA

PISTA | 09/06/2015 | 09:21
Il baronetto è diventato Re. Per l’ora, per ora, fino a quando a qualcun altro non deciderà di riprovarci. Finalmente  la sfida dell'ora è tornata ad essere una cosa seria, per pochi eletti, per chi ha la nobiltà del gesto come il baronetto Sir Bradley Wiggins, che  domenica sera ha davvero spostato i limiti percorrendo un ora la bellezza di 54 chilometri e 526 metri.

Dal 2000, anno in cui l’Unione Ciclistica Internazionale (Uci) ha bandito le biciclette speciali, rivalutando quelle tradizionali (oggi il record lo si può  tentare con quelle per l’inseguimento su pista), tutto è radicalmente cambiato. Con la definizione, negli ultimi due anni, dell’attrezzo da utilizzare, l’ora è tornata ad essere appetibile, fin troppo, tanto da essere inflazionata, per “quell’oretta di celebrità” che ogni uomo, nella propria vita, insegue.

Domenica sera il baronetto di sua Maestà la Regina è volato leggero ed elegante sul parquet del velodromo olimpico Lee Valley VeloPark di Londra: 219 giri per fare meglio del connazionale Alex Dowsett (52,937 km). Quello di Wiggins su Dowsett è il secondo gap più ampio nella storia del record: 1.589 metri in più. Ma la febbre dell’ora, che ricorda la frenesia di quella dell’oro, vivrà a questo punto un profondo rallentamento. O Wiggins deciderà di migliorarsi, ma il britannico ha fatto capire chiaramente che non ne ha assolutamente intenzione essendo il suo un «one shot», oppure l’unico che ha nelle gambe i 55 km in un’ora è il tedesco Tony Martin, che non ha però confidenza con la pista e dovrebbe sacrificare troppo tempo alla strada per affinare questo tipo di esercizio. Quindi? Per il momento e per un po’ di tempo non si sentirà più parlare di record dell’ora. Quello che ha fatto Wiggins non è solo aver spostato i limiti più in là, ma è stato anche quello di aver rimesso al proprio posto le gerarchie tra chi può o non può tentare certe imprese. Il record dell’ora non è cosa per tutti. È una cosa serissima, non da nani e ballerine. La nobiltà di questo tentativo non poteva che essere riposizionata da un Sir. E questa è la vera notizia. Una vera a propria ultima ora.                              p.a.s.
Copyright © TBW
COMMENTI
9 giugno 2015 10:12 Melampo
Egregio Signor p.a.s., ha mai corso in bicicletta?

Guardi che tutti quelli che hanno battuto il record dell'ora, ma anche quelli che lo hanno tentato e non ci sono riusciti, sono tutte persone serie, ed hanno fatto una cosa seria.

Poi c'è chi è più capace e chi meno, chi è più campione e chi meno, ma sicuramente solo il pensare di battere detto record è una cosa seria, come d'altra parte affermato dallo stesso Wiggo.

Quindi nessun inflazione, nessuna "oretta di celebrità", frase che fa ribrezzo al solo pensarci. Il record dell'ora non è una cosa per tutti, e per averne riprova provi lei a salire su una bici ed andare un'ora a tutta, vedrà che cambierà idea, e vedrà che rivedrà il suo giudizio di "nani e ballerine" che ha dato con un pò troppa superficialità a chi, con serietà ed impegno, ci ha provato.

Ci vuole più rispetto per chi fa la propria professione con serietà ed impegno, indipendentemente dai risultati.

Wiggin sopravvalutato
9 giugno 2015 12:07 runner
Concordo con Melampo. Ed aggiungo che Wiggins è stato sì un ottimo pistard ma su strada è veramente sopravvalutato. Ha vinto un Tour (grazie al gregario Froome che, in quell'occasione, fu costretto a tirare i freni per ordine di scuderia altrimenti lo avrebbe di certo battuto) e, nei grandi giri, ha collezionato solo un 4° posto ad un altro Tour ed un 3° posto alla Vuelta. Fine. Neppure nelle classiche ha mai combinato nulla. In compenso la nomina a "baronetto" lo ha accompagnato ed aiutato molto a livello di immagine. Obiettivamente, nulla di speciale nel panorama ciclistico generale.

un passo indietro
9 giugno 2015 13:48 enricocasi
Qualcuno mi sa spiegare perché il record di Rominger 55.291 km/h del 5-11-1994 è stato invalidato?

