Al Gran Premio Nobili Rubinetterie, classica piemontese del
calendario prof italiano andata in scena oggi sul tradizionale percorso da Suno
a Stresa sul Lago Maggiore, era schierata anche la squadra nazionale
italiana del CT Davide Cassani. Tra gli atleti selezionati per questa
prova c’era anche il corridore del Gs Mastromarco Niccolò
Pacinotti.
Una nazionale composta da giovani affiancati da atleti
più esperti: Enrico Gasparotto, Marco Canola, Sonny Colbrelli, Daniele Ratto,
Salvatore Puccio e i dilettanti Enrico Ganna, Simone Consonni e il “nostro”
Niccolò Pacinotti.
E’ stata corsa vera per un totale di
187.5 km, con al via 22 squadre con atleti di alto livello. Vittoria di Giacomo
Nizzolo (Trek), davanti al vincitore del 2014 Simone Ponzi (SouthEast) e Marco
Haller (Katusha). Doppia soddisfazione per il Gs Mastromarco,
Pacinotti infatti non ha solo preso parte alla corsa ma ha onorato la maglia
azzurra, e questa convocazione, entrando assieme all’altro azzurro Canola nel
gruppo dei 27 attaccanti che ha animato la fuga di giornata.
“Sono
molto contento della mia prestazione odierna” spiega Niccolò
Pacinotti under23 al 2° anno, classe 1995 toscano di Quarrata
(Pistoia). “Ero curioso di testarmi a questo livello, nelle prime 2 ore il
gruppo è andato fortissimo e non solo sono riuscito a stare lì davanti con i
migliori ma anche a entrare nella fuga giusta, direi che posso essere
soddisfatto. Avevo già avuto due esperienze in maglia azzurra da juniores, agli
europei e in una corsa a tappe in Germania, ma oggi tra i prof, accanto a
campioni appena usciti dalla Tirreno-Adriatico e che domenica saranno alla
Sanremo, è stata tutta un’altra cosa. Ringrazio il CT Davide Cassani e il
tecnico degli under23 Marino Amadori per avermi dato questa possibilità. Spero
di avere ricambiato al meglio la loro fiducia. Ora l’obiettivo è quello fare una
buona stagione con il Gs Mastromarco (sabato sarò in corsa a Perignano)
lasciando però sempre la porta aperta a future convocazioni, magari con la
nazionale under23 perché la maglia azzurra per un’atleta resta sempre un
traguardo importante e ambito.”
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