Una vergogna, soprattutto di questi tempi in cui il calendario delle categorie minori è tutt’altro che logorante visto le continue corse annullate per mancanza di sponsor. Diamo per questo la parola a Adriano Nova, l’organizzatore che è stato mortificato insieme ai suoi collaboratori dai corridori che, forse con superficialità, prendendosela (troppo) con calma non hanno capito il danno causato all’evento e a loro stessi. «Per un paio di giorni ho cercato di tenere la bocca chiusa ma sono un tipo vulcanico e per quanto accaduto, scusate il termine, sono super incazzato. Parlo da organizzatore ma anche da direttore sportivo (della M.I. Impianti-Remer-Guerciotti, ndr) e dico senza paura di essere smentito che c’è qualcosa da rivedere. Quanto accaduto domenica non è un caso isolato ma sta diventando la norma, situazioni analoghe si sono verificate alla Ruota D'oro Terranuova Bracciolini, alla Milano-Rapallo, a Valperga e per poco accadeva a Somma Lombardo. Nei primi chilometri allunga un gruppetto di 15/20 corridori se non meno e il gruppo lascia fare disinteressandosi totalmente all’inseguimento, costringendo la giuria a fermarlo per motivi di sicurezza. Nella sostanza 6’-7’ con il gruppo largo sulla strada che non reagisce sono ingestibili anche con una struttura organizzativa folta e preparata come la nostra, non solo in un paese trafficato ma anche in campagna perché dalle stradine secondarie si infilano pedoni, auto moto…».
Ed entrando nel dettaglio di quanto accaduto domenica: «Quando la direzione mi ha avvisato che nonostante il gruppo fosse stato invitato ad aumentare il ritmo, nulla si muoveva ho acconsentito a prendere i dovuti provvedimenti in primis per la sicurezza degli atleti, a discapito della manifestazione. I ragazzi in gara hanno dato un'immagine poco professionale e hanno mancato di rispetto al pubblico presente. Nonostante l’arrabbiatura io ho mantenuto i patti stretti con le squadre, nel momento di consegnare ai team manager il rimborso spese previsto volevo proprio vedere le loro facce... Tutti hanno convenuto con me che avevamo fatto una figura poco elegante ma tant’è che sono io a dover spiegare ai miei sponsor e a tutti coloro che lavorano dietro a questa manifestazione perché ha senso continuare a investire per una nuova edizione».
Il rammarico nella voce di Nova è evidente ma non gli impedisce di ampliare il lucido ragionamento: «C’è qualcosa da rivedere più in generale: quando già dal mattino ci si ritrova con squadre che hanno iscritto 10 corridori e si presentano al via con 2 soli partenti. Andrebbero inflitte delle multe per infrazioni di questo tipo, soprattutto ora che i sistemi informatici di cui disponiamo danno la possibilità di avvisare eventuali defezioni anche a ridosso della data della gara. Se hai 5 corridori che sono già partiti per le Seychelles e 3 che non hanno più voglia di correre stattene a casa e non farmi mettere in piedi tutto l’ambaradan che serve per una corsa di un certo livello. In questo senso devono intervenire gli organi federali, nelle prossime settimane avremo modo di parlarne. Detto questo chapeau ai 12 arrivati per la bella performance e complimenti al degno vincitore della gara. Sono deluso per il comportamento di tutti gli altri, soprattutto delle squadre non rappresentate davanti che avrebbero dovevano tenere la fuga a 3’ o giù di li, ma sapete costa fatica… Vedere più persone a terra, mezzi dello staff e della polizia impegnati che corridori in gara mi ha reso davvero triste. Se questo è il ciclismo moderno avrà vita breve. Se noi non facciamo più le corse, questi ragazzi dove vanno a correre?».
Giulia De Maio