LE PAGELLE DI STAGI. STYBAR PERFETTO, VALVERDE PRESUNTUOSO

I VOTI DEL DIRETTORE | 07/03/2015 | 16:48
Il vento spazza la campagna senese esaltandone i colori e il calore di una primavera che è sull’uscio di casa. Le Strade Bianche sono l’ultima intuizione di Rcs Sport, e per prima apre la primavera agonistica. Che bella corsa, che belle terre. Che bello quest’anno le Strade Bianche tinte di rosa. 8 pieno a Elisa Longo Borghini, terza alle spalle di Megan Guarnier e Elizabeth Armitstead. Un grande applauso a Rcs Sport che ha aperto alle donne e alle donne che hanno fatto egregiamente la loro parte. Dalla Longo Borghini sorella a Longo Borghini fratello. In mezzo, un grande vecchio del ciclismo italiano, un vero monumento che oggi ha seguito la sua ultima corsa in sella alla sua moto: Vito Mulazzani. La prima edizione delle Strade Bianche a tinte rosa è stata affidata proprio a lui, a Vito Mulazzani, il “regulateur” per antonomasia, quaranta Giri d’Italia alle spalle. La gara più difficile - per novità e per percorso - è stata affidata dal direttore Mauro Vegni (voto 8) all'uomo più esperto che proprio oggi ha chiuso la sua lunghissima carriera. Vito scende dalla sua moto, e in moto ci salirà Paolo Longo Borghini: oggi era in macchina, da mercoledì sarà in moto. A Vito un 10 con lode e bacio accademico, per quello che ha fatto in moto. Ma conoscendolo, non starà fermo.


Marco Aurelio FONTANA. 6. La nazionale mista di Davide Cassani era guidata dal bronzo olimpico e iridato di mountain bike, Marco Aurelio Fontana. Una Nazionale, quella varata dal c.t. Davide Cassani, all’insegna della multidisciplinarietà. Oltre a Fontana, leader del Team Cannondale (due forature, arriva con Nibali), c’erano anche il campione italiano 2014 di mountain bike Luca Braidot (Forestale-Cicli Olympia) e l’altro specialista del fuoristrada Nicholas Pettinà (Forestale-Cicli Olympia), terzo nella stessa occasione. Con loro lo stradista professionista Marco Canola (Unitedealthcare) e due dilettanti: Simone Velasco (Zalf Euromobil Desirée Fior) e Seid Lizde (Team Colpack). A Cassani 8 per l’idea e il lavoro che sta svolgendo. Agli azzurrini un sei di incoraggiamento.

Stefano PIRAZZI. 8.
È un attaccante nato, e su queste strade che esaltano i gladiatori, l’uomo della Bardiani CSF non può tirarsi indietro. Difatti è lui ad accendere la bagarre. I più lesti a prendere la sua ruota sono Giacomo Berlato e Julian Arredondo. Poi Stefano sarà tagliato fuori da una caduta: peccato. Ma la sua prova è comunque da applausi.

Daniele COLLI. 6,5. Assieme a Koshevoy, Fonzi, Ovechkin e Lozano, più i Berlato e gli Arredondo, anima la fuga degli otto, che caratterizzerà la corsa di oggi. Il corridore della Nippo Vini Fantini è l’ultimo, assieme al bravissimo Fonzi a cedere alla rimonta del gruppo. È da ciclismo Anni Cinquanta, ma ci sta: W tutti!

Peter SAGAN. 4. A oltre cinquanta chilometri dal traguardo comincia a muoversi, a fare trenate tremende. Sembra in grande giornata, lo slovacco. Ha voglia, ha fame, poi probabilmente si alimenta male, e si spegne come un pivello qualsiasi.

Fabian CANCELLARA. 5,5. Gladiatore, in tutto e per tutto. Non è ancora al meglio della condizione e lo si poteva anche ipotizzare, in virtù del fatto che solo una settimana fa è stato anche rallentato da una fastidiosa forma influenzale. In ogni caso lotta a testa alta fino alla fine. Là, nelle posizioni di avanguardia.

Sep VANMARCKE. 6,5. Resta nel vivo della corsa fino alla fine, fin che ce ne ha. Poi paga un po’ lo sforzo, proprio sul più bello, quando quei tre là (Valverde, Stybar e Van Avermaet) lo attaccano e se ne vanno.

Alejandro VALVERDE. 4. Se avesse vinto gli avremmo dovuto dare 12. Se solo avesse corso con un pizzico di umiltà e intelligenza tattica avrebbe conquistato in ogni caso un grande voto, ma ancora una volta lo spagnolo corre in maniera sconclusionata, sprecando energie preziose. Attacca, attacca, attacca sempre, alla fine si attacca.

Zdenek STYBAR. 9. Strepitoso. Semplicemente perfetto, sia sullo sterrato che sull’asfalto. Tante gambe e moltissima testa. Non butta via un solo cent di energia, il tre volte campione del mondo del cross. Lascia che si sfoghino, fino all’ultimo, fino allo scatto di Van Avermaet, che cerca di anticipare lui e Valverde. Poi il Ceko sistema ogni cosa, con la facilità dei campioni.