Vinto niente?!!!!
9 giugno 2015 13:49 Veloce
Wiggo non ha vinto niente di importante?!!!ma da dove vieni?!se fai questo ragionamento su corse monumento di un giorno ne hai da guardare di corridori cosi\'!!!Nibali cos\'ha vinto tolto le grandi corse a tappe?!!!o Contador!!!Wiggo ha vinto Parigi-Nizza ,Delfinato,Tour de France-medaglia d\'oro Crono a Londra e le 5 medaglie in pista precedentemente all strada e chiuderà la carriera con altrettante...la sua visuale è quella di raggiungere un obbiettivo e poi arrivare ad altri obbiettivi e non vincere il Tour 3 volte...e comunque piaccia o non piaccia a volte ci si dimentica di quello che ha fatto.

x runner
9 giugno 2015 13:53 bernacca
sopravvalutato? già il fatto che dici che è stato un ottimo pistard che poi è passato su strada da già l'idea della grandezza; dimmi un altro corridore che dalla pista è passato a vincere un tour. Poi il fatto che fare strada non ha fermato Sir Wiggo a vincere titoli, olimpiadi e mondiali su pista da un altra immagine positiva del corridore. cmq ha vinto anche un giro di Romandia, il delfinato giro dell'inghilterra e giro della california.
in pochi anni di strada ha vinto molto, oltre a ori e mondiali a cronometro. in più ha fatto una cosa molto significativa: pubblicità al ciclismo in inghilterra... guarda poi cosa è nato!

Aristocrazia (e mitologia) del Record dell'Ora
9 giugno 2015 17:00 Bartoli64
Il tono utilizzato dall’articolista (tale p.a.s.) è spiccatamente enfatico ma forse non rispecchia appieno la realtà, e bene ha fatto l’amico Melampo a farlo notare.

Quando ero ancora un ragazzino ricordo benissimo il mio vecchio D.S. dire: “Moser batte il Record dell’Ora di Merckx? Ma per favore”!

Questo appena per dire che, stando a quello che ha scritto il giornalista, dopo Merckx (che vanta un blasone pressoché unico nella storia del ciclismo), praticamente nessun altro si sarebbe dovuto permettere l’ardire di tentare il record ed invece, proprio Moser, lo polverizzò letteralmente (con grosso stupore del mio D.S.).

Con quel record però, come scrisse al riguardo un grande giornalista, il ciclismo pensò di aprirsi alla scienza ed alla tecnologia come aveva già fatto da tempo l’atletica, ma finì poi ritrovarsi invaso da torme di stregoni che - più che scienza e tecnologia - lordarono questo sport con la loro “farmacia proibita”.

C’è poi da fare un’appunto sulle tante (troppe) modifiche regolamentari adottate dall’UCI sulle biciclette utilizzate per queste prove e così - dagli assurdi delle maxi-lenticolari usate da Moser o dalle “lavatrici” di Obree - qualcuno si rese conto che il mezzo tecnico aveva troppa influenza sulla prestazione (anche se nei record ottenuti negli anni ’90 c’era ben altro sotto).

Si, insomma, erano troppe le mezze-figure avevano messo in ombra l’eccezionale prova che il “Cannibale” mostrò al mondo a Città del Messico, e così l’UCI pensò bene di adottare un deciso giro di vite sulle caratteristiche delle bici, che dovevano essere più vicine possibili alla mitica Colnago utilizzata da Merckx, ed operando poi una netta suddivisione tra “migliori prestazioni sull’ora” e “Record dell’Ora” veri e propri.

Poi, però, le cose sono cambiate di nuovo e così il “progresso” (leggasi la potenza dell’industria del settore) ha fatto sentire la sua voce, e questo ha fatto si che oggi le bici (pur se non certo degli obrobri visti negli anni ‘80/’90) siano decisamente mooolto più filanti e performanti rispetto al trespolo d’acciaio che il “Mago di Cambiago” mise a punto per il Campionissimo belga nella sua bottega tra morse, lime e trapani a colonna.

A questo punto, dunque, una domanda la farei io al chi ha scritto quest’articolo: se il Record di (Sir) Bradley Wiggins rappresenta l’aristocrazia del ciclismo, quello di Merckx a cosa lo si può paragonare?

Beh, ora che ci penso una risposta potrei darmela anche da solo: MITOLOGIA ASSOLUTA!

