VICENZA 2020. Regione e Comune sostengono la candidatura

MONDIALI | 01/10/2014 | 18:49
Il progetto mondiale prende forma nella splendida cornice della Basilica Palladiana, il monumento nazionale al centro del logo che accompagna la candidatura del capoluogo veneto per il World Cycling Championship 2020. Questa la cornice scelta dal comitato promotore per illustrare e presentare ufficialmente la sfida annunciata al termine dei mondiali 2013 di Firenze e già condivisa con il Governo, il Comitato Olimpico nazionale, la Federciclismo e l’Unione Ciclistica Internazionale, titolare della kermesse iridata.
Una sfida che si concretizzerà entro dicembre, data entro la quale si vuole presentare la documentazione utile alla candidatura.  
A fare gli onori di casa è stato il presidente Claudio Pasqualin, affiancato dagli altri tre promotori: Moreno Nicoletti, Alessandro Belluscio e Gabriele Viale. “Siamo l’anima ciclistica che vuole regalare alla città, al suo territorio e alla nostra comunità ciò che sarebbe l’evento sportivo più importante della sua storia millenaria - ha esordito l’avvocato vicentino davanti alla prestigiosa platea presente sulle tribune dell’Aic Stadium, allestito nell’ambito della mostra Eroi del Calcio -. Siamo qui per coinvolgerti: la strada non è in discesa, ma siamo convinti di poter tagliare questo prestigioso traguardo. Qui, dal cuore di Vicenza, parte una sfida importante per il futuro della nostra città”.
Testimonial d’eccezione l’ex mister Francesco Guidolin, grande appassionato delle due ruote, e il commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo Davide Cassani che ieri in Basilica Palladiana hanno lanciato e sostenuto la candidatura di Vicenza. Accanto a loro anche Angelo Zomegnan, che porterà all’interno del comitato promotore la sua esperienza di organizzatore del Giro d’Italia e dei Mondiali di Firenze del 2013.  
“Mi auguro che la Regione e le istituzioni pubbliche vogliano stare al nostro fianco durante questa avventura - ha detto l’ex giornalista e consulente del Comitato  Vicenza 2020 -. Questo sogno nasce da una sensazione straordinaria vissuta con il passaggio del Giro d’Italia in questa città, nel 2013”.
Al di là dell’evento sportivo, ci sarà un movimento di investimenti e rapporti che dovranno confluire in ambiziose ricadute “sul piano economico, turistico, ambientale e sociale – ha aggiunto Zomegnan illustrando il successo dell’edizione 2013 in Toscana  -.  Tutti gli investimenti dovranno creare situazioni per cui nel tempo si possa continuare a sfruttare il volano positivo generato dal mondiale. La bicicletta -  ha concluso il giornalista – è il mezzo ideale per unire i siti Unesco di questa terra, ti che potrebbero avere l’onore di una vetrina eccezionale nella sede dell’associazione internazionale che ha sede a Parigi”.
Un’opportunità per Vicenza, dunque, è un’occasione per tutto il Veneto. Invito raccolto senza indugi dai rappresentanti delle istituzioni che ieri hanno preso parte alla cerimonia di presentazione  della candidatura ai Mondiali 2020.
“Il saluto di Vicenza ai nostri ospiti, lo dà la bellezza di questa Basilica – è il saluto del sindaco di Vicenza, Achille Variati - Un monumento che parla della voglia di osare che ebbe il grande architetto Andrea Palladio.
Questo era il luogo giusto, per osare. Oggi noi confermiamo di voler osare.  Credo che Vicenza, con il Veneto, sia in grado di ospitare questo grande evento. Una grande occasione, un balzo senza ritorno per una città che si proietta come città d’arte in un palcoscenico internazionale. E Vicenza vincerà questa scommessa perché siamo gente concreta”.
Il sostegno della Regione, invece, è arrivato dall’intervento dell’assessore al Bilancio Roberto Ciambetti: “Ho parlato con il presidente della Regione Luca Zaia, crediamo che la scelta di candidare Vicenza al mondiale 2020 sia  un’ottima idea - ha detto l’assessore -  Non possiamo che essere al fianco del comitato promotore. Per quello che ho visto e per l’impostazione che si vuole dare al progetto, con iniziative sparse nel territorio, confermo che noi vogliamo esserci”. La ricaduta di immagine e di prestigio sull’intero territorio, la passione a due ruote che caratterizza da sempre il mondo sportivo del Veneto non possono che essere due fattori determinanti per riunire tutte le forze e fare in modo che Vicenza possa diventare il cuore del mondo. “L’Italia ha bisogno di questi eventi, storicamente hanno una ricaduta positiva -  ha confermato il numero uno della Fiera, Matteo Marzotto -. Vicenza saprà raccogliere questa sfida, è una città grande per storia e contenuti. Possiamo mettere in piedi una candidatura importante”.
Dello stesso parere il commissario tecnico azzurro Davide Cassani, reduce dallo sfortunato mondiale spagnolo di Ponferrada: “E’ bello vedere come quattro amici al bar (il riferimento al comitato, ndr), accompagnati dalla comune passione per le due ruote, decidano di far nascere un sogno così grande. Alla fine è l’uomo, con le sue passioni, che fa la storia. Vicenza e il Veneto hanno tutto ciò che serve per far vedere al mondo una città straordinaria. Hanno Tutte le possibilità per presentare un percorso da campionato del mondo. Sarebbe davvero bello portare la nazionale a Vicenza nel 2020”. Chi gioca quasi in casa, come il mister Guidolin, guarda già avanti e lancia qualche suggerimento sul percorso: “La mia febbre del ciclismo è nata ormai trent’anni fa, con l’aiuto di Angelo Zomegnan siamo sicuramente in buone mani. Potremo riuscire a portare il mondiale a Vicenza, lo spero per la passione che ho per questa sport e per i ricordi professionali che mi legano a questa città. Spero il progetto vada avanti, sogno una partenza da  piazza San Marco e l’arrivo qui, a Vicenza”. 
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