Greg VAN AVERMAET. 8. Spalleggiato da una grandissima Bmc e da un esemplare Daniel Oss (voto 6,5), arriva ad un soffio dal successo pieno. Sullo strappo finale di Santa Caterina, ci prova, anticipando la volata, ma Stybar è troppo superiore a tutti.

Diego ROSA. 7,5. È il migliore degli italiani, quinto in piazza del Campo. Una bellissima corsa per l’ex biker dell’Astana. Una prova maiuscola, che l’ha visto sempre nel vivo della corsa. Il ragazzo c’è.

Oscar GATTO 7. Lo si vede sbucare nel finale, appena dietro a Rosa. La sua è stata una corsa in rincorsa, ma di grande fattura. In vista delle classiche, la condizione comincia ad essere quella giusta. E anche Savio può sorridere.

Rigoberto URAN. 6. Arriva nelle prime posizioni, pensando a ben altri traguardi. ha risolto il problema dell'allergia e chi sogna la maglia rosa, dovrà fare i conti con lui. Contador e Aru sono avvertiti.

Fabio FELLINE. 6,5. Lemme lemme, quatto quatto, arriva anche il ragazzo di Luca Guercilena. Per lui un incoraggiante e prezioso ottavo posto.

Filippo POZZATO. 5. Non lo si vede mai. Sempre nelle posizioni di rincalzo, ad inseguire probabilmente una condizione che va ancora messa a punto. Punto.

Damiano CUNEGO. 5,5. Aveva dato appuntamento a Piazza del Campo. Ci teneva molto fare una corsa da protagonista, perché gli piace e ce l’ha nelle corde. Ma gli resta nelle gambe.

Vincenzo NIBALI. 5,5. Il campione d’Italia è tra quelli più giustificati, perché la sua stagione, quella dei Grandi Giri con il Tour in cima a tutto, è ancora lontana da venire. È in fase di rodaggio, e le Strade Bianche, se non sei a posto, fa vedere più che le cose che non vanno di quelle che vanno. Vale per lui, ma anche per tanti altri.

Gian Paolo CARUSO. 6. Si avvicinano le sue corse, quelle che più gli piacciono, e lui dimostra di essere già sulla strada giusta.
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COMMENTI
Sig. Stagi
7 marzo 2015 17:17 effepi
Sig. Stagi mi permetta una domanda : se Valverde fosse italiano avrebbe dato lo stesso voto ? La ringrazio anticipatamente per la sincera risposta

Valverde
7 marzo 2015 17:22 siluro1946
Valverde è un grande, da 10+. Intanto non fosse per lui i tre non sarebbero arrivati soli. Stybar non ha tirato nemmeno il minimo sindacale, certo è stato opportunista e più "furbo" di Valverde, spesso le gare si vincono così, purtroppo, certo che se tutti si comportassero in quel modo, da succhia ruote, le gare sarebbero un gran noia.

Bravo anche Puccio!
7 marzo 2015 18:15 VDBZ
E io dico bravo (7) anche a Puccio perché nello squadrone spesso deve lavorare per i supercapitani ma quando gli si lascia strada arriva davanti!
E non dimentichiamo Niemec che negli ultimi anni riesce a tenere a galla la baracca Lampre nelle gare che contano!

Presunzione?
7 marzo 2015 19:31 FrancoBui
Ma quanto bisogna essere presuntuosi per intitolare un articolo «Le Pagelle di Stagi». Ma chi è Mura? O Brera? Senza vergogna!

Valverde
7 marzo 2015 20:38 cocco88
E se non tira è un succhiaruote e se attacca è presuntuoso... Il ciclismo è spettacolo ed oggi ha dato spettacolo ...voto 10

Stybar 10
7 marzo 2015 20:57 geo
Caro Stagi, ma se Stybar ha fatto una prestazione perfetta allora perché non dargli un 10?

Stagi non può vedere Valverde!
8 marzo 2015 09:40 Monti1970
Non lo può vedere a priori,non sappiamo il perché.gli ha dato 4 mentre a Pozzato gli ha dato5!!! Cancellare e Cunego 5,5 e Nibali 5,5 con la scusa che é un uomo da gare a tappe. Intanto anche Valverde é un uomo da gare a tappe e poi gli sono mancati gli ultimi 400m. Si meritava almeno 7,5! Mentre Stybar,avendo fatto la gara perfetta doveva prendere 10!

FrancoBui
8 marzo 2015 10:24 siluro1946
Non conosco i retroscena per cui si esprime con questi toni, ma penso che chiunque possa esprimere le proprie valutazioni, soprattutto se direttore di un giornale che si occupa di ciclismo, e solo di ciclismo, da molti anni. Poco sopra in precedenza ho espresso il mio disaccordo sulla valutazione da lui data a Valverde, è certo una mia possibilità dissentire, ma non per questo penso che il direttore non sia all'altezza di stilare una clessifica, e soprattutto, si tenga sempre presente che siamo suoi ospiti.

Commento
8 marzo 2015 13:45 pasto
Sign. Stagi,riconosca l'errore di valutazione per favore! Se non cera Valverde arrivavano 30 corridori insieme sul muro finale,quindi onore al merito a questo campione e voto 10!
Giorgio Gasperi

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