Bartoli64

Concordo con quasi tutti
9 giugno 2015 21:20 foxmulder
Dopo aver concordato con quasi tutti gli interventi che mi hanno preceduto escluso, categoricamente, quello di runner, mi limito ad osservare con meraviglia questo spazio che dà la possibilità a noi lettori di commentare un, esecrabile a mio avviso, articolo del direttore e "padrone di casa" Pier Augusto Stagi (pas). C'è di che essere grati solo di questo.
Entrando invece nel merito dell'articolo ritengo di assoluta gravità le affermazioni che evidenziano lo scarsissimo rispetto dell'estensore dell'articolo nei confronti di chi, sin qui, ha tentato (con successo o meno non ha importanza) il record.
Definirli nani e ballerine è veramente un affronto imperdonabile. Anche guardandola dal punto di vista squisitamente tecnico, che non considero il più nobile, i tentativi dei mesi scorsi hanno consentito di raccogliere una tale quantità di dati e riferimenti di cui lo stesso baronetto ha sicuramente beneficiato.
Lo stesso Wiggo, se fosse stato il primo a cimentarsi nella prova dopo il cambio di regolamento, avrebbe reso una prestazione sicuramente inferiore, e ritengo non di poco. Denigrare quindi atleti di élite che si esprimono in uno degli sforzi più improbi che la mente dell'uomo abbia potuto immaginare in sella a una bicicletta, è un esercizio nel quale il direttore avrebbe dovuto, a mio modestissimo avviso, evitare di esercitarsi, mostrando una maggiore delicatezza. Poi è chiaro che lo spettacolo a cui abbiamo assistito domenica contribuirà a selezionare di molto la rosa dei possibili pretendenti, ma a tutte le cose, prestazioni massimali comprese, gli uomini arrivano attraverso un cammino che non è sano dimenticare. E nel cammino sono comprese anche le "deviazioni" degli anni '90.

BARTOLI64
10 giugno 2015 08:59 enricocasi
Barloli64 mi spieghi che differenza c'è tra la bici di Rominger e quella di Wiggins, visto che anche tu fai riferimento ai mezzi tecnici che avevano troppa influenza sui risultati?

Differenze tra le bici? Si ma non solo!
10 giugno 2015 13:39 Bartoli64
Caro enricocasi,
in verità credo non ci siano grosse differenze tra la bici di Romiger e quella di Wiggins, specialmente se si considera il fatto che il manubrio utilizzato dal recordman inglese sembra sia stato realizzato direttamente sulle sue particolari e personalissime caratteristiche biomeccaniche.

E’ dunque più che probabile che la bici di Rominger - viste le caratteristiche tecniche delle bici che si utilizzano oggi per il Record dell’Ora - sia assolutamente all’interno dei range previsti dall’UCI.

Il discorso diviene invece molto differente, come tu stesso potrai immaginare, per i “mostri” utilizzati da Moser e Obree e che oggi (giustamente) non potrebbero più essere impiegati.

Il problema del record di Rominger , però, nasce dal fatto che all’epoca del campione svizzero non esisteva il “Passaporto Biologico”, e se permetti non è un problema di poco conto (il corridore che oggi tenta il record facendo ricorso al doping ha molte più possibilità di essere smascherato rispetto ad un suo collega degli anni ’90).

D’altro canto la “migliore prestazione sull’ora” la detiene Boardman con 56,375 km/h (record stabilito nel 1996), e non ricordo la bici utilizzata allora dal corridore britannico come un “siluro” fuori da tutti i canoni di una bici da pista benché fosse stata sviluppata nei laboratori della Lotus.

Ovvio che se confronti la differenza tra la prova di Wiggins e quella di Boardman noterai che ci sono ben un kilometro e 849 metri di differenza (che il secondo ha percorso in più rispetto al Baronetto di Sua Maestà), il che è davvero una distanza siderale che mal si spiega se solo consideri la differenza di “blasone sportivo” che esiste tra i due, nonché il fatto che siano appena (si fa per dire) passati 9 anni tra le due prove(!)

Ecco, se riesci a mettere assieme questi vari elementi che ti ho fornito vedrai che una risposta puoi benissimo dartela da solo.

Cordialmente.

Bartoli64

Bartoli64
10 giugno 2015 14:23 foxmulder
Il suo ragionamento non fa una piega, ma i record stabiliti da Boardman e compagnia sono stati cassati per motivi legati al mezzo meccanico. Nulla ha eccepito l\'UCI rispetto alle benzine utilizzate, quindi il dubbio sulla prova di Rominger, la cui bici probabilmente rientrerebbe nei canoni attuali, è lecito. Concordo comunque che l\'ammissibilità del mezzo meccanico cozzerebbe con la probabile inammissibilità del carburante...

Rettifico il mio intervento (e rispondo a Foxmulder)
10 giugno 2015 15:38 Bartoli64
Caro Foxmulder,
in verità la mia esposizione una piega la fa eccome (e mi riferisco alle caratteristiche delle bici utilizzate nei record degli anni ’90).

La bici di Romiger, infatti, utilizzava una lenticolare anteriore “bombata”, mentre quella di Boardman - oltre ad avere la posizione degli avambracci “a fucile”- era un monoscocca che nulla aveva a che vedere con il più o meno classico doppio triangolo di tubazioni del telaio oggi imposto dalla attuale normativa (stessa cosa per la famosa “Espada” utilizzata da Indurain).

Si tratta dunque di bici e di altri componenti NON più consentiti per queste particolarissime prove, anche se (e vedo che lo hai già capito da te) l’UCI prese a suo tempo la classica “palla al balzo” per declassare quei record a “migliori prestazioni sull’ora”, facendo leva sui materiali utilizzati e sugli stratagemmi aerodinamici escogitati per queste prove.

La “benzina” impiegata allora dai corridori - come tu stesso fai rilevare - benché allora a tutti nota, non può oggi essere dimostrata, dunque, a mio avviso, benissimo a fatto l’UCI ad escogitare questo valido escamotage tecnico per far scendere quei record ad un livello più basso pur non cancellandoli del tutto.

Ovvio che poi, come scrivevo alcuni post sopra, un trespolo d’acciaio con le ruote a raggi non poteva più essere impiegabile in raffronto alla tecnologia che oggi offre l’industria ciclistica (e qui l’industria stessa ha fatto sentire la sua voce), ragion per la quale, dopo alcuni aggiustamenti, ci sta anche che qualcuno si ponga il legittimo dubbio se la bici di Rominger fosse davvero più filante di quelle utilizzate da Voigt, Dowsett o Wiggins.

Ed anche per questo, se ricordi cosa ho scritto ieri, che il record ottenuto dal Eddy Merckx nel 1972 a Mexico City con 49 km. e 431 metri rappresenta ancor oggi, a distanza di ben 43 anni, una prova atletica di livello assoluto e che ha scritto una pagina di autentica mitologia per questo sport.

Bartoli64

P.S. Spero che un giorno la tecnologia dimostri senza alcun dubbio quanti watt occorrono per spingere la Colnago color arancio utilizzata dal "Cannibale" alla velocità del suo record (e non credo sia tanto difficile poterlo dimostrare già oggi).

Sono convinto che, anche se l’altura un vantaggio è indubbio che glielo abbia dato, non siano tanti i corridori che ancor oggi, con un caschetto a strisce di pelle sulla testa ed una svolazzante maglietta di seta infilata dentro pantaloncini di lana grezza, sarebbero capaci di far girare quel trespolo per un’ora a quasi 50 all’ora.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Un gradito ritorno per rilanciare insieme l'attività. Il 2025 sarà all'insegna del Team Biesse Carrera Premac, società bresciana che accoglie il ritorno da co-sponsor di Premac, azienda del territorio guidata da Angelo Tonoli che torna a braccetto con il sodalizio...


Dopo due anni di squalifica per uso involontario di metabolita di letrozolo, Toon Aerts a ottobre è tornato sulla sua bici da ciclocross: con un po’ di amarezza, il belga ha spiegato come il ciclocross sia cambiato in questi ultimi...


Una gara con un prologo e sette tappe ma anche una sorta di anticipazione dei Mondiali del prossimo anno. Il Tour du Rwanda che è stato presentato venerdì al Delight Hotel di Kigali, e che dal 23 febbraio al 2...


Il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Cordiano Dagnoni ha concesso un'intervista all'Agenzia Ansa alla vigilia del tradizionale Giro d'Onore e delle elezioni del 19 gennaio per il rinnovo delle cariche per il prossimo quadriennio olimpico.«Il bilancio è estremamente positivo. Se...


Ogni volta che esce fuori una notizia legata al doping, nel nostro o in altri sport, una delle osservazioni che sorge spontanea in molti appassionati di ciclismo è: certo che ormai nessuno è più controllato dei ciclisti... L'altroieri allora,...


La UCI Track Champions League 2024 ci ha regalato un'altra spettacolare notte di gare grazie alla seconda delle due tappe di Apeldoorn, nei Paesi Bassi.  Alla fine delle gare di questo fine settimana, Katie Archibald, Dylan Bibic, Harrie Lavreysen e...


La prima donna Presidente del Comitato Provinciale Monza e Brianza della Federazione Ciclistica Italiana entra nella storia: Chiara Mariani, classe 1975 di Sovico, due figlie Martina e Sabrina, ex ciclista di ottimo livello (ha vinto in titolo tricolore in pista...


Sopralluogo sui terreni privati di Ivano Fanini a Segromigno per il velodromo: erano presenti gli assessori Davide Del Carlo e Serena Frediani, rispettivamente ai lavori pubblici e allo sport, e il rieletto presidente del Comitato Provinciale federciclismo Pierluigi Castellani. Già...


Il Progetto cresce e si allarga. Al fianco di Pool Cantù 1999 e GB Junior, il cui rapporto di collaborazione è ormai una certezza, dal prossimo anno ci sarà anche il Velo Club Sovico di Maurizio Canzi. Come? Con una...


Un nuovo presidente per il Comitato Provinciale di Firenze della Federazione Ciclistica Italiana. Al posto dell’uscente Leonardo Gigli che non si era ricandidato, è stato eletto dalle società fiorentine riunitesi presso la sede del CONI in via Irlanda a Firenze,